Il panettone Giotto sfornato dalla pasticceria "più ricercata" d'Italia oppure quello, pure lui rigorosamente artigianale, preparato nel laboratorio di Dolci sogni liberi. E poi i cookies al cioccolato o i baci di dama al farro o all'avena e cacao della Banda Biscotti. E poi gli ovetti, il torrone al cioccolato, i croccantini alla mandorla e la crema di nocciola di Sprigioniamo i sapori. Sono solo alcuni dei molti prodotti 'made in carcere' dedicati al Natale e che popolano gli scaffali del Consorzio Viale dei Mille di Milano, luogo di incontro delle cooperative sociali e delle imprese che lavorano negli istituti di pena italiani.
Birra, taralli e altro cibo preparato dai carcerati
Si tratta di un negozio in cui si può trovare tutto quanto viene realizzato da detenuti e detenute nell'ambito di progetti di recupero che puntano ad abbattere la recidiva offrendo l'opportunità di imparare una professione anche per il 'dopo' e cioè quando, a pena espiata, si ritorna liberi. In Italia i detenuti sono oltre 60mila; di questi circa
duemila quelli che lavorano in coop e aziende esterne e interne tra i quali anche nel
settore food.
Ecco, quindi, che dietro il punto vendita milanese c'è un'iniziativa sociale che riguarda l'Italia intera: promuovere l'economia carceraria con l'obiettivo di aumentare la percentuale di coloro che lavorano dietro le sbarre dando così maggior respiro non a una speculazione finanziaria ma a un business virtuoso, pulito e solidale, nella convinzione che chi ha imparato un lavoro e lavora ha meno probabilità, una volta uscito di prigione, di ritornare a delinquere.
I detenuti coinvolti in esperienze di recupero sono circa duemila
Così il Consorzio, tra le altre cose, riserva ampio spazio al mondo del food, prodotti bio e artigianali, realizzati da uomini e donne detenuti o in semi libertà. Prodotti che in questo periodo possono essere una buona idea per Christmas Box, cesti natalizi disponibili già confezionati e in diverse taglie o che si possono comporre a piacere con una selezione delle eccellenze gastronomiche realizzate all’interno di alcune carceri italiane.
C'è anche il panettone tra i dolci preparati dai detenuti
Oltre il pluripremiato panettone Giotto e ai dolcetti preparati dalla Banda Biscotti dell'Istituto di Verbania, tante le specialità regionali: i taralli pugliesi Campo dei Miracoli realizzati a Trani o il caffè Hue Hue o Alte terre confezionato nella casa Circondariale Lorusso e Cotugno di Torino e gli amaretti siciliani morbidi, i dolci alla pasta di mandorle, lo sciroppo di carrube Dolci Evasioni, marchio dell'istituto di pena di Siracusa. Delle donne detenute alle Lazzarelle di Pozzuoli (Napoli) ci sono invece le confezioni di tisane alla camomilla o alla liquirizia, mentre da Cremona arrivano le conserve Rigenera, dalla semplice passata di pomodoro, ai sughi per condire la pasta ai peperoni, alle melanzane o al soffritto, fino alla giardiniera.
La birra dei detenuti di Bollate
Dalla collaborazione tra la Cooperativa Sociale Ippogrifo e la Casa Circondariale di Sondrio è nata la pasta fresca o secca gluten free di mais e riso e pure trafilata al bronzo ed essiccata lentamente che fa il paio con quella di semola di grano duro o integrale prodotta all'Ucciardone di Palermo. Infine, tra i molti prodotti esposti negli scaffali, vanno citati le birre 'Vale la pena' di Rebibbia e la 'Malnatt' di Opera (Milano) e i vini e le grappe della Coop agricola Il Gabbiano che in Valtellina si dedica anche al recupero dei detenuti.