«Il governo individui, nell’imminente decreto, misure chiare per le imprese della ristorazione collettiva (mense, refezione pubblica e privata, catering etc...) che, per effetto della pandemia, sta registrando una flessione sino al 50% dei fatturati, mettendo a rischio migliaia di lavoratori».
Questo l’appello di Massimiliano Fabbro, presidente di ANIR-Confindustria, l’associazione nazionale imprese dei servizi di ristorazione collettiva aderente a Confindustria. «Il ‘decreto ristoro’ – prosegue – deve considerare anche le categorie merceologiche relative alla ristorazione collettiva tra quelle che necessitano di indennizzi urgenti. Ricordiamo che i nostri servizi possono svolgersi in massima sicurezza e igiene e che le restrizioni che subiamo sono dovute a dinamiche che esulano dalla nostra attività. Il tema degli aiuti deve favorire e accompagnare una seria riconversione delle imprese del settore, che interessi sia le regole di ingaggio negli appalti sia la formazione dei lavoratori. Su questi temi Anir ha già attivato una interlocuzione con il ministero dell’Economia per consentire al settore di beneficiare dei ristori al pari di altri comparti, ma soprattutto per disegnare le traiettorie di un nuovo corso economico che salvi l’occupazione, i servizi e l’importanza sociale della ristorazione collettiva».
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