Eravamo rimasti con il disegno legge sugli affitti brevi proposto dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che aveva lasciato scontenti tutti. In primis chi avrebbe dovuto tutelare, cioè, gli alberghi e i sindaci delle 14 città ad alta densità turistica interessate, per i quali non ci sarebbe stata nessuna vera stretta su Airbnb e simili. Ora dopo le positive anticipazioni su standard minimi, controlli e normativa fiscale, Federalberghi sospende il giudizio in attesa di vedere il testo, con però il disappunto per il possibile passo indietro sul minimum stay (il numero di notti minimo da trascorrere in una locazione turistica). Il ddl proponeva 2 notti, mentre sembrava che gli alberghi chiedessero almeno tre notti.
Affitti brevi: Federalberghi storce il naso sul minimum stay
Ma facciamo un passo indietro e ricordiamo il contenuto della bozza proposta della ministra che semplicemente uniformava la normativa nazionale e introduceva il “limite” che nelle piattaforme come Airbnb non si potrà alloggiare per meno di due notti, appunto, nelle 14 città metropolitane ad alta densità turistica, anzi nei centri storici di queste città (solo che parlando di città italiane definire il “centro storico” potrebbe aprire a lunghe discussioni). Limite che però non c’era per le famiglie composte da almeno un genitore e tre figli. Per il resto, il ddl si era concentra sul definire cosa sia una locazione turistica, introdurre un codice identificativo nazionale e prevedere un simile obbligo per chi svolge “attività di locazione di immobili ad uso abitativo per finalità turistiche” a livello imprenditoriale, con uno specifico codice Ateco. Insomma, un ddl che faceva felici solo le associazioni di chi vive di locazioni turistiche multiple e Airbnb a cui probabilmente non cambia nulla: già oggi i locatori extralberghieri di rado accettano prenotazioni per una sola notte!
Affitti brevi, Federalberghi: «positivi passi avanti sul ddl ma storce il naso sul minimum stay»
Messaggio che la Santanchè sembra aver recepito. «Il nostro giudizio sulla proposta di legge sulle locazioni brevi non può che rimanere sospeso, in attesa di conoscere il testo che sarà depositato in Parlamento - ha sottolineato Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, dopo l’incontro con la ministra Santanchè - Abbiamo registrato positivi avanzamenti sul tema degli standard minimi che gli appartamenti in locazione breve devono possedere, per ragioni di sicurezza e di conformità agli strumenti urbanistici, sui relativi controlli e sull’adeguamento (da quattro a due appartamenti) della soglia oltre la quale l’attività si presume svolta in forma imprenditoriale. Non possiamo invece nascondere il nostro disappunto per il passo indietro che si profila all’orizzonte sul minimum stay, che continuiamo a ritenere un elemento essenziale della riforma».
Le proposte di Federalberghi per sostenere gli investimenti
Così nel corso dell’incontro, Federalberghi ha, inoltre, ribadito le proposte in materia di sostegno agli investimenti, sia per quanto riguarda il rifinanziamento dei bandi Pnrr, sia al fine di definire una misura strutturale che favorisca la riqualificazione delle strutture, da finanziare con una parte dei proventi dell’imposta di soggiorno.
Federalberghi ha altresì espresso apprezzamento per le misure recentemente adottate in materia di semplificazione dell’ingresso in Italia di lavoratori extracomunitari e di riduzione del cuneo fiscale, auspicando che queste ultime vengano potenziate, anche al fine di favorire la definizione dell’accordo di rinnovo del Ccnl Turismo, sul quale le parti sociali stanno lavorando.