Si parla spesso di distillati, ma non sempre è chiara la differenza fra un prodotto e l'altro anche se apparentemente sono simili. Di seguito vediamo le differenze fra Brandy e Cognac e fra Acquavite e Grappa. Il tutto partendo da una semplice definizione: il Brandy è ottenuto dalla distillazione di vino italiano, mentre se viene fatto con vino francese, prende il nome di Cognac. Il Brandy viene estratto dall’uva, della quale si spremono gli acini, e si utilizzano la polpa ed il succo. Da questo procedimento si ottengono pure il Cognac e l’Armagnac che prendono il nome da due precisi territorio francesi dove avviene la produzione. Acquavite è invece un termine generico che comprende tutte le bevande alcoliche fermentate e distillate; Grappa invece è il termine che definisce l’acquavite di vinaccia, ovvero di bucce d’uva, ed è prodotta esclusivamente in Italia.
Brandy e cognac, acquavite e grappa
Brandy, il più antico distillato di vino
Il Brandy o “arzente” è il più antico distillato di vino prodotto nel mondo, conosciuto già dal XIII secolo. La sua gradazione alcolica si aggira intorno ai 40 gradi e oltre che dall’uva questo superalcolico può essere distillato dal succo fermentato di altri frutti. Tuttavia, salvo specifiche avvertenze, il Brandy è tratto dal vino d’uva. In Italia, per la produzione del Brandy vengono usati vini generalmente prodotti con uve di trebbiano, che vengono delicatamente spremute e messe in fermentazione ad una temperatura che si aggira tra i 18 e i 22°C. Dopo la fermentazione, il mosto viene sottoposto al procedimento di distillazione, seguito poi dalla maturazione in botti di rovere, dove il distillato affina le sue caratteristiche organolettiche.
Cognac, il distillato d'uva francese
Il Cognac è un’acquavite ad elevata gradazione alcolica (circa 40%), ricavato dalla distillazione di vino. Le uve utilizzate provengono dai quattro vitigni bianchi tipici, ossia Ugni blanc, Folle blanche, Colombard e Sémillon. Il luogo tradizionale di produzione è il Comune francese di Cognac, nell’ovest della Francia, dal quale il distillato prende il nome. Le prime notizie della produzione di cognac risalgono al XVII secolo, quando gli olandesi che vendevano vini lungo le coste atlantiche decidono di distillarli. Una convenzione italo-francese (28 maggio 1948) stabilisce che il termine “Cognac” dal 1° gennaio 1950 sia riservato ai soli distillati di vino prodotti nella regione del Cognac. Gli analoghi prodotti di altra origine (italiana, ma anche francese al di fuori della regione d’origine, oppure spagnoli) sono perciò definiti “Brandy”, ad eccezione di quelli prodotti nella regione dell’Armagnac che possono fregiarsi appunto di tale nome.
Acquavite, distillato ... generico
È definito Acquavite (o distillato) un qualsiasi prodotto alcoolico derivante dalla distillazione di miscele di origine vegetale fermentate, contenenti alcol a bassa gradazione, che vengono concentrate per ottenere alcool a più elevata gradazione. Le materie prime inizialmente distillate possono essere di vario tipo, ognuna delle quali dà origine ad un prodotto diverso; infatti esistono numerose qualità di acqueviti in tutto il mondo: il Brandy, il Cognac, l’Armagnac sono acqueviti di vino, la Vodka di patate, il Whisky di cereali, il Rhum di canna da zucchero, la Grappa di vinacce ecc. La normativa vigente stabilisce per le acquaviti o distillati una gradazione alcolica tra il 30% e l’86%, mentre il tasso di alcol metilico tollerato dipende dal tipo di acquavite. Spesso in Italia si definisce Acquavite di vino.
Grappa
La Grappa è un tipo particolare di distillato, prodotto esclusivamente in Italia, a partire da vinacce (bucce d’uva) ricavate da uve prodotte e vinificate in Italia. Essa deriva dalla distillazione delle vinacce dopo la svinatura, vinacce fermentate, oppure da vinacce vergini fatte fermentare successivamente alla separazione dai mosti. Può avere gradazione alcolica compresa tra il 37,5% e il 60% circa, raggiunto aggiungendo acqua demineralizzata nella giusta percentuale al prodotto della distillazione. La qualità della grappa dipende dal tipo e della qualità dell’uva utilizzata, dall’impianto di distillazione e dalle capacità tecniche e l’esperienza del mastro distillatore.