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Covid, si riduce il distanziamento? Sì per le spiagge meno per i ristoranti

La conferenza delle Regioni ha stilato la bozza delle linea guida: nei ristoranti al chiuso rimane la distanza di un metro tra i tavoli. Due metri in pista per le discoteche. Niente più distanze fisse tra gli ombrelloni Tali norme entreranno in vigore dopo il via libera del Cts che deciderà la prossima settimana

02 aprile 2022 | 12:57
 Niente più distanze fisse tra gli ombrelloni Covid, regole più snelle sul distanziamento? Sì per le spiagge meno per i ristoranti
 Niente più distanze fisse tra gli ombrelloni Covid, regole più snelle sul distanziamento? Sì per le spiagge meno per i ristoranti

Covid, si riduce il distanziamento? Sì per le spiagge meno per i ristoranti

La conferenza delle Regioni ha stilato la bozza delle linea guida: nei ristoranti al chiuso rimane la distanza di un metro tra i tavoli. Due metri in pista per le discoteche. Niente più distanze fisse tra gli ombrelloni Tali norme entreranno in vigore dopo il via libera del Cts che deciderà la prossima settimana

02 aprile 2022 | 12:57
 

LStato di Emergenza è finito e, ora, per aggiungere un ulteriore tassello al percorso che ci condurrà alla normalità (e alla convivenza con il virus) la conferenza delle Regioni ha predisposto regole più snelle, più coerenti con l’attuale scenario epidemiologico, per le varie attività economiche e sociali, dai ristoranti alle discoteche, alle spiagge. In particolare, nei ristoranti al chiuso rimane la distanza di un metro tra i tavoli, nelle discoteche due metri di distanza in pista. Cambiano, invece, le cose all’aperto: negli stabilimenti balneari, ad esempio, scompare la regola del distanziamento tra gli ombrelloni in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ognuno; addio anche alla norma per cui tra lettini e sedie a sdraio, quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1 metro. In ogni caso, si tratta ancora di una bozza che è stata inviata al Cts, il quale dovrebbe approvarla la prossima settimana. Da qui il testo finale sarà poi recepito in un’ordinanza dal ministero della Salute.

Niente più distanze fisse tra gli ombrelloni Covid, si riduce il distanziamento? Sì per le spiagge meno per i ristoranti

Niente più distanze fisse tra gli ombrelloni


Ristoranti al chiuso: resta la distanza di un metro

Come abbiamo detto, nella bozza attuale (l’ultima versione ufficiale è del dicembre 2021) resta in linea di massima la distanza obbligatoria di un metro tra i tavoli per ristoranti al chiuso e per quelle attività in cui era già prevista: negozi e supermercati, sale gioco, piscine termali e centri benessere e corsi di formazione. Fanno eccezione cinema, teatri, congressi e convegni, musei. Nelle discoteche la distanza in pista è di due metri.


Spiagge: via alle distanze fisse tra gli ombrelloni

Novità invece per le attività all’aperto. Negli stabilimenti balneari, ad esempio, scompare la regola del distanziamento tra gli ombrelloni in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadrati per ognuno.


Via anche la regola per cui tra lettini e sedie a sdraio, quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1 metro.


Resta, invece, l'accesso privilegiato agli stabilimenti tramite prenotazione, con opzione preferenziale per il pagamento con bancomat o carta di credito. Nonché la raccomandazione a riorganizzare gli spazi «al fine di evitare code e assembramenti di persone». Se possibile con «percorsi separati per l'entrata e per l'uscita».

 


Le line guida di base per tutte le attività

Ci sono poi alcuni punti fermi che si applicano a tutte le attività economiche e sociali disciplinate dalle linee guida (ristorazione e cerimonie; attività turistiche e ricettive; cinema e spettacoli dal vivo; piscine termali e centri benessere; servizi alla persona; commercio; musei, archivi, biblioteche e mostre; parchi tematici e di divertimento; convegni e congressi; sale giochi e scommesse; sagre e fiere locali; corsi di formazione; sale da ballo e discoteche).

  • Informazioni: gli esercenti devono continuare a fornire un'adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare, comprensiva di indicazioni sulla capienza massima dei locali e comprensibile anche agli starnieri.
  • Green pass: resta l’obbligo di possesso e di presentazione della certificazione verde Covid-19 in tutti i contesti in cui è prevista dalla normativa statale vigente: fino al 30 aprile nei ristoranti al chiuso green pass base per tutti. Mentre per fruire dei servizi di ristorazione all’aperto non sarà più necessario esibire alcuna tipologia di certificazione verde. Obbligo di green pass base anche per le mense.
  • Mascherine: è raccomandato l’uso corretto della mascherina a protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o FFP2)
  • Igiene delle mani: all'ingresso e in più punti dei locali devono essere disponibili soluzioni per le mani.
  • Igiene delle superfici: è raccomandata la frequente igienizzazione di tutti gli ambienti, con particolare attenzione alle aree comuni e alle superfici toccate con maggiore frequenza.
  • Aerazione: va rinforzato il ricambio d'aria naturale o attraverso impianti meccanizzati negli ambienti chiusi. Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio escludere totalmente la funzione di ricircolo dell'aria, ad eccezione dei casi di assoluta e immodificabile impossibilità di adeguamento degli impianti, per i quali devono essere previste misure alternative di contenimento del contagio. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate.

Mascherine al chiuso si decide il 20 aprile

Per quanto riguarda le mascherine al chiuso, la data c’è: il 20 aprile si deciderà se prorogare l’obbligo di tenerle ancora per qualche settimana oppure far scattare il «liberi tutti» dall’1° maggio. Il decreto già in vigore prevede che l’obbligo finisca il 30 aprile, ma i dati sui nuovi contagi convincono gli esperti a rivalutare l’allentamento alla luce dell’andamento della curva epidemiologica. «Decideremo dopo il 20 aprile», conferma il ministro della Salute Roberto Speranza. Se l’andamento dei contagi dovesse mostrarsi stabile o addirittura in salita potrebbe essere firmata una circolare che proroga l’obbligo di proteggere naso e bocca almeno due settimane o addirittura un mese.


Mascherine obbligatorie al lavoro fino al 30 aprile

Queste linee guida non entrano però nel merito delle specifiche misure di prevenzione per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. La versione finale dell’ultimo decreto anti-Covid a prescindere dalla distanza, la mascherina chirurgica è obbligatoria fino al 30 aprile. In linea di massima resta l’obbligo di un metro di distanza al lavoro.

Nei ristoranti al chiuso rimane la distanza di un metro tra i tavoli Covid, regole più snelle sul distanziamento? Sì per le spiagge meno per i ristoranti

Nei ristoranti al chiuso rimane la distanza di un metro tra i tavoli


Le misure di sicurezza a scuola e all’Università

Capitolo scuola. Il ministero dell’Università ricorda in una nota che, fino al 30 aprile, oltre all’obbligo di green pass base, sia per gli studenti sia per tutti gli altri soggetti che accedono alle strutture universitarie, restano le misure di sicurezza impiegate finora: obbligo di mascherina, divieto di accedere o permanere nei locali universitari ai soggetti con temperatura corporea superiore a 37,5° e raccomandazione del rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.


Nella scuola tali misure di sicurezza sono prorogate fino a inizio giugno. Nel decreto anti-Covid n.24 del 24 marzo, infatti, si legge che fino alla conclusione dell’anno scolastico 2021-2022 «è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo chirurgico» ed «è raccomandato il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici non lo consentano».

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