Si va verso un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio, ovvero tra la data di scadenza del decreto natalizio e quella dell'ultimo Dpcm con un'altra stretta che confermerebbe l'inefficienza delle misure finora dottate per frenare la pandemia. È una delle ipotesi che sarebbe stata sul tavolo del vertice convocato da Giuseppe Conte con la maggioranza e il Cts.
Non si esclude che tale provvedimento contenga misure che saranno applicate a livello nazionale, aldilà del sistema delle fasce di colore per le diverse regioni. Venerdì saranno decise le nuove fasce di rischio - con il coinvolgimento di Cts, cabina di regia, regioni. E ci sono 6 regioni che andrebbero verso la zona arancione. Le prime indiziate sono Calabria, Liguria e Veneto. In forse poi Lombardia, Basilica e Puglia. Ma c'è anche l'ipitesi di istituire a partire dal 15 gennaio una fascia bianca per le regioni meno a rischio e in cui aprire palestre, musei e cinema...
Nel week-end del 9 e 10 gennaio in tutta Italia saranno in vigore le misure previste per la zona arancione: tra queste, le chiusure di bar e ristoranti anche a pranzo, ma aperti solo per la vendita da asporto. Potrebbe poi essere anticipato alle 20, invece che alle 22, il coprifuoco. E fra le ipotesi che circolano c'è che anche nelle settimane successive, le regioni in fascia gialla potrebbe passare a fascia rossa o gialla nei week end, con conseguente chiusura dei pubblici esercizi. Dal 7 gennaio e fino al 15, data di scadenza dell'ultimo dpcm, verrebbe consentito lo spostamento tra le regioni solo per ragioni di necessità. Si pensa ad una proroga del divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici, minori di 14 anni esclusi. La misura, già prevista nel decreto natalizio in scadenza il 6 gennaio, sarebbe prorogata fino al 15 del mese.
Le proposte sarebbero sono due: quella di mantenere in vigore le misure vigenti fino al 15 gennaio (arancione nei feriali e rossa nel weekend), data di scadenza dell'ultimo Dpcm, oppure di tornare in zona gialla per il 7 e 8 gennaio, per poi passare alle misure della fascia arancione il weekend del 9 e 10 e, successivamente, sulla base del monitoraggio, assegnare le fasce per la settimana
seguente.Fra cui anche una nuova bianca in cui riaprire tutto.
Il nuovo Report dell'Istituto Superiore di Sanità è previsto tra giovedì e venerdì prossimo. Il provvedimento conterrà comunque misure che saranno applicate a livello nazionale, aldilà del sistema delle fasce, ed è stato illustrato ai governatori, che potrebbero fare il loro assenso fin da subito. Da parte del Governo c'è comunque la disposizione a stilare un'ordinanza che sia condivisa il più possibile. La didattica in presenza al 50% nelle scuole dovrebbe invece ripartire dal 7 gennaio. È quanto avrebbe detto il premier Giuseppe Conte, secondo quanto appreso dall'ANSA, nel corso del vertice con i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts. Ma considerando il barcamenarsi del premier fino ad oggi non si può esserne certi.
Al vertice non sono mancate le tensioni politiche. La ministra di Italia Viva Teresa Bellanova è andata all’attacco, denunciando «l’insufficienza del sistema sanitario», la «poca chiarezza sul piano vaccinale», la mancanza di certezze. E chiedendo a Conte di tirar fuori il governo dallo “stallo”. «Il patto con le categorie penalizzate a Natale va mantenuto e il DL per i ristori va fatto subito. Sappiamo perfettamente che la ristorazione è stato uno dei settori più esposti e colpiti. I ristori vanno quantificati e garantiti nel prossimo DL. E vanno decisi ristori adeguati per il sistema agroalimentare, su cui ricadono le misure di chiusure e limitazioni del canale ristorazione».