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Latte, maxi multa dell’Ue all’Italia per le quote sforate tra il 1995 e il 2009

«Le autorità italiane non hanno preso le misure sufficienti per assicurare il pagamento delle somme dovute». Lo ha dichiarato la Commissione Ue ordinando all’Italia di recuperare 1,395 miliardi di euro di multe. Le pendenze a cui fa riferimento l’Unione europea riguardano precisamente 2mila produttori

10 luglio 2014 | 14:16
Latte, maxi multa dell’Ue all’Italia 
per le quote sforate tra il 1995 e il 2009
Latte, maxi multa dell’Ue all’Italia 
per le quote sforate tra il 1995 e il 2009

Latte, maxi multa dell’Ue all’Italia per le quote sforate tra il 1995 e il 2009

«Le autorità italiane non hanno preso le misure sufficienti per assicurare il pagamento delle somme dovute». Lo ha dichiarato la Commissione Ue ordinando all’Italia di recuperare 1,395 miliardi di euro di multe. Le pendenze a cui fa riferimento l’Unione europea riguardano precisamente 2mila produttori

10 luglio 2014 | 14:16
 

La Commissione europea ha imposto formalmente all’Italia - con l’invio di un parere motivato - di recuperare presso i produttori di latte multe per 1,395 miliardi di euro dovute al superamento delle quote di produzione loro assegnate tra il 1995 e il 2009. Lo ha annunciato la Commissione europea oggi, 10 luglio, a Bruxelles. Sale così ad una marcia superiore la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia che la Commissione Ue aveva aperto il 20 giugno 2013, con l’invio della lettera di “messa in mora”.



Il “parere motivato” rappresenta la seconda tappa della procedura d’infrazione al trattato Ue, priva di un eventuale ricorso alla Corte di giustizia europea. Bruxelles giustifica l’iniziativa ricordando che rispetto ad «un ammontare globale di 2,265 miliardi di euro di multe accumulate tra il 1995 e il 2009 da produttori italiani, devono essere recuperati ancora 1,395 miliardi di euro». Questo dimostra «che le autorità italiane non hanno preso, o non hanno messo in opera, le misure sufficienti per assicurare il pagamento delle somme dovute». La Commissione europea punta il dito poi sulle conseguenze del mancato recupero sia a livello europeo che sul bilancio nazionale.

«L’incapacità dell’Italia - afferma la Commissione Ue - ad assicurare il recupero effettivo di queste multe compromette gli sforzi europei per stabilizzare il mercato dei prodotti lattieri, provocando distorsioni di concorrenza con gli altri produttori europei ed italiani, che hanno rispettato le quote di produzione o che hanno pagato le loro multe». Quanto alle conseguenze nazionali, «queste somme - dice con forza la Commissione - dovrebbero essere versate al bilancio dell’Italia affinché i contribuenti italiani non ne escano perdenti».

Roberto Moncalvo«È una eredità - ha commentato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo (nella foto) - delle troppe incertezze e disattenzioni del passato nei confronti dell’Europa sulle quali è finalmente intervenuto con un deciso cambio di passo il presidente del Consiglio». «La questione quote latte - ricorda Coldiretti - è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori ma all’Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte».

«Una disattenzione - conclude Coldiretti - nei confronti delle politiche comunitarie sulla quale si sono accumulati errori, ritardi e compiacenze che hanno danneggiato la stragrande maggioranza degli agricoltori italiani che si sono messi in regola ed hanno rispettato le norme negli anni acquistando o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro. Le pendenze a cui fa riferimento l’Unione europea riguardano appena 2mila produttori con 600 di loro che devono pagare somme superiori a 300mila euro, cioè la gran parte del debito. Un comportamento che - conclude la Coldiretti - fa concorrenza sleale alla stragrande maggioranza dei 36mila allevatori italiani e mette a rischio le casse dello Stato».

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