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Rosa e profumata Pink Lady, la mela che conquista

La coltivazione è approdata in Italia da un decennio soprattutto in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto, dove le condizioni del suolo e del clima ne garantiscono il perfetto insediamento. Per la lucentezza e la forma perfetta, la Pink Lady è diventata la regina dei cesti di frutta

di Armanda Capeder
 
02 dicembre 2012 | 11:45

Rosa e profumata Pink Lady, la mela che conquista

La coltivazione è approdata in Italia da un decennio soprattutto in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto, dove le condizioni del suolo e del clima ne garantiscono il perfetto insediamento. Per la lucentezza e la forma perfetta, la Pink Lady è diventata la regina dei cesti di frutta

di Armanda Capeder
02 dicembre 2012 | 11:45
 

Il suo colore rosa vivace attira lo sguardo, anche in mezzo a consorelle dalle tinte accese: se poi si accosta al naso, si percepisce un aroma che accende il desiderio di gustarla. La Pink Lady, il cui nome inglese ricorda il colore più amato dalla regina Elisabetta, non è autoctona delle nostre regioni, ma vi è giunta dopo essere passata attraverso sperimentazioni e successivi perfezionamenti del clone originario, avvenuti altrove.

La coltivazione è approdata in Italia da un decennio soprattutto in Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Veneto, dove le condizioni del suolo e del clima ne garantiscono il perfetto insediamento, mentre altre regioni hanno iniziato con successo la produzione.


Per la lucentezza e la forma perfetta, la Pink Lady è diventata la regina dei cesti di frutta, immagine perfetta della mela che incantò Eva: perciò è diventata il simbolo dell'amore, dedicata a San Valentino e agli innamorati. Inoltre, con sole 54 calorie/100 g e la ricchezza di vitamine e minerali, è un aiuto prezioso per il benessere alimentare, in grado di nutrire senza appesantire.

Per conoscerla a fondo abbiamo intervistato Silvia Carpio, assistente di direzione presso la Cico-Mazzoni, azienda leader nel settore dell'ortofrutta fresca che gestisce la produzione, lo stoccaggio, il confezionamento e la commercializzazione della mela Pink Lady, ottenuta da un incrocio realizzato nel '73 da un agronomo australiano, John Cripps, incrociando Golden Delicious con Lady Williams.

Ecco quanto abbiamo saputo.

Dopo il successo iniziale continuarono le ricerche per migliorare ulteriormente questa nuova varietà, i cui risultati arrivarono in Europa attraverso Star Fruits, Unione di vivaisti del Sud Est della Francia, impegnati a individuare le migliori tipologie vegetali per favorirne la diffusione. Mentre da un lato Star Fruits ottiene i diritti della specie varietale nel nostro continente, l'Associazione Pink Lady Europe gestisce la licenza dei diritti di distribuzione e commercializzazione dei frutti attraverso distributori autorizzati e selezionati, 14 in Europa di cui 5 in Italia.

Purtroppo, quando un prodotto ha successo, nascono i falsi da parte di aziende non autorizzate. Per questo, a tutela del marchio e per garanzia dei consumatori, su ogni autentica mela Pink Lady è apposto un bollino di controllo in cui, dentro un cuore rosso appare il nome in bianco e il numero progressivo.

Le piante di Pink Lady sono le prime a fiorire, con un'esplosione di fiori che è già di per sé una gioia per la vista, mentre i frutti sono gli ultimi a maturare, tanto che raggiungono i mercati non prima dell'inizio di novembre arrivando fino a maggio, e anche questa lentezza giova al perfetto raggiungimento dell'eccellenza. Tuttavia i mercati non ne restano mai sprovvisti, perché con l'inizio dell'estate arrivano le Pink Lady® prodotte nell'emisfero Sud, a loro volta protette dalle stesse licenze.

Le severe regole che tutelano la Pink Lady l'avvicinano alle grandi firme dell'abbigliamento o ai giganti dell'intrattenimento (Walt Disney docet) o dei giocattoli, che hanno utilizzato la loro fama per concedere licenze di sfruttamento ad altri settori, con possibilità fregiarsi dello stesso marchio. Nel nostro caso, è nata tra l'altro una confettura di mele Pink Lady)arricchita con petali di rosa, chiusa in raffinati contenitori di cristallo e ideata dallo chef marchigiano Moreno Cedroni, e non sono mancati i primi 'Fan Club Pink Lady” che riuniscono i fedeli di questo frutto.

Durante la campagna di promozione organizzata a Milano a novembre per presentare le prime Pink Lady appena arrivate a maturazione, abbiamo incontrato due coltivatori, Stefan Moses, giovane altoatesino, e Raffaele Pallweber, specializzato nella produzione su ampi spazi nel Ferrarese.

Ecco quanto ci ha detto Stefan Moses, rispondendo alle nostre domande.

