Occorrono gli stranieri per trasformare la desolazione di un borgo abbandonato in un angolo di paradiso e farlo diventare un polo di attrazione turistica. È quello che sta accadendo a due passi da Firenze nella Toscana delle colline dove a 240 metri sul livello del mare, si trova un balcone naturale affacciato sulla Valdelsa. Una superficie grande tre volte il Principato di Monaco con oltre mille ettari di terreno fertile, circondata da un bosco ricadente dell’area naturalistica protetta del torrente Carfalo, troviamo Castelfalfi (Fi), un borgo di origine alto medioevale, anche se alcuni ritrovamenti di resti di una tomba etrusca attestano la presenza nella zona di un insediamento di questa antichissima popolazione.
Una storia lunga 800 anni che ha visto giorni di splendore e poi l’inizio del declino dalla metà del Cinquecento ed il quasi spopolamento al termine della seconda guerra mondiale. La svolta nel 2007 con l’arrivo della Tui, acronomico che sta per Touristik union international, grande gruppo tedesco fondato nel 1924 ad Hannover operante nel settore del turismo, con 65mila dipendenti, circa 290 alberghi di proprietà ed oltre 3.600 agenzie di viaggio.
Non tutto è stato semplice. Ci è voluto un tormentato percorso per arrivare alla definizione del programma di recupero e di restauro che ha coinvolto le associazioni ambientalistiche e la stessa cittadinanza di Montaione (Fi), comune a cui fa capo il borgo, con consultazioni pubbliche ed un investimento di 250 milioni di euro, di cui ad oggi già impegnati 180 e sono visibili i primi straordinari risultati.
Il
Toscana Resort Castelfalfi è una realtà viva, progetto pilota per il turismo di lusso in Italia. I casali sparsi all’interno della tenuta sono stati restaurati nel rispetto dell’ambiente, utilizzando mano d’opera e materiali ecocompatibili di provenienza locale mantenendo le caratteristiche originali, la gran parte sono già stati acquistati; le antiche stalle stanno per diventare appartamenti di metrature differenti e con soluzioni interne diversificate.
La Tabaccaia, l’antico essicatoio del tabacco utilizzato per produrre i sigari Toscani oggi è un curato hotel a 3 stelle con 31 camere con adiacente il ristorante, Il Rosmarino, guidato dallo chef Francesco Ferretti con in sala Elisa Franzini in cui si possono gustare piatti autentici della tradizione toscana, come le costolette di cinghiale allevato in tenuta o quello selvaggio cacciato nei dintorni, la fiorentina di Chianina, le coccole dello chef (palline di farina di ceci fritte), il prosciutto toscano, la pasta fresca. Tutto rigorosamente prodotto in casa. Il ristorante ha ricevuto in questi giorni il certificato di eccellenza 2014 di Tripadvisor.
Alcuni degli edifici si affacciano sul suggestivo campo da golf, 18 buche del Mountain Course considerato uno dei percorsi più competitivi a livello internazionale, a cui si sono aggiunte le altre 9 buche del Lake Course, entrambi i tracciati sono stati disegnati dai noti architetti di campi da golf Wilfried Moroder e Rainer Preissman.
Anche l’azienda agricola sotto la guida di Marco Soldani è stata potenziata: 23 ettari di vigneto coltivati a Sangiovese (80% circa), Merlot, Cabernet Sauvignon, Alicante, Vermentino e Viognier che danno origine a tre etichette San Piero, rosso toscano Igt; Cerchiaia, Chianti Docg e Poggionero Igt barricato in rovere francese. L’enologo Lorenzo Landi è appena entrato in squadra e promette “un Sangiovese in purezza”.
Riccardo Gucci, ordinario di Coltivazioni Arboree dell’Università di Pisa, collabora alla valorizzazione del patrimonio olivicolo della Tenuta. Gli ettari di oliveti sono 40, in parte sono stati recuperati quelli abbandonati, altri sono di recentissimo impianto nelle cultivar tipiche della Toscana centrale, Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino. Nel nuovo frantoio con macine a pietra e tecnologia all’avanguardia si produce l’ottimo extravergine di Castelfalfi e viene utilizzato anche dai produttori presenti sul territorio.
Sulla strada che sale al Castello al piano terra degli edifici ha aperto una galleria di piccoli negozi affittati a commercianti locali, erboristeria, bottega artigiana esperta nella lavorazione del legno, specialità enogastronomiche toscane, abbigliamento femminile. Cuore e simbolo del borgo è il Castello, nato come torre di osservazione al tempo dei Longobardi, ha subito diverse ristrutturazioni fino ad essere trasformato in villa.
La struttura è stata scelta nel 2002 da Roberto Benigni per girare alcune scene del film Pinocchio e successivamente dal gruppo olandese Endemol per ambientarvi la prima serie del reality show La fattoria. Sabato 7 giugno si inaugura La Rocca, ristorante d’alta cucina alla cui guida troviamo il giovane chef bergamasco Michele Rinaldi. La terrazza panoramica del Castello merita un affaccio magari al tramonto: la valle del Roglio, la luce avvolgente delle colline, Volterra sullo sfondo, il campo da golf, gli olivi ed i cipressi, un paesaggio senza tempo.
Numerose le attività che si possono praticare: sport classici come il nuoto nelle quattro piscine all’aperto, la caccia e poi passeggiate a cavallo, a piedi, in bicicletta seguendo i numerosi sentieri oppure in stagione la caccia al tartufo accompagnati dal guardacaccia della tenuta Giovanni Gallerini, la raccolta delle olive o la vendemmia. Grazie alla collaborazione con la Marina di Scarlino, proprio di fronte all’isola d’Elba, si possono effettuare delle uscite in barca per raggiungere le isole dell’arcipelago che si trovano a poche miglia di distanza. Da non dimenticare la visita alle vicine città d’arte.
Un borgo sostenibile grazie all’agricoltura e al turismo, autosufficiente per risorse idriche con l’utilizzo di acqua proveniente dai pozzi e dai laghi per l’irrigazione, ed in futuro con la realizzazione di un generatore centrale basato su biomasse in grado di gestire una buona parte della domanda di energia. A gestire il progetto Castelfalfi, il Ceo Stefan Neuhaus coadiuvato da un team di giovani motivati collaboratori, uno per tutti la vulcanica public relation manager, Cecilia Sandroni.