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G8 agricolo: la sicurezza alimentare come priorità assoluta

 
19 marzo 2009 | 13:04

G8 agricolo: la sicurezza alimentare come priorità assoluta

19 marzo 2009 | 13:04
 

Uniti contro le frodi e i falsi in tavola. è quanto è emerso nella prima parte del "G8 Farmers Meeting", il vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8. Sergio Marini, presidente Coldiretti, ha ricordato di non abbassare la guardia. La politica Usa di Obama: un esempio da seguire

Dallo scandalo del latte contaminato dalla melamina in Cina e diffuso in tutto il mondo al maiale alla diossina dell'Irlanda, fino ai ripetuti sequestri di cibi avariati e scaduti in Italia, il 2008 è stato un anno record per le frodi in tavola con la crisi economica che spinge pericolosamente alla riduzione della sicurezza alimentare dei cittadini. è quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, in occasione della prima parte dei lavori del primo vertice mondiale degli agricoltori dei Paesi appartenenti al G8, il "G8 Farmers Meeting" di Roma, per affrontare i problemi della fame, dei prezzi, della salute, dell'ambiente e delle energie alternative.

 «La sofisticazione degli alimenti - ha sottolineato Marini - è in tutto il mondo un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull'inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo. Ma ancora più preoccupante è il fatto che sul mercato mondiale la pressione della crisi sta penalizzando la qualità come dimostra l'aumento delle vendite di surrogati destinati a sostituire il latte in gelati, formaggi, yogurt e bevande o di sottoprodotti dei cereali una volta utilizzati solamente per l'alimentazione animale, ma anche di aromi artificiali utilizzati per nascondere la bassa qualità degli alimenti. Non è estraneo a questa tendenza il via libera alla vendita in alcuni Paesi sviluppati come l'Inghilterra di cibi scaduti a prezzi scontati».

L'accordo con i Nas
Le preoccupazioni riguardano anche l'Italia che è un forte importatore di prodotti alimentari, con il rischio concreto che nei cibi in vendita vengano utilizzati ingredienti di diversa qualità come il concentrato di pomodoro cinese, l'extravergine tunisino, le mozzarelle taroccate ottenute da latte in polvere, paste fuse e cagliate proveniente dall'estero.
Anche per questo la Coldiretti ha siglato un accordo di collaborazione con i Nas attraverso il quale rimette all'Arma le casistiche per le quali ritiene possibile avviare azioni investigative di controllo di prodotti di importazione per verificarne la non nocività per la salute.

Usa, riferimento nel mondo
Incoraggiante è la svolta del presidente degli Stati Uniti Barack Obama che ha definito «un rischio per la salute pubblica» l'attuale sistema americano di sicurezza alimentare e ha provveduto per riformarlo alla nomina di un nuovo responsabile della Food and drug administration (Fda). Un cambiamento che è destinato ad avere un impatto non solo per la sicurezza alimentare dei cittadini americani, ma che interesserà l'intero pianeta poiché negli Usa si realizza il 10% della produzione agricola mondiale destinato al consumo interno, ma anche alla esportazione.
Gli Stati Uniti sono il riferimento nelle politiche di sicurezza alimentare nel mondo e hanno fortemente influenzato i modelli di consumo soprattutto nelle giovani generazioni. L'annunciato cambiamento è quindi destinato ad avere importanti effetti sull'economia, sull'alimentazione e sulla salute.

 Sicurezza alimentare, una priorità
«Fra le tante strade da percorrere per contenere gli effetti della crisi quella di tagliare sulla sicurezza alimentare è l'unica da evitare perché inganna i consumatori sul reale contenuto dei prodotti acquistati e mette a rischio le caratteristiche degli alimenti che si mettono in tavola ogni giorno» afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini.
«In queste condizioni - ha concluso Marini - è evidente l'importanza di attivare sistemi di controllo, ma anche di promuovere un sistema trasparente e globale di rintracciabilità ed etichettatura degli alimenti che preveda l'indicazione di provenienza, le caratteristiche qualitative e i processi produttivi».

«L'agricoltura può svolgere un ruolo centrale sia sul tema delicato della sicurezza alimentare, che sul fronte della lotta alla povertà e alla sostenibilità climatica - ha etto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Roma è il più grande comune agricolo europeo, forti di questo vogliamo essere sostegno e protagonisti di un'agricoltura che sia protagonista dello sviluppo del domani. Questo vale ancora di più vista l'attuale situazione di crisi economica e la questione ambientale che diventa sempre più centrale nella vita delle nostre società».

Crollo dei prezzi del grano e fame nel mondo
Altro tema affrontato è l'aumento delle speculazioni sulla fame che hanno bruciato nel mondo quasi 200 miliardi di dollari in grano con le quotazioni che sono crollate da 12,5 dollari per bushel (0,46 dollari al chilo) dello scorso anno ad appena 5 dollari per bushel (0,18 dollari al chilo) mentre i prezzi dei prodotti alimentari derivati come pane e pasta hanno continuato ad aumentare. A denuncare la situazione è Sergio Marini, che insisite sull'impegno internazionale per affrontare i problemi della fame, dei prezzi, della salute, dell'ambiente e delle energie alternative nel tempo della crisi.
Nei Paesi ricchi e in quelli poveri i prezzi dei prodotti alimentari derivati sono aumentati nonostante il fatto che i prezzi del grano siano più che dimezzati rispetto allo scorso anno quando le quotazioni al Chicago board of trade (Cbot), punto di riferimento per il commercio delle materie prime agricole, avevano fatto registrare il record storico. Il crollo delle quotazioni insieme agli effetti climatici hanno fatto ridurre le semine di cereali con un nuovo allarme fame tra le popolazioni più povere per il 2009, secondo una analisi della Coldiretti sui dati dell'ultimo rapporto Fao Crop prospects and food situation (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare).

 Marini: fallito il modello globalizzazione
«Per combattere la guerra alle speculazioni sui prodotti essenziali per l'alimentazione, in difesa delle imprese e consumatori serve - ha affermato Marini - un accordo tra i Paesi del G8 per una gestione più attenta delle scorte alimentari che possa fronteggiare le situazioni di carenza di prodotto negli scambi internazionali: depositi da riempire quando il prodotto è abbondante e i prezzi sono bassi per tenerli pronti invece in caso di carestie. è fallito nei fatti il modello della globalizzazione senza regole che ha provocato una insostenibile volatilità dei prezzi agricoli per effetto delle speculazioni e della finanziarizzazione del mercato del cibo. Sono anche questi danni provocati dall'ubriacatura finanziaria degli ultimi anni che ha provocato una crisi dalla quale occorre uscire ripartendo dall'economia reale».

Settore agricolo pronto per ricominciare
Un riconoscimento del ruolo strategico del settore agricolo che - ha precisato Marini - deve tradursi in regole nuove che ne riconoscano la specificità anche nel commercio perché il cibo è un diritto e non è una merce. «Ritengo che questa crisi, forse lunga e dai connotati inediti, potrebbe avere per il nostro mondo e per le nostre imprese anche un carattere salutare - ha detto Marini. E può rappresentare un'occasione unica, e forse irripetibile, per ridare un nuovo ordine delle cose dove verità e concretezza riacquisiscano il primato su falsità e finzione. Ma fiducia e onestà sono due qualità nel Dna del mondo agricolo che ci siamo tenute strette negli anni anche quando, i soliti esperti, ci consigliavano furbizia e spregiudicatezza. Se la nuova economia sarà fondata su fiducia e onestà noi siamo pronti, molto più di altri, anzi non vediamo l'ora di cominciare».

Fonte: Agi


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