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Booking perde anche in Germania I prezzi più bassi sono in hotel

L’Antitrust tedesco ha vietato al portale web Booking.com di applicare tariffe identiche a quelle degli hotel. Gli albergatori saranno così liberi di pubblicare prezzi più bassi sul proprio sito. In Italia già oggi vengo riservati “trattamenti” più favorevoli a chi contatta direttamente gli alberghi per le prenotazioni

23 dicembre 2015 | 15:11
Booking perde anche in Germania 
I prezzi più bassi sono in hotel
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I prezzi più bassi sono in hotel

Booking perde anche in Germania I prezzi più bassi sono in hotel

L’Antitrust tedesco ha vietato al portale web Booking.com di applicare tariffe identiche a quelle degli hotel. Gli albergatori saranno così liberi di pubblicare prezzi più bassi sul proprio sito. In Italia già oggi vengo riservati “trattamenti” più favorevoli a chi contatta direttamente gli alberghi per le prenotazioni

23 dicembre 2015 | 15:11
 

Il Bundeskartellamt (autorità antitrust tedesca), ha vietato formalmente a Booking.com di continuare a utilizzare le clausole di parity rate. Ciò significa che gli alberghi tedeschi sono finalmente liberi di pubblicare sul proprio sito un prezzo inferiore rispetto a quello pubblicato da Booking.com, con sensibili benefici per i consumatori, per l'erario e per gli alberghi stessi. Una decisione che in Italia è stata presa da più di due mesi, quando la Camera dei deputati dando il via libera all’emendamento al Ddl concorrenza, annullando le clausole che vietavano agli albergatori di praticare alla clientela finale prezzi a condizioni migliori rispetto a quelli applicati dalle stesse imprese tramite intermediari terzi.



Con questa decisione, la Germania ribadisce la propria sintonia con l'Italia e la Francia e consolida il gruppo dei Paesi europei che hanno deciso di vietare le pratiche anticoncorrenziali imposte dai portali di prenotazione. In questo modo si premiano non solo gli imprenditori delle strutture ricettive, ma anche e soprattutto il consumatore finale che potrà avere la possibilità di ottenere la migliore tariffa sul mercato digitale.

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, plaude alla decisione tedesca e si augura che il Parlamento italiano concluda in tempi brevi l'iter del disegno di legge sulla concorrenza, che sancisce un analogo principio, introdotto dalla Camera dei Deputati a larghissima maggioranza (434 voti a favore, 4 contrari), sulla scia di quanto deciso dal Parlamento francese nell'agosto scorso.

In base ai dati Eurostat, Italia, Francia e Germania possiedono la gran parte del mercato alberghiero europeo, con 124.176 alberghi (più del 60% del totale Ue), che ogni anno ospitano 720 milioni di pernottamenti. In attesa dell'approvazione del ddl concorrenza, anche in Italia già oggi è possibile contattare direttamente l'albergo (con una mail o una semplice telefonata) per verificare la disponibilità di termini e condizioni particolari o soluzioni personalizzate, difficili da trovare nei supermercati online.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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