Sei giovanissimo, eppure già esperto produttore.
La mia famiglia produce mele in Alto Adige da varie generazioni, quindi ho il mestiere nel sangue, appreso fin da bambino finché, 6 anni fa, siamo diventati membri del Club Pink Lady Europa, seguendo un rigoroso disciplinare per la produzione, volta a ottenere una mela tanto bella quanto saporita. Siamo del resto favoriti in Alto Adige dalla natura del suolo (composizione ottimale ed equilibrio dei minerali) e dal clima che alterna notti fredde a giornate soleggiate, perfetto per ottenere l'eccellenza, con la costante collaborazione tra vivaisti e produttori, nel rispetto delle regole stabilite dal Consorzio.

Quali, per esempio?
 Innanzi tutto la coltivazione biologica, controllata da 'Almaverde Bio”, e la raccolta dei frutti che deve avvenire a mano, a uno a uno, mediante un gesto di leggera rotazione che permette di staccare delicatamente il picciolo dal ramo, senza l'uso di forbici; poi si deposita con garbo ogni Pink Lady® nelle ceste senza sovrapporle perché non si ammacchino. Si tratta di operazioni che ricordano i gesti dei gioiellieri e, in effetti, di autentici gioielli si tratta.

Qual è il segreto che permette alle Pink Lady® di raggiungere una colorazione così intensa?
Molto dipende dalla tecnica di potatura con cui si fa in modo che il sole possa raggiungere la maggiore quantità possibile di frutti: infatti, il sole è il nostro miglior collaboratore, mentre se arrivano stagioni nuvolose, soffriamo per una perdita che penalizza le nostre fatiche. Anche la raccolta avviene in tempi successivi, scegliendo per primi i frutti migliori e dando tempo a quelli poco colorati di usufruire di maggiore luce.

Quali frutti ricevono il bollino di riconoscimento?
Ovviamente solo quelli perfetti, passati sotto una severa selezione riguardante la pezzatura uniforme, priva di deformazioni, la colorazione che deve raggiungere almeno il 40% della superficie, il tenore zuccherino non inferiore al 13%, la mancanza di difetti quali segni scuri o ammaccature, il tutto controllato dall'occhio vigile dei computer e degli addetti, scrupolosissimi. Per questo, solo il 65% del raccolto può raggiungere i mercati col suo contrassegno, e la garanzia di una polpa croccante e mai acquosa.

Ci siamo quindi rivolti all'altro frutticoltore presente, Raffaele Pallweber, che ha creduto nelle eccezionali qualità della Pink Lady, da lui coltivata su larga scala, e gli abbiamo chiesto tra l'altro se anche nel Ferrarese la sua attività attira le nuove generazioni, come sta accadendo altrove. La coltivazione della terra, in seguito alle difficoltà attuali ha ripreso ad attrarre i giovani in un settore, uno dei pochi, che ancora offre ottime opportunità di lavoro. La nostra non è un'occupazione ripetitiva e frustrante: avviene a contatto con la terra, in cui la fatica può essere dura ma mai monotona, in una competizione continua con la natura, non sempre benigna; ci si mette in gioco ogni giorno, e la soddisfazione che si ricava da ogni successo è così grande, che cancella ogni fatica. Quando poi passiamo tra i filari coperti da una nuvola di fiori bianchi in primavera, o rosseggianti di frutti in estate, fitti come le stelle in cielo, gustiamo il sapore della vera felicità.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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22/02/2017 15:11:41
4) Numero su bollino pink lady
Le pink lady riportano tutte il bollino 4130. Cosa significa??
Monica Marino

12/01/2016 12:41:54
3) Qualche info
buon giorno Ho fatto la conoscenza della PINK LADY solo 5 giorni fa e me ne sono innamorato , si da il caso che proprio 3 mesi fa ho tolto 5 filai di viti e stavo pensando se fosse il caso di fare un giardino di PINK LADY ||| Prego datemi qualche notizia sul procedere per poterlo fare e quali possono essere le difficoltà . Grazie in anticipo per una cortese risposta . Dino Soccodato soccodato@misterweb.it MLGUGM
Soccodato Dino
commerciante
26/05/2014 11:39:09
2)
ho messo a dimora 2 piante di pink lady nel novenbre 2012, ma stentano a crescere e le foglie presentano delle macchie scure.Premetto le ho trattate e le ho concimate con concime chimico come faccio con le altre varieta', ma loro fanno pochissima vegetazione e non crescono. Che debbo fare ?
romeo barbetti
coltivatore diretto
22/01/2014 14:46:40
1) Pink Lady
Salve, non sono del settore ma sono un amante per le piante da frutto, mele in particolare, manca la Pink Lady Che vorrei piantare una pianta nel mio giardino, prima di far questo, vorrei capire a quali dificoltà può uno come il sottoscritto incontrare. Tengo a precisare che non amo la chimica e sulle piante i trattamenti sono quelli basilari,(quelli del nonno). Mario
Mario Costantin



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