È il Giappone ad aggiudicarsi il Campionato mondiale juniores di pasticceria. Dopo due giornate di prove e 14 ore di lavoro, arrivano dal Sol Levante le migliori leve dell’arte pasticcera. Questo il risultato della competizione che ha caratterizzato le prime due giornate di Sigep, a Rimini Fiera, con nove nazioni provenienti dai cinque continenti in gara nella grande Pastry Arena: Giappone, Taiwan, Singapore, Australia, Francia, Polonia, Croazia, Brasile e Russia. Mancava l’Italia, solo perché in quanto campione in carica non poteva gareggiare.
La squadra giapponese era formata dal team manager Kajiro Mochizuki, grande maestro pasticcere all’Imperial Hotel di Tokyo, uno dei più famosi e storici alberghi giapponesi (1.000 stanze e 55 pastry chef al lavoro), e dai giovani concorrenti Kazumasa Yoshida e Koushi Oyama. Al secondo posto la Francia, terza Taiwan. Sono state proprio Giappone e Francia a dividersi i premi per le singole prove: ai transalpini quello per il miglior dessert millefoglie, a migliore torta al cioccolato, per la pulizia e la lavorazione; ai giapponesi per il miglior dessert gelato al bicchiere, la miglior pralina e la migliore scultura in cioccolato. Taiwan ha vinto il premio per la migliore scultura in zucchero.
A presiedere la giuria internazionale Pierre Hermè, alsaziano, conosciuto in tutto il mondo come il “Picasso dei dolci”. Completavano la giuria il Maestro Davide Malizia (manager della squadra italiana vincitrice nel 2013) e i manager di ognuna delle nazioni concorrenti, oltre a quattro maestri pasticceri della giuria tecnica. Presidente onorario il maestro Iginio Massari. Il Campionato Mondiale Juniores di Pasticceria aveva per tema l'Italian Food Style, un inno alle specialità alimentari tipiche italiane, che dovevano essere illustrate attraverso gli elaborati artistici in zucchero e in cioccolato e fra gli ingredienti dei dolci richiesti dal regolamento.
Fin qui, a Sigep, il Giappone ha vinto entrambi i concorsi internazionali: The Star of Sugar e il Campionato mondiale. «Questi ragazzi orientali - commenta Iginio Massari, riconosciuto “maestro dei maestri italiani” - stanno mostrando ai nostri giovani quanto una forte cultura del lavoro possa garantire una competitività assoluta. In questo senso è una lezione da cogliere. Spero che anche le forme di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro perdano presto le loro burocrazie soffocanti. Veder piangere un ragazzo dall’emozione ci trasmette il valore sociale del lavoro, che in Europa stiamo perdendo».
«Queste contaminazioni fra le culture mondiali della pasticceria - ricorda Livia Chiriotti, direttore editoriale di Pasticceria Internazionale - sono un valore inestimabile. Abbiamo sempre ammirato l’estetica intensa e il senso del dettaglio dei pasticceri orientali, e qui dal vivo abbiamo constatato anche la loro abnegazione nel lavoro. Nel mondo il fenomeno emergente è ora il Medio Oriente, che col boom economico vissuto recentemente ha attirato grandi maestri da tutto il mondo. Sarà lì che dovremo scoprire la nuova cultura della pasticceria mondiale».