Questa 10ª edizione illustratissima dei “Ristoranti di Roma e del Lazio 2013-2014” edita dal quotidiano “La Repubblica” è stata presentata nei giardini di Villa Rivaldi, proprio di fronte al Colosseo, dal suo curatore, il capo redattore della cronaca de La Repubblica, Giuseppe Cerasa (nella foto, a destra), e dal governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti (nella foto, a sinistra).
Vivace e piacevole da leggere anche per chi non sta cercando un locale dove mangiare o bere, racconta i migliori luoghi del gusto di una città e di una regione che stanno dimostrando un risveglio enogastronomico, abbandonando stereotipi e luoghi comuni.
«Roma - ha detto Giuseppe Cerasa - ha scavato nel passato della propria tradizione per reinventarsi un futuro e per competere con la migliori tavole del mondo. Si è anche scoperto il piacere di preziose perle enologiche. È nata una via romana alla ristorazione che ha fatto ascendere chef, maitre, sommelier ai primi posti del sempre più selettivo paradiso dell’enogastronomia».
La guida non trascura le eccellenze delle cinque province del Lazio con tutte le indicazioni sulla migliore offerta gourmet.
Segnala cantine e agriturismi, produzioni tipiche di cui viene descritta storia e lavorazione artigianale, botteghe del gusto, ricette della tradizione e tutte le indicazioni utili per itinerari insoliti. Non ci sono tecnicismi, voti o giudizi perché, è stato sostenuto, tutti quelli selezionati, piccole osterie o locali stellatissimi, hanno la dignità di esserci.
Per Nicola Zingaretti questa pubblicazione che promuove locali, luoghi ed esperienze ha un’importante funzione culturale per tutto il Lazio.
«È un manuale di buona vita - ha detto - e rafforza l’identità culturale della regione. La Tuscia, la Ciociaria, passando per Latina, sono realtà straordinarie prese individualmente ma difficilmente riescono ad avere insieme una forza identitaria, anche per motivi storici, per far stare questa regione nella competizione globale. Questo non si può fare con una legge ma solo con la forza della cultura e con la condivisione di un progetto e di una strategia comune. Per questo abbiamo promosso con convinzione questo testo, uno strumento straordinario per raccontare le eccellenze e anche le pigrizie di un grande territorio».
Il volume vuole essere di facile consultazione, con indici tematici su fasce di prezzo, quartieri della città, cucine regionali, internazionali, etniche e anche quelle per celiaci. Elenca persino quelli aperti nei giorni critici, domenica e lunedì, e quelli che accettano i buoni pasto o dove si può fumare.
Il testo ha conservato l’impianto snello creato nel 2003 quando si cominciò a pensare a un vademecum del buon gusto, con l’umiltà di non dare voti o giudizi cattedratici, ma negli anni si è gradualmente arricchita di nuove idee insieme all'evoluzione del settore.
Due le novità di questa edizione: la presentazione di 21 personaggi famosi che accompagnano il lettore nei loro luoghi segreti e soprattutto un prezioso coupon che permette uno sconto del 10% in 250 ristoranti, pizzerie e cantine.
Il regista Ferzan Ozpetec racconta che quando non cucina per gli amici va nelle trattorie dell’Ostiense e di Testaccio per la coda alla vaccinara e la gricia, mentre Claudia Gerini che fa la fila a Campo de’ Fiori per la pizza romana bassa e croccante. Il musicista premiato con l’oscar Nicola Piovani conosce e consiglia tutti i locali aperti nel dopo concerto, fino alle ore piccole, e Oscar Farinetti, il guru del buon cibo, quando si allontana da Eataly va a caccia di polpette alla romana nelle osterie e frequenta i mercati rionali.
I produttori di vino segnalati sono 52. Se l’area storica del cesanese si afferma con 5 vini, molti altri provengono da aree diverse, dai Castelli romani alla Tuscia. Di questi 15 hanno ottenuto il massimo ricoscimento e sono stati premiati con attestati alla presentazione della guida.
Non poteva mancare una dimostrazione sul campo su quanto di meglio offre la cucina laziale con un menu preparato da tre interpreti della tradizione come Anna Dente dell’Osteria di San Cesario, Paolo Cacciani del ristorante Cacciani di Frascati e Claudio Lunghi del Focarile di Priverno (Lt).
La sempre sorridente Anna, con la sua immancabile toque rossa, ha preparato fiori di zucca fritti con alici di Cetara e mozzarella di bufala, frittate con zucchine e asparagina selvatica, i “Fini fini”, spaghettini olio,aglio e pomodorini del piennolo, poi tordi matti (involtini al guanciale) e come dessert un suo personalissimo tiramisu ai fichi neri.
Paolo Cacciani ha fatto il suo famoso cacio e pepe, la porchetta romana e la sua altrettanto famosa zuppa inglese, piatto ormai difficilissimo da trovare. E se con bastasse, ha deliziato gli ospiti con cestini di biscottini alle mandorle e ciliegie appena colte.
Da Priverno è arrivato invece Claudio Lunghi del ristorante Il Focarile che ha portato la sua cucina di mare della tradizione: alici di Anzio fritte croccanti e Involtini di spatola, un pesce delicato e ingiustamente sottovalutato, poi mozzarella di bufala, carciofini sott’olio di Paola Orsini e l’anguria dell’Agro Pontino.
«L’evento a Villa Rivaldi, nella suggestiva Roma dei Fori Imperiali, è stato il prima di una lunga serie - ha promesso Nicola Zingaretti - dedicati all’enogastronomia laziale e alle iniziative dell’Arsial, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura».