Dopo l'anticipazione data stamattina da Italia a Tavola
"Trump azzoppa il Vinitaly?
Dopo la conferma, si rischia il rinvio"
possiamo confermare che il Vinitaly 2020 sarà spostato dal 14-17 giugno. Il coronavirus del resto ha colpito, tra i vari settori in Italia, soprattutto ospitalità, enogastronomia e turismo. Un dato ormai confermato, anche dalle stime dell'Ocse. Che allarmismo e ordinanze, prevenzioni e tutele abbiano portato alla cancellazione di numerosi eventi e fiere, è altrettanto risaputo. Per il settore vitivinicolo e fieristico italiano, però, una luce è rimasta accesa: quella del Vinitaly, che pochi giorni fa ha confermato le sue date (19-22 aprile), sicuro (o fortemente speranzoso) del fatto che tutta questa situazione di crisi si avvii presto ad essere solo un ricordo.
È del 26 febbraio la conferma di VeronaFiere: Vinitaly si fa. Ma è posteriore (di questo weekend) la decisione di Donald Trump di aumentare il livello d'allerta per l'Italia a 4 (il più alto) e la richiesta a tutti gli americani: «Evitate i voli in Italia a meno che non siano strettamente necessari». Questa decisione potrebbe ribaltare tutto, specialmente per uno Stato come gli Usa, che ad oggi vedono il numero dei propri contagi interni crescere e il pericolo "epidemia" diffondersi. La paura oltreoceano è forte - si pensi all'annuncio dalla Casa bianca per cui è organizzato fin da oggi lo screaning del 100% dei passeggeri in partenza da tutti gli aeroporti italiani, con l'aggiunta - ha detto il vicepresidente Mike Pence - «di eventuali restrizioni nei prossimi giorni», come i tanto temuti blocchi dei voli».
Una situazione che ad una fiera come il Vinitaly non farebbe di certo bene e che ha portato per questa ragione ad un probabile aggiornamento delle associazioni di categoria (come l'Unione italiana vini) con VeronaFiere per decidere il da farsi anche alla luce di una possibile assenza dei buyer americani per i motivi spiegati sopra. Nulla ancora di sicuro, ma ad una decisione ci si sta pensando, valutando pro, contro e tempistiche. Quel che c'è di certo è che, visto l'evolversi della situazione, che le date di Vinitaly siano confermate non è più una certezza.
«In considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale che generaevidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020, ovvero nel periodo migliore per assicurare aespositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business». Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere in chiusura del Consiglio di amministrazione della Spa, riunitosi oggi.
«Lo spostamento a giugno di Vinitaly e di altre importanti manifestazioni internazionali nelle città di Milano e Bologna - spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - è un segnale che il made in Italy scommette su una pronta ripresa economica nei settori chiave del sistema-Paese. Auspichiamo quindi che il nuovo calendario fieristico nazionale possa generare una rinnovata fiducia ed essere strumento con cui capitalizzare la ripartenza del nostro Paese».
Veronafiere attiverà una task force per assistere i propri clienti in ogni ambito necessario alla riorganizzazione delle manifestazioni posticipate e in stretta collaborazione con le associazioni di riferimento predisporrà tutte le azioni di incoming necessarie a garantire la presenza di buyer e operatori professionaliqualificati. Sulle nuove date, inoltre, Confcommercio Verona e Cooperativa Albergatori veronesi hanno espresso massima disponibilità per favorire lo spostamento delleprenotazioni. Nel 2021 Vinitaly sarà in calendario nelle sue date consuete (18-21 aprile); date che sono frutto dell’accordo con l’Union dei Grandi Cru di Bordeaux (UCGB) col quale dal 2013 c’è un accordo nato per incontrare le esigenze dei protagonisti del mondo del vino, buyer e stampa internazionale in particolare.
Ernesto Abbona, presidente Unione italiana vini: «Condividiamo in pieno le scelte di Veronafiere, sia per quanto riguarda la decisione presa, sia per la relativa collocazione temporale insieme ad altri grandi eventi come Cosmoprof di Bologna e il Salone del Mobile di Milano, che daranno un segnale importante per la ripresa del Paese».
Sandro Boscaini, presidente Federvini: «Occorre dare un messaggio forte al Paese. Se agiamo uniti nel contesto dello spostamento di data, non solo di Vinitaly, ma di altri grandi eventi internazionali che si svolgeranno in Italia a giugno, potremo contribuirein modo corale al rilancio dell’immagine positiva che merita il made in Italy».
Riccardo Cotarella, presidente di Assoneologi: «La decisione assunta da Veronafiere su Vinitaly e supportata dalle associazioni della filiera, deriva da considerazioni intelligenti e imprenditoriali. Non si può immaginare un Vinitaly fiore all’occhiello del settore vitivinicolo italiano, nonché evento che tutto il mondo ci invidia, ridimensionato più o meno fortemente nelle presenze di operatori che al momento danno previsioni non soddisfacenti. Questo significa tutelare l’operatività dei nostri produttori e allo stesso tempo proteggere l’immagine del vino italiano e di Vinitaly nel mondo».
Matilde Poggi, presidente Federazione italiana vignaioli indipendenti: «Siamo d’accordo con Veronafiere sulla necessità di modificare le date in calendario di Vinitaly. Giugno è l’ultima data utile per un evento sul vino. Come Fivi siamo comunque pronti ad un grande impegno per partecipare, dal momento che questo mese è dedicato tradizionalmente alle lavorazioni in vigna».
Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc: «La nostra posizione è di non dare messaggi negativi al mercato, specie in un momento cruciale per il sistema Paese e per il settore. La situazione negli ultimi giorni è stata diversa da quella sperata e per questo ci sentiamo di condividere la scelta di Veronafiere e di stare sulla stessa linea di Vinitaly, pur consapevoli che ci sarà molto da fare».
Luca Rigotti, coordinatore settore vino di Alleanza Cooperative: «Condividiamo la scelta di Veronafiere per lo spostamento delle date di Vinitaly. Ora lavoriamo assieme alla fiera affinché il mondo del vino possa dare un messaggio positivo all’economia nazionale».