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Al ristorante, ma con tante esigenze Italiani attenti a glutine e lattosio

A registrare il trend l’indagine del Centro Studi di HealthyFood, azienda food-tech che ha lanciato la prima Carta d’Identità Alimentare già usata da oltre 50mila persone. Il 43% di coloro che hanno compilato la carta di identità alimentare, dichiara di avere esigenze specifiche nella scelta dei piatti dettate da allergie, intolleranze o scelte personali .

31 luglio 2020 | 08:30
Al ristorante, ma con tante esigenze 
Italiani attenti a glutine e lattosio
Al ristorante, ma con tante esigenze 
Italiani attenti a glutine e lattosio

Al ristorante, ma con tante esigenze Italiani attenti a glutine e lattosio

A registrare il trend l’indagine del Centro Studi di HealthyFood, azienda food-tech che ha lanciato la prima Carta d’Identità Alimentare già usata da oltre 50mila persone. Il 43% di coloro che hanno compilato la carta di identità alimentare, dichiara di avere esigenze specifiche nella scelta dei piatti dettate da allergie, intolleranze o scelte personali .

31 luglio 2020 | 08:30
 

La pandemia e il lockdown hanno imposto necessariamente un cambiamento nel rapporto con il cibo e le bevande, e le preferenze dei clienti stanno virando verso una maggiore consapevolezza e attenzione nelle scelte del cibo consumato soprattutto fuori casa, per cause legate a problemi alimentari, ma anche per motivi etici o di benessere. Una tendenza anticipata dal sondaggio di Statista “Food and Hot Drinks in Italy 2019” (secondo cui il 36% dei giovani con meno di 30 anni segue una regola nutrizionale e lo stesso fa il 24% degli over 60) e confermata in questa delicata fase tre dall’indagine del Centro Studi di HealthyFood, l’azienda italiana che ha creato MyCia, l’unica App food-tech esistente in Italia con una Carta d’Identità Alimentare scaricabile gratuitamente su AppleStore e GooglePay e di fatto primo Personal Food Advisor.

Al ristorante, ma con tante esigenze Italiani attenti a glutine e lattosio

HealthyFood offre servizi e soluzioni tecnologiche dedicate al mondo del food-tech per favorire, in modo totalmente ed esclusivamente digitale, un incontro fruttuoso fra esercenti della ristorazione attenti alle richieste dei clienti (in primis sicurezza e rispetto delle esigenze alimentari) e chi mangia fuori casa ed è sempre più esigente in termini di trasparenza sulla composizione dei piatti e sugli ingredienti. E a pochi mesi dal lancio del progetto, nonostante il fermo delle campagne di comunicazione imposto dal lockdown, il Centro Studi dell’azienda food-tech registra un dato più che interessante: al momento sono già oltre 50mila gli utenti che hanno compilato la propria Cia (Carta d’Identità Alimentare, www.cartaidentitalimentare.com), documento digitale, che racchiude le esigenze alimentari di chi vuole mangiare fuori casa e cerca attenzione e rispetto per le proprie esigenze o il proprio stile.



Di questa “community”, il 43% ha segnalato esigenze alimentari specifiche al momento della compilazione della propria Cia, sempre più scaricata (e spesso anche stampata) ed utilizzata per farsi precedere al ristorante tramite un semplice link, presso le strutture scelte per le vacanze o in generale per gli spostamenti, per avere la garanzia di trovare quello che si desidera mangiare una volta arrivati sul posto e di veder rispettate le proprie esigenze alimentari in ogni situazione (anche nella malaugurata ipotesi di un ricovero ospedaliero). I dati diffusi dal Centro studi di HealthyFood raccontano inoltre che sul 43% di utenti che hanno compilato la propria CIA segnalando esigenze alimentari specifiche, il 12,98% ha cliccato sull’opzione “senza glutine” (la percentuale più alta) mentre il 12,08% sull’opzione “senza lattosio”. I pescetariani superano i vegani, e sono in tanti anche i fruttariani, soprattutto nelle zone di Milano, Roma e Napoli. Per quanto riguarda invece le allergie segnalate esplicitamente, le più frequenti sono al grano, al latte e ai crostacei.

Le cucine devono organizzarsi per accontentare i clienti - Al ristorante, ma con tante esigenze Italiani attenti a glutine e lattosio

Le cucine devono organizzarsi per accontentare i clienti

Sul totale delle persone che hanno compilato la Cia, da segnalare inoltre che il 76% ha almeno una non preferenza alimentare (cosa non piace loro mangiare). Tra le non preferenze più frequenti le acciughe, l’agnello e l’aglio. Il numero delle persone che ogni giorno compilano la propria Cia è in continuo aumento e, proprio grazie al matching con le Carte d'Identità Alimentari, gli utenti registrati possono visualizzare proposte gastronomiche in linea con le proprie esigenze ma anche sconti e promozioni degli oltre 7mila tra bar e ristoranti che già fanno parte del network di MyCia.

«Il lockdown - fa sapere Pietro Ruffoni, ceo di HealthyFood - con la chiusura di bar e ristoranti ha imposto agli utenti abituati a consumare pasti o colazioni fuori casa un’ulteriore riflessione sulle proprie esigenze alimentari, al di là delle allergie dichiarate ufficialmente. C’è sempre maggiore attenzione alla qualità dei prodotti e degli ingredienti dei piatti che si sceglie di mangiare fuori casa e lo vediamo anche dal boom di download, oltre 120mila, della nostra App, MyCIA, che è l’unica applicazione food-tech esistente in Italia con una Carta d’Identità Alimentare, termometro di come cambiano le consuetudini alimentari degli italiani affezionati al dine out». HealthyFood ha lanciato nelle ultime settimane il menu digitale MyContactless Menu che sta spopolando in tutta Italia: tra i piatti più cercati dagli utenti sushi, pizza e pasta.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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