Fra web radio personali o amatoriali, istituzionali o comunitarie e commerciali (che svolgono attività di fornitura di servizi e vendita di spazi pubblicitari) il panorama italiano dell’audiocomunicazione annovera un ragguardevole numero di radio online calcolato - includendo le tre diverse tipologie sopracitate - in diverse centinaia di emittenti dislocate in tutte le regioni. La musica, declinata secondo i generi più disparati a seconda dei gusti del pubblico; l’informazione, nazionale ma soprattutto locale e relativa al territorio di riferimento; la diffusione di servizi culturali e sociali; lo sport e l’attualità sono le “voci” più accreditate per riempire i palinsesti.
E poi c’è Radio Bar, primizia assoluta fra tutte le web radio che trasmettono sul territorio italiano ma, soprattutto, voce radiofonica che ancora mancava al settore del food&beverage per ricavarne informazione, trasmettere musica “ad hoc”, fornire una programmazione specializzata e di qualità, creare e sviluppare un “polo” di stimolo e interesse per il comparto di riferimento.
Radio Bar muove i primi passi in un mercato, quello dei consumi digitali, che nel 2013 ha ribadito la marcata propensione dell’utenza finale all’uso dei new media. Gli ascoltatori della radio da Internet, secondo i dati riportati nell’ultimo Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, sono infatti passati dal 10,1% del 2012 al 12,3% dell’anno scorso (+ 2,2%). Parimenti, fra le funzioni più “votate” su Internet, l’ascolto della musica è al terzo posto con una differenza - fra 2012 e 2013 - di +9,4%. La radio si conferma dunque un mezzo attuale, in costante evoluzione e al passo con i tempi. Proprio quelli che Radio Bar intende cavalcare.