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Green pass al ristorante, altro paradosso: genitori sì, figli no

La Fipe solleva il problema relativo al fatto che, se il lasciapassare dovesse essere obbligatorio per i ristoranti, molti giovanissimi non potrebbero accedere perché ancora in attesa di potersi vaccinare. Questo creerebbe un problema sociale notevole, con inevitabili ripercussioni sull'economia del settore che ormai da inizio pandemia paga scelte senza senso

21 luglio 2021 | 16:11
Il Green pass rischia di spaccare le famiglie Genitori sì, figli no. L'altro paradosso del Green pass per i ristoranti
Il Green pass rischia di spaccare le famiglie Genitori sì, figli no. L'altro paradosso del Green pass per i ristoranti

Green pass al ristorante, altro paradosso: genitori sì, figli no

La Fipe solleva il problema relativo al fatto che, se il lasciapassare dovesse essere obbligatorio per i ristoranti, molti giovanissimi non potrebbero accedere perché ancora in attesa di potersi vaccinare. Questo creerebbe un problema sociale notevole, con inevitabili ripercussioni sull'economia del settore che ormai da inizio pandemia paga scelte senza senso

21 luglio 2021 | 16:11
 

Un problema sociale più che economico, o forse diventa un problema economico perché in principio  lo è di tipo sociale. Si parla, ancora, di Green pass che da lunedì dovrebbe diventare obbligatorio per i tavoli al chiuso dei ristoranti; la Fipe ha già espresso il suo parere contrario non tanto per lo strumento in sé, quanto per la sua applicazione non omogenea che andrà a colpire ancora una volta bar e ristoranti. Non si può dire che si torna come a maggio quando ci si poteva sedere solo all’aperto, ma poco ci manca.

 

Il problema delle famiglie

Da qui, a cascata, una serie di problematiche non indifferenti rilevate dalla stessa Fipe, come quella che vedrebbe famiglie spaccate se il pass dovrebbe entrare in vigore. «Da lunedì prossimo - spiega Aldo Cursano, vice presidente vicario di Fipe-Confcommercio - se passa l’obbligo del Green pass anche per andare al ristorante oltre tre milioni di famiglie italiane verranno letteralmente spaccate in due. Al momento infatti ci sono circa 4 milioni di giovanissimi tra i 12 e i 19 anni non ancora vaccinati. Non si tratta di no vax ma di persone in attesa del loro turno. Molti di questi ragazzi passeranno le vacanze con i genitori, in larga parte già vaccinati, ma non potranno andare neppure a mangiare una pizza con loro. Questo cortocircuito è dato dalla fretta con la quale si vuole approvare una norma che, così congegnata, non porterà gli effetti attesi».

Aldo Cursano Genitori sì, figli no. L'altro paradosso del Green pass per i ristoranti

Aldo Cursano

 

Nessun effetto positivo dalla campagna

Un attentato alla libertà delle persone come sostengono coloro i quali non vogliono l’entrata in vigore del lasciapassare che accerta l’avvenuta vaccinazione, la guarigione o un tampone negativo entro le 48 ore. «Se il Governo - aggiunge Cursano - è comprensibilmente preoccupato per i 3 milioni di over 60 che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino allora deve sapere che l’azione di moral suasion attraverso i ristoranti rischia di essere fallimentare. Solo il 9% degli over 60, infatti, è un frequentatore non occasionale di questi esercizi. Ecco perché questa misura, oltre ad essere iniqua, dal momento che penalizza alcune imprese risparmiandone altre, non riuscirà a spingere gli over 60 più scettici a vaccinarsi. Allora tanto vale mettere l’obbligo di vaccinazione almeno per gli over 60».

 

 

Ristoratori vessati

La ristorazione, dunque, si ritrova a dover battere i pugni sul tavolo per farsi sentire, anche se i risultati ottenuti da febbraio 2020 a oggi sono sempre stati scarsi. La vessazione cresce, la rassegnazione pure, la fiducia nelle istituzioni anche, ma la necessità di farsi almeno sentire resta.

Anche perché in questa fase di attesa la tensione sta salendo e sta portando ad episodi molto pericolosi. È il caso dell’imprenditrice di Palermo che fuori dalla propria enoteca ha chiaramente scritto che non accetta i non vaccinati. I social hanno subito reagito minacciandola di morte; per ora sono minacce e basta, ma prima che accada il patatrac è bene che se ne arrivi ad una e che i ristoratori portino ancora un po’ di pazienza. Almeno, quelli che sono sopravvissuti alla crisi prolungata e ancora in corso.


 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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