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De Filippi nuovo presidente di Torrevilla Tra gli obiettivi innovazione ed export

Giuseppe De Filippi è il nuovo presidente della cantina sociale Torrevilla, per il triennio 2013-2016. Ringiovanito il nuovo consiglio, che mira al miglioramento dei dividendi netti per i soci. L’obiettivo è l’export

di Roberto Vitali
 
22 ottobre 2013 | 09:57

De Filippi nuovo presidente di Torrevilla Tra gli obiettivi innovazione ed export

Giuseppe De Filippi è il nuovo presidente della cantina sociale Torrevilla, per il triennio 2013-2016. Ringiovanito il nuovo consiglio, che mira al miglioramento dei dividendi netti per i soci. L’obiettivo è l’export

di Roberto Vitali
22 ottobre 2013 | 09:57
 

Giuseppe De FilippiL’assemblea generale dei soci di Torrevilla, la grande azienda vitivinicola d’Oltrepò, volta pagina: si svecchia il consiglio di amministrazione e, accanto ai tradizionali rappresentanti del mondo viticolo, arrivano anche personaggi con esperienza in altri ambiti lavorativi, come nel caso del nuovo presidente Giuseppe De Filippi (nella foto accanto), eletto per alzata di mano a guidare l’azienda oltrepadana nel prossimo triennio 2013/2016.

De Filippi racchiude in sé un’esperienza agricola e finanziaria: laureato in giurisprudenza, già direttore generale di una Banca di Credito Cooperativo lombarda, gestisce da oltre 20 anni l’azienda viticola di Mornico Losana ereditata dal padre, e che risale ai primi anni dell’800; è socio da oltre 15 anni di Cantine Torrevilla; è amministratore delegato di una società che opera nel settore televisivo. Accanto a lui l’assemblea regionale dei soci ha nominato anche un nuovo consiglio d’amministrazione, il collegio sindacale e dei probiviri. Il tutto presso la sede del centro di ricerca della Vite e del Vino di Riccagioia.

Queste le prime considerazioni del nuovo presidente De Filippi: «Partiamo con molto equilibrio, cercando di gestire al meglio la continuità, dato che abbiamo in consiglio molte persone nuove, giovani, un po’ inesperte in fatto di meccanismi della Cantina, quindi bisognerà inserirle al meglio». Giuseppe De Filippi è consapevole del fatto che l’azienda ultracentenaria attraversa una nuova fase, saluta l’arrivo nel nuovo consiglio di quote rosa (Giulia Pastore nuovo consigliere) e guarda avanti con ottimismo.

«Come Torrevilla anche la mia azienda di famiglia ha fatto la storia, io ho in casa documenti che risalgono ai primi dell’800, quindi la storia non mi fa paura, ma anzi mi è di stimolo». Ma bisogna anche guardare al presente, alla recente vendemmia e ai prezzi delle uve: «Il problema non è il raccolto, visto che è stato di qualità, neppure le resa, accettabile, ma la remunerazione delle uve, che rispetto ai costi di produzione è assolutamente insufficiente, in particolare per i vini di bacca rossa».

Nella relazione sulla gestione, il presidente uscente Luigi Ferrari (nella foto in basso, il primo da sinistra) ha sottolineato la buona solidità patrimoniale e finanziaria di cui gode la società, come si riscontra negli indici di bilancio, tanto che rappresenta un’eccellente garanzia per banche, soci, dipendenti e fornitori.

«Le disponibilità liquide sui depositi bancari al 30 giugno 2013 hanno subito un sensibile incremento mentre i crediti nei confronti della clientela hanno fanno registrare una diminuzione di circa il 30%. L’indebitamento nei confronti delle banche si è ridotto del 7% , come pure l’indebitamento verso i fornitori che è diminuito del 10% . Il fatturato è aumentato del 9.5% ed il prezzo medio delle uve è stato liquidato con il 7,5% di aumento rispetto ai prezzi del 2011».

da sinistra: Luigi Ferrari, Guerrino Saviotti e Giuseppe De Filippi«Torrevilla ha sposato per necessità ma soprattutto per vocazione, la via della produzione - ha continuato il presidente uscente Ferrari - che si identifica attraverso l’etichetta, cercando di valorizzare i vini Doc, gli spumanti Docg ed il loro territorio di appartenenza. Il risultato economico prodotto, se riferito al dividendo fra i soci che si riscontra nel prezzo a quintale delle uve, riconosciamo non essere ancora soddisfacente e questo soprattutto perché i prezzi di vendita del prodotto finito non sono congrui rispetto allo sforzo economico necessario per una tale produzione di alto profilo qualitativo. Il lavoro sin qui fatto è stato tanto e di qualità, perché Torrevilla come azienda non è mai stata ferma, soprattutto in campo commerciale e nell’innovazione tecnologica in vigna ed in cantina».

