Expo 2015 è sottovalutata: non sarà la panacea di tutti i mali, ma guai a demolirlo. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina (nella foto), intervenendo in radio a Rtl 102.5, nella rubrica “Campo Libero” all’interno di “Non Stop News”, in onda ogni giovedì dalle 8.45.
«Grazie a Expo - ha detto il Ministro - abbiamo già raccolto 1 miliardo di euro di investimenti di Paesi stranieri che arrivano in Italia e investono in questo Paese proprio grazie al grande appuntamento espositivo di Milano. Abbiamo già venduto 7 milioni di biglietti in tutto il mondo, non è mai accaduto che un'esposizione universale vendesse, prima di aprire, un numero così consistente di biglietti, vorrà pur dir qualcosa».
«Capisco tutte le difficoltà - ha aggiunto Martina - è giusto che ragioniamo dei problemi aperti che ci sono ancora e su cui dobbiamo insistere, ma l'appello e qui sono d'accordo con il mio collega Dario Franceschini, dobbiamo anche guardare, veramente, le grandi opportunità che un grande appuntamento come questo darà al Paese. Non sarà la panacea di tutti i mali, però guai a noi se il Paese demolisce anche le poche occasioni che ha per mostrarsi al mondo».
«Non immaginiamo che Expo - ha proseguito Martina - sia solo una grande fiera, facciamo in modo che nei territori vivano questi progetti e facciano un passo in avanti. In ogni regione, in ogni territorio, ci sono già un sacco di persone che grazie all'appuntamento di Expo stanno muovendo le cose, hanno energie, lanciano progetti, fanno cose per il proprio territorio. Il punto non è per forza nemmeno andare a Milano a fare una cosa, andare in quel sito espositivo a portare un prodotto. Ciascuno lavori dentro i suoi territori e alzi lo sguardo, l'occasione straordinaria di Expo è proprio questa: fare in modo che la riprogettazione nei territori, soprattutto in campo agricolo, agroalimentare e non solo, si misuri col fatto che avremo per sei mesi il mondo in casa».
«Ci sono intere delegazioni di Paesi - ha concluso il ministro - che arriveranno qui e per sei mesi rimarranno con noi, che stanno cercando territori in cui promuovere per quei mesi iniziative, eventi, conoscere la nostra realtà. Ad esempio i Paesi africani arrivano qui e chiedono a noi di conoscere tutto il distretto delle macchine agricole, del packaging alimentare, dove noi siamo leader al mondo. Vengono a conoscere le esperienze meccaniche dell'Italia perché sanno che la meccanica italiana in generale è un lavoro straordinario. Dentro questo evento c'è anche un grande passo economico e produttivo, non sarà la panacea ma vorrà pur dire qualcosa se per il 2025 si sono candidate ad ospitare Expo città come Parigi e Londra, no?».