Il Consiglio dei Ministri ha approvato la legge di bilancio, via libera dunque alla manovra finanziaria da 24 miliardi. Tra i vari provvedimenti è stata deliberata la detassazione per chi lavora di notte e nei festivi nel settore turistico, così da poter incentivare gli operatori del settore a riempire i turni necessari alle aziende. Per tutto il 2024 verrà finanziato il trattamento integrativo speciale, vale a dire una somma in più in busta paga che non contribuisce alla formazione del reddito. Sarà pari al 15% sul lordo per il lavoro notturno e per gli straordinari.
Turismo, più soldi in busta per chi lavora la notte o fa gli straordinari
Soddisfazione per il ministro del Turismo Daniela Santanchè, la quale ha commentato così l’intervento approvato dal Governo Meloni: «Per il comparto del turismo abbiamo chiesto, ed ottenuto, che per tutto il 2024 vengano detassati il lavoro notturno e gli straordinari: si sa che chi fa questo mestiere spesso lavora nel weekend o in orari non agevoli restando sempre a disposizione dei clienti», si legge in una nota pubblicata dal ministero del Turismo.
Il ministro del Turismo Daniela Santanchè
«Abbiamo quindi ritenuto – continua la Santanché – di dover intervenire su questo punto sia per gratificare chi lavora nel comparto, sia per rendere più allettante la scelta di chi vorrà essere un professionista del turismo. Per questo viene finanziato - per l’intero 2024- il trattamento integrativo speciale ossia una somma in più in busta paga che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e gli straordinari nel turismo. Questo anche per far fronte al tema della carenza di personale del comparto».
Manovra fiscale, Santanché: «Turismo sia il primo contributore del Pil nazionale»
Rendere il turismo la prima fonte economica per il Paese. È questa l’intenzione della Santanché che ieri, a margine del Consiglio dei Ministri che ha approvato la nuova Legge di Bilancio, ha spiegato quali siano i piani del ministero per poter rilanciare il settore: «Come ministro del Turismo, proseguirò sulla linea intrapresa lo scorso anno dove abbiamo permesso l’incremento delle retribuzioni e favorito la crescita strutturale del comparto. Lavoreremo con forza per riportare l’Italia sul podio del turismo internazionale attraverso la destagionalizzazione e la valorizzazione complessiva del territorio. Ho l’ambizione di rendere il turismo il primo contributore del Pil Nazionale, un lavoro lungo e complesso, che possiamo portare avanti, facendo sistema, per i prossimi 4 anni, se non di più».
Con il taglio del cuneo fiscale più soldi per cuochi e camerieri?
Taglio al cuneo fiscale, aumenti per i redditi più bassi
Confermato anche il taglio al cuneo fiscale per tutto il 2024 per favorire i redditi medio-bassi. Un provvedimento, iniziato nel 2022 con il Governo Draghi, proseguito nel 2023 e ora ufficializzato anche per il prossimo anno. Garantire ancora aumenti in busta paga a lavoratrici e lavoratori con basso reddito, tra i quali possono rientrare anche camerieri e cuochi, si conferma tra le priorità del Governo. Con l'avvio anche della riforma dell’Irpef si prospettano per il 2024 aumenti in busta paga tra i 100 e i 120 euro in più al mese per i redditi fino a 35 mila euro lordi. Per i datori di lavoro è previsto uno sconto del 6% per i redditi fino a 35 mila euro e dal 3 al 7% per i redditi fino a 25 mila euro.
Manovra, l'appello: «Detassazione anche per gli autisti dei bus turistici»
«La previsione di inserire nella prossima Legge di Bilancio la detassazione per il lavoro notturno e per gli straordinari dei soggetti che operano nel turismo è unamisura virtuosa che abbiamo accolto con soddisfazione». Lo dichiara in una nota Riccardo Verona, presidente di AN.BTI – CONFCOMMERCIO, Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani. «Purtroppo, come abbiamo fatto notare a più riprese, la nostra categoria, pur rappresentando a tutti gli effetti le vere ‘Ruote del Turismo’ e pur generando importanti benefici sui conti pubblici, contribuendo in maniera sensibile al Pil nazionale (basti pensare solo ai 270 milioni di euro di accise derivanti dall’acquisto dei carburanti ed i 100 milioni di euro incassati direttamente dai comuni attraverso l’emissione dei ticket per l’accesso alle ZTL), non viene ad oggi ancora riconosciuta nel settore del Turismo. In sintesi – prosegue Verona – noi ci troviamo nella spiacevole situazione di avere tutte le criticità tipiche del settore Turismo senza avere i benefici che l’impegno delle Istituzioni riesce talvolta a portare al comparto. Questo ci pone nella difficile posizione di dover affrontare le grandi difficoltà del contesto attuale senza adeguato sostegno: la carenza di autisti, la stabilizzazione dell’aliquota agevolata per i bus turistici, il rinnovo parco mezzi solo per citarne alcune. Chiediamo che la detassazione del lavoro notturno e per gli straordinari dei soggetti che operano nel turismo sia estesa anche ai lavoratori delle aziende che rappresentiamo»