A marzo cesserà il regime delle quote latte, che per anni è costato molto caro al settore lattiero-caseario italiano, nel frattempo però il prezzo del latte in Europa ha subito un brusco calo, oggi pari al 50% di quello di poco più di sei mesi fa. A causa dell’embargo russo e del crollo della domanda cinese, due tra i maggiori importatori mondiali di latte e derivati, diventa necessario ricorrere all’intervento dell’Unione europea per contenere le eccedenze produttive, a condizione che il prezzo copra in parte i costi di produzione.
A lanciare l'allarme per una situazione preoccupante, anche sul fronte Made in Italy, è l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava (nella foto in basso a sinistra), che sollecita il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, il coordinatore per il gruppo dei socialisti della commissione agricoltura dell'Europarlamento, Paolo De Castro (nella foto in basso a destra), e il commissario europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, a prendere una posizione netta sul tema.
«Il 2015 è un anno cruciale per il comparto lattiero caseario lombardo ed europeo - dichiara Fava - e gli allevatori non possono affrontare incognite come la fine del regime delle quote latte, prezzi in altalena non tutelati da specifiche misure assicurative, la chiusura delle frontiere con la Russia e la mancanza di protezione delle Dop nel contesto internazionale, con l’aggravante di un’intesa sino-americana che blinda il paradosso di un riconoscimento dei nomi statunitensi di quelle che in realtà sono le grandi Dop comunitarie».
Per il momento dall'Europa non è arrivato ancora nessun annuncio dedicato alla regolamentazione della produzione, per quanto riguarda quantità e qualità, ma sembra che l'Europarlamento stia lavorando sulla proposta di un meccanismo di gestione dell'offerta da presentare al commissario europeo all'agricoltura, Phil Hogan.
L'annuncio arriva da Paolo De Castro (Pd), in un seminario sulla crisi del settore lattiero-caseario: «Noi socialisti - ha detto De Castro - saremo i primi a fare delle proposte entro marzo, che contiamo di combinare insieme a quelle dei popolari e che speriamo vengano tradotte in un atto legislativo in primavera».
«La situazione ormai - continua l'eurodeputato del Pd - si sta aggravando di settimana in settimana. Abbiamo già un incremento di produzione di latte a livello europeo di circa il 5% nel 2014, a cui si aggiunge il calo interno dei consumi di latte e formaggi dovuto alla crisi economica e l'embargo russo, che ha bloccato l'export».
Se per i formaggi esiste già un meccanismo di gestione della produzione, per il comparto del latte ancora no; si tratta dunque di capire come gestire il prezzo sul breve periodo, con una prospettiva a lungo termine sulla crescita della produzione.
«Possiamo trovare dei meccanismi - commenta Paolo De Castro - che assomigliano alle quote ma non lo sono, che diano degli obiettivi produttivi Paese per Paese, indicando dove va l'aumento di produzione, evitando di ammazzare i piccoli produttori europei, oppure meccanismi di incentivo o disincentivo per mantenere quell'obiettivo di produzione».