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Giornata dei Consumatori. La trasparenza aiuta i mercati

Si celebra oggi la Giornata mondiale dei Consumatori che punta a evidenzare una volta di più i diritti di ogni acquirente al momento dell'acquisto. Un metodo virtuoso che fa bene a tutta l'economia soprattutto in un periodo di crisi e difficoltà come questo, con la pandemia che cambia abitudini e genera timori. Dai Carabinieri un aiuto in più

15 marzo 2021 | 13:04
Acquisti sempre più consapevoli Giornata dei Consumatori Tutelare gli acquisti aiuta i mercati
Acquisti sempre più consapevoli Giornata dei Consumatori Tutelare gli acquisti aiuta i mercati

Giornata dei Consumatori. La trasparenza aiuta i mercati

Si celebra oggi la Giornata mondiale dei Consumatori che punta a evidenzare una volta di più i diritti di ogni acquirente al momento dell'acquisto. Un metodo virtuoso che fa bene a tutta l'economia soprattutto in un periodo di crisi e difficoltà come questo, con la pandemia che cambia abitudini e genera timori. Dai Carabinieri un aiuto in più

15 marzo 2021 | 13:04
 

Gli italiani sono sempre più “critici” nel fare la spesa  (ma non solo). Già prima dell’era Covid e con l’arrivo della pandemia ancor di più l’attenzione alla spesa alimentare è schizzata alle stelle. Oggi, 15 marzo, nel mondo si celebra la Giornata mondiale dei consumatori, ideata il 15 marzo 1962 dal presidente degli Stati Uniti John Kennedy che pronunciò davanti al congresso americano le seguenti parole: «Quando al consumatore viene proposto un prodotto non di qualità, quando i prezzi sono esagerati, i farmaci non sono sicuri o utili, quando il consumatore non è in grado di decidere sulla base di una corretta informazione, allora i suoi dollari diventano avariati, la sua salute e la sua sicurezza sono minacciati, l’interesse nazionale ne risente».

Acquisti sempre più consapevoli Giornata dei Consumatori Tutelare gli acquisti aiuta i mercati

Acquisti sempre più consapevoli


Tutelare i consumatori avvia un circolo virtuoso
Di qui l’idea per cui tutelare i diritti dei consumatori li induce ad effettuare acquisti sani, consapevoli, sostenibili che giovano alla propria salute, al proprio portafogli e all’economia in generale. Perché? Perché acquistare solo prodotti certificati, il più possibile italiani, che valorizzino gli artigiani della “porta accanto” piuttosto che le solite multinazionali crea un circolo virtuoso che fa bene a tutti.

Nell’agroalimentare più che mai oggi che la pandemia ci costringe ancor di più a difenderci con un’alimentazione sana che prediliga prodotti freschi, di stagione, italiani, buoni, curati, affidabili. In questo senso svolgono una funzione essenziale le etichette apposte su ogni prodotto che sempre di più sono tenute ad analizzare ai “raggi X” quello stesso prodotto. E gli italiani ci guardano, per interesse e per sfruttare un diritto sacrosanto alla trasparenza. Per interesse si intende che pongono l'occhio sulla più classica tabella dei valori nutrizionali, ma sempre di più anche sulle diciture "free from" oppure sull'origine di provenienza del prodotto con relativo Paese in cui è stato lavorato e da cui è partito.

La battaglia delle etichette
Ma proprio sulle etichette si stanno giocando partite importanti a livello internazionale con i cavalli di battaglia dell’alimentazione italiana (da leggersi: Dieta mediterranea) che vengono messi a dura prova da decisioni internazionali poco comprensibili (l'ultima questione riguarda il vino, messo nella lista degli alimenti potenzialmente cancergoeni). Si parla delle ormai famose etichette a semaforo, dei Nutriscore che tutelano tutto tranne che i diritti dei consumatori. Il ministro alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha detto che farà di tutto per vincere questa battaglia che punta a tutelare i diritti dei consumatori italiani.

Quanto ha inciso la pandemia sui consumatori?
I diritti dei consumatori però oggi non possono tenere conto della pandemia tanto che, prima ancora che avvicinarsi ai prodotti, questi si informano sulle tutele che i marchi della grande distribuzione organizzata offrono ai clienti. Fidelizzare e far sentire al sicuro chi compra è il diritto più cercato ormai. Un interessante studio dell'Istituto Piepoli ha cercato di capire come i consumatori stiano vivendo la pandemia sia per gli acquisti che nelle altre abitudini della vita di tutti i giorni.

La prima domanda che si rivolge al campione rappresentativo degli italiani (vedi grafico sopra) è quali sono stati gli eventi che hanno più colpito la vostra attenzione? Il 34% degli intervistati ha risposto che la salita dei contagi ed il tasso di positività è stato ciò che ha più colpito le loro attenzioni. Uno su tre insomma vive ancora forti emozioni leggendo o ascoltando le notizie relative alla pandemia.

Il 73% degli italiani ha paura di essere contagiato, non è un dato di poco conto, sebbene, va però chiarito che questo 73% è composto da un 22% che ha molta paura, e da un 51% che ha abbastanza paura. Sono due sentimenti che corrono nella medesima direzione ma allo stesso tempo lontani, e soprattutto determinano comportamenti diversi negli acquisti.