«Il fattivo rapporto - conclude Ferrari - avviato con l’università di Milano e con il centro di ricerca di Riccagioia permette all’azienda di considerarsi a pieno titolo fra quelle innovative. Così come è da considerarsi sotto il segno dell’innovazione la collaborazione commerciale intrapresa con aziende vitivinicole di altre regioni, per quanto riguarda lo sviluppo delle vendite nei mercati esteri sui quali la direzione sta puntando».

L’argomento “sensibile” per i soci è stato il riparto dei prezzi delle uve della vendemmia 2012. Pur apprezzando la gestione aziendale e gli obiettivi di vendita che l’azienda si è prefissata di raggiungere soprattutto all’estero, alcuni soci hanno fatto presente che i prezzi attuali delle uve in Oltrepò sono al limite di sopravvivenza, occorre pertanto che l’azienda metta in atto tutte le strategie possibili per migliorare i dividendi netti.

Il bilancio è stato quindi approvato all’unanimità e si è passati a trattare l’importante punto all’ordine del giorno: il rinnovo delle cariche sociali. Oltre al presidente Giuseppe De Filippi, alla carica di vicepresidenti sono stati eletti Massimo Barbieri, imprenditore viticolo di Codevilla, Matteo Ghiara di Codevilla, medico ortopedico con una grande passione per la viticoltura trasmessagli dal nonno Giuseppe, e Alessandro Galluzzi imprenditore viticolo di Torrazza Coste.

Sono stati eletti consiglieri: Marco Bertelegni enologo, Alessandro Casanova viticoltore, Giulia Pastore imprenditore viticolo, Andrea Gallotti viticoltore, Ezio Ghia viticoltore, Michele Ghia viticoltore, Paolo Percivalle imprenditore vitivinicolo, Gabriele Rebollini imprenditore vitivinicolo, Federico Riccardi viticoltore, Luigi Gatti manager del settore alimentare, Roberto Lechiancole imprenditore vitivinicolo con un passato da manager internazionale.

Una bella squadra, formata da persone giovani di età e di spirito, impegnate nel lavoro delle vigne, con lo sguardo attento sulla qualità delle uve e dei vini, ma convinti della necessità di migliorare l’accoglienza e divulgare la cultura del territorio oltrepadano. Anche l’istruzione ha la sua importanza: sei quindicesimi dei componenti sono laureati, tutti gli altri diplomati.

A componenti il collegio sindacale sono stati confermati i commercialisti: Pierangelo Giganti di Voghera, Silvestro Barbieri di Voghera e Stefano Ascagni di Casteggio. Al collegio dei probiviri sono stati nominati: Carlo Alberto Panont, Giovanni Ferrari e Cristiana Scarabelli.

Al termine della riunione, visibilmente emozionato, Luigi Ferrari, presidente Torrevilla dal 1995, ha dichiarato: «Sarà sicuramente un compito impegnativo quello spettante al nuovo consiglio ma se i componenti troveranno e su questo punto non ho dubbi, la giusta coesione ed unità di intenti, Torrevilla potrà aggiungere alla sua già lunga vita, ancora tanti anni di storia e soddisfazioni, per i soci in primis, per il suo territorio, per l’indotto economico che in esso crea e per tutti gli operatori, tecnici, commerciali ed amministrativi della gestione aziendale».

Per l’enologo Guerrino Saviotti (nella foto in alto, il secondo da sinistra), sessantuno anni, da trentuno direttore di Torrevilla, si prefigura un triennio impegnativo, ricco di iniziative e progetti stimolanti che avranno il probabile effetto di allontanare il giorno della pensione. Torrevilla da tempo ha aperto una finestra sul mercato estero, in particolare ha raggiunto buoni risultati con l’export in Oriente, verso i paesi asiatici: «Nel mercato italiano c’è una congiuntura negativa, pertanto ci sono nuovi mercati aperti, da conquistare. Già il precedente consiglio di amministrazione aveva avviato una politica orientata all’esportazione. I primi numeri sono arrivati, abbiamo fatto accordi con altre cantine per cercare di ottimizzare i costi e trovare le massime sinergie, ci auguriamo che i risultati diano ragione ai nostri soci, in termini di dividendi».

Infine De Filippi lancia un augurio ai soci: «Auguro di confermare la tradizione della cantina di tutti questi anni, compatibilmente con la congiuntura del mercato, e cercare di raggiungere risultati che facciano tornare il sorriso ai nostri associati».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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