Qualsiasi tipo di degustazione noi effettuiamo, mette in gioco tutti i nostri organi di senso. Questa procedura è ormai tanto palese quanto naturale e istintiva. Quello che, però, la distingue dalle nostre azioni quotidiane è la cognizione di causa nel ricercare le caratteristiche organolettiche del prodotto in oggetto. Riusciremo, così, a tracciare un profilo che tenderà o a cercare i difetti, o i pregi, o a delineare le peculiarità, le particolarità e gli elementi distintivi.
Gli assaggiatori di birra tendono a descrivere e presentare nel dettaglio le birre e quindi valutare la loro affinità con lo stile di appartenenza. Lo scopo non è quello di creare una classifica, ovvero dare un valore numerico alla birra, ma piuttosto un valore qualitativo e quantitativo. L’esame organolettico si divide in quattro fasi (esame visivo, olfattivo, gustativo e retrolfattivo) e necessita di tecnica ed esperienza legati ad una profonda competenza.
La degustazione professionale va sempre eseguita nella mattina, dopo le dieci, in un ambiente tranquillo con una temperatura attorno ai 22-25°C e un’umidità tra il 50 e 60%, con una buona illuminazione, non artificiale, perché modifica la valutazione del colore, in assenza di rumori che possano far perdere la concentrazione, privo di odori e profumi che possano interferire e, quindi, alterare l’esame olfattivo. Inoltre è utile una tovaglietta bianca posta sul tavolo per creare uno sfondo chiaro e neutro nella fase dell’esame visivo.
Adatto per ogni birra è, ovviamente, il bicchiere da degustazione a forma di tulipano: deve essere incolore, inodore, perfettamente lavato e privo di ogni tipo di residuo, soprattutto detersivo e brillantante. Le temperature di servizio variano a seconda della tipologia di birra:
- 6-8°C per le Light, le Analcoliche e le Weiss;
- 8-10°C per le Pils, le Lager e le Export;
- 10-15°C per le Ale, le Bock, le Stout, le Abbazia e le Trappiste.