Se poi si considera che esiste un 27% che non ha nessuna paura, la parte di italiani che è nelle condizioni psicologiche di condurre una vita in linea con le proprie abitudini (tra cui si includono anche quelli che si reputano abbastanza spaventati e quelli che non lo sono per nulla) è piuttosto alta.

E’ molto interessante notare che tra la rilevazione che Istituto Piepoli ha realizzato nella metà di novembre e l’ultima riferita alla prima settimana di marzo corre un differenziale medio (molto+abbastanza) di appena il 5%, sebbene si tenda a pensare che un consumatore abbastanza preoccupato non modifica nettamente i propri comportamenti di acquisto. Il sud Italia è il territorio dove la forbice tra novembre e marzo è più distante: i cittadini (consumatori) del sud Italia vivono questo momento con più timore.

La pandemia condiziona le abitudini Giornata dei Consumatori Tutelare gli acquisti aiuta i mercati
La pandemia condiziona le abitudini


Ovviamente il tema attuale, relativamente alla pandemia, è quello legato alle varianti del virus: il 36% degli italiani teme molto le varianti, il 47% le teme abbastanza. Altro tema interessante è quello rivolto all’interesse verso il vaccino: nella prima settimana del mese l’87% degli italiani era disposto a vaccinarsi, di cui il 64% con decisione. Sarà molto interessante comprendere come e se cambierà tale atteggiamento dopo le ultime notizie legate a possibili effetti collaterali di Astrazeneca.

Cosa ha fatto l'Ue

Le molteplici direttive emanate dall’Unione Europea - alcune buone, va riconosciuto - si sono occupate di tutti gli aspetti riguardanti il contratto del consumatore e si sono stratificate negli anni formando un vero e proprio corpo normativo. In particolare, i primi interventi normativi europei sono stati finalizzati a disciplinare la pubblicità comparativa e a reprimere la cosiddetta pubblicità ingannevole, a cui hanno fatto seguito inizia-tive per garantire la sicurezza dei prodotti, stabilendo specifiche di produzione e commercializzazione, per la sicurezza alimentare, al fine di garantire al consumatore europeo qualità elevata dei prodotti, garanzie di alto standard di igiene, bassi rischi e idonea informazione attraverso in particolare precise disposizioni in merito all’etichettatura dei prodotti e molte altre.

Nonostante le istituzioni europee si siano molte adoperate negli anni per tutelare i diritti dei consumatori in diversi ambiti, continuano, anno dopo anno, a migliorare le già vigenti normative con l’intento di adattarle ai cambiamenti che interessano i mercati e le società. Ad esempio, nel Consumer Conditions Scoreboard pubblicato dalla Commissione Europea a luglio 2017, è emerso come in Europa un consumatore su cinque, nel periodo di indagine, abbia avuto un problema legato all’acquisto di un prodotto o di un servizio e nel 66% dei casi si trattava di un acquisto effettuato online. Le istituzioni competenti sono state in grado di rispondervi prontamente, adottando un Regolamento che vieta il geoblocking nel mercato interno. I blocchi geografici sono, infatti, una pratica discriminatoria che impedisce ai clienti online di accedere e acquistare prodotti o servizi da un sito web di un altro Stato membro. Grazie al nuovo regolamento si elimineranno gli ostacoli al commer-cio elettronico evitando, così, la discriminazione fondata sulla nazionalità o sul luogo di residenza dei consumatori.

Questo è solo un esempio che dimostra quanto è stato fatto e quanto ancora sta facendo l’Europa per i consumatori. Tuttavia, affinché le azioni poste in campo dalle istituzioni siano effi-caci, anche al consumatore si richiede di fare la sua parte, ovvero, di avere un ruolo attivo e critico.

L'iniziativa dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare
E la parte la fanno anche i militari del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, che quotidianamente monitorano le imprese del settore controllando che i prodotti messi in commercio rispettino tutte le norme.

In tal senso gli stessi Carabinieri per la Tutela Agroalimentare hanno proposto una rappresentazione del quadro normativo vigente, disegnando il “Giardino dei Diritti”, illuminato dalla luce calda e rassicurante del sole, idealmente rappresentativo del ruolo di protezione. I fiori contengono, in ogni singolo petalo, la definizione di consumatore, gli obblighi degli operatori del settore agroalimentare, la tipologia delle informazioni che questi ultimi debbono fornire ai primi.

Ciascun fiore, nei suoi petali, racchiude le norme:
- di derivazione comunitaria, contenute nel TFUE;
- del Codice del consumo;
- di riferimento al consumatore nella legislazione alimentare comunitaria e nazionale.

I raggi del sole indicano gli strumenti operativi della tutela sul campo, affidati, con specifiche norme attributive, all’Arma dei Carabinieri. Le nuvole rappresentano le insidie che possono offuscare il fisiologico rapporto consumatore/operatore. Il colore del cielo è l’idealizzazione cromatica del rapporto preferenziale dei consumatori con il settore agroalimentare italiano, solida e riconosciuta eccellenza del nostro Paese.

Il “Giardino dei Diritti del Consumatore”, cui nel tempo non mancheranno doverosi aggiornamenti e rivisitazioni, è il contributo che i Carabinieri per la Tutela Agroalimentare intendono offrire nella Giornata Mondiale dei Diritti dei Consumatori.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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