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Da vinacce di Ferrari e acqua Surgiva nasce l’inconfondibile grappa Segnana

Le vinacce utilizzate per produrre le famose bollicine trentine, dopo la pressatura, vengono destinate alla distilleria Segnana, che utilizzando l’acqua Surgiva le sublima ottenendo la profumata e morbida grappa ambrata

 
02 dicembre 2014 | 11:35

Da vinacce di Ferrari e acqua Surgiva nasce l’inconfondibile grappa Segnana

Le vinacce utilizzate per produrre le famose bollicine trentine, dopo la pressatura, vengono destinate alla distilleria Segnana, che utilizzando l’acqua Surgiva le sublima ottenendo la profumata e morbida grappa ambrata

02 dicembre 2014 | 11:35
 

Sono fascinose, e suscitano emozioni, sin dal colore che richiama la magia dell’ambra. Il profumo, poi, conferma. Così come il sapore: ricorda il fruscio di una carezza, il morbido del velluto, il tepore sussurrato da un focolare. Stiamo parlando delle grappe Segnana invecchiate con metodo Solera, le grappe invecchiate create da una delle più antiche e famose distillerie italiane, che, nata quando il Trentino era una provincia tra le più lontane dell’Impero austro-ungarico, oggi si propone scrigno prezioso di tradizione (la grande tradizione trentina nella grappa) e di innovazione.



Le grappe Segnana hanno di per sé una grandezza d’origine che non ha eguali. E il motivo è molto semplice. Nascono dalle vinacce del Ferrari. Sì, avete letto bene, delle bollicine più amate dagli italiani. Il Ferrari nasce dalla pressatura, poco più di una carezza, di uve che se non sono perfette alla cantina di Ravina (Tn) neppure arrivano. Le vinacce che restano, ancora dense dei profumi e dei sapori originali, sono destinate alla distilleria Segnana che si trova nel grande complesso Ferrari. Una scelta strategica: passando in poco tempo dalle presse alla distillazione, le vinacce restano intatte nella loro fragranza.

E non è finita, c’è un altro privilegio che fa diverse le Segnana: l’acqua che si usa nel processo di distillazione è la Surgiva, che è tra le più leggere che si conoscano, l’ideale perché profumi e sapori delle vinacce del Ferrari si sublimino diventando grappa. Se all’eccellenza dell’origine si fa seguire la saggezza di un particolare invecchiamento si ha come esito le Segnana Solera, l’esaltazione del più italiano dei distillati.

Sono passate per legni preziosi queste Segnana che hanno i nomi “Solera di Solera” e “Solera Selezione” e l’esito si svela nel colore, ambra preziosa, e nel calore che regalano, particolarità dovute al lento processo di invecchiamento che si usa per il vino sherry. Da una catasta composta da cinque file di botti di legno sovrapposte ogni anno si preleva e si imbottiglia metà del contenuto nelle botti poste più in basso e, contemporaneamente, il distillato contenuto nelle botti in alto si travasa in quelle corrispondenti più in basso. Si ottiene, così, un prodotto dalle tipiche caratteristiche conferite da un prolungato affinamento in legno.

Grappe che suggeriscono la meditazione o altri piaceri. Provate a centellinare una Solera fumando un sigaro, magari un Vecchio Toscano, o sbocconcellando cioccolato amaro e vi accorgerete che i momenti felici si possono anche chiamare Solera. Da non dimenticare, tra le Segnana invecchiate, la Sherry Cask, oggi di gran moda ed espressione di un nuovo sistema di distillazione e di una maturazione in botte di almeno cinque anni e in botti particolari, le stesse nelle quali è invecchiato lo sherry Gonzales. Per incontrare un distillato che sembra frutto di magia, l’ideale è una Sherry Cask.

Una storia che inizia più di 150 anni fa
La storia di Segnana nasce nel 1860, quando un giovane trentino intraprendente di nome Paolo Segnana, ebbe un’idea geniale: offrire ai suoi compaesani che facevano vino una distilleria davanti a casa per lavorare sul posto le loro vinacce. E tutto ciò nel rispetto della legge austro-ungarica, secondo la quale i contadini potevano distillare per sole ventiquattro ore ed uso personale. Paolo Segnana allestì una vera e propria distilleria mobile caricando un alambicco su un carro trainato da cavalli, con il quale si recava di maso in maso.



Nel 1982 la famiglia Segnana cedette l’attività alla famiglia Lunelli, che era da molti anni conferente delle vinacce con cui producevano le bollicine Ferrari Trentodoc, è stato il primo passo verso la costituzione di un gruppo, il Gruppo Lunelli, dell’eccellenza del bere italiano che comprende oggi, oltre a Segnana e Ferrari, l’acqua Surgiva, i vini trentini, toscani e umbri delle Tenute Lunelli e il Prosecco Superiore Bisol.

La preziosa eredità storica non ha impedito alla famiglia Lunelli di proporre un modo nuovo di vivere la grappa, facendone un distillato moderno, morbido: un’alternativa di alto livello ai distillati di importazione. Lo stile e le creazioni che ne hanno ampliato la gamma sono il risultato di un connubio di singolare fascino fra storia e innovazione.

Saldi sono restati, invece, i valori: il forte legame con il Trentino, il metodo di distillazione discontinuo a bagnomaria di vapore e il rigore nel sublimare le vinacce in tempi brevissimi dopo la pressatura dell’uva. Il sistema di distillazione, arricchito da innovativi accorgimenti tecnici, frutto della lunga attività di ricerca condotta dai mastri distillatori di Segnana in collaborazione con la Fondazione Mach, ha permesso di sublimare solo la parte più pura della vinaccia, permettendo di mantenere l’originale fragranza, la pienezza dei profumi e l’intensità dei sapori.


Distilleria Segnana - Gruppo Lunelli
via Ponte di Ravina 13 - 38123 Trento
Tel 0461 972311
www.segnana.it
info@segnana.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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