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Consorzio Radicchio rosso di Treviso Paolo Manzan ancora presidente

Manzan resta al vertice e annuncia gli obiettivi del prossimo mandato, tra cui l’ampliamento della produzione certificata, la verifica del mantenimento degli standard richiesti dal disciplinare e soprattutto il conseguimento della Denominazione di origine protetta per il Radicchio Rosso Tardivo

13 novembre 2012 | 15:43

Consorzio Radicchio rosso di Treviso Paolo Manzan ancora presidente

Manzan resta al vertice e annuncia gli obiettivi del prossimo mandato, tra cui l’ampliamento della produzione certificata, la verifica del mantenimento degli standard richiesti dal disciplinare e soprattutto il conseguimento della Denominazione di origine protetta per il Radicchio Rosso Tardivo

13 novembre 2012 | 15:43

Paolo ManzanL'assemblea dei soci del Consorzio tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp ha provveduto nei giorni scorsi al rinnovo delle cariche statutarie. Il nuovo Consiglio di amministrazione, riunitosi in prima seduta giovedì sera, ha quindi votato l'elezione del presidente. Un voto che si è tradotto nella riconferma alla guida del consorzio di Paolo Manzan (nella foto). Fanno parte del Cda inoltre Cesare Bellò, Domenico Da Bo', Ornella Graziotto, Mauro Camozza, Paolo Dotto (in qualità di consiglieri produttori); Andrea Pesce, Chiara Santinello ed Ettore Petranzan (in qualità di consiglieri confezionatori). La terna dei revisori dei conti è composta da Gianpaolo Casarin, Marzio Battistella e Angelo Bastarolo Primo, fondamentale, impegno per il nuovo Cda, l'approvazione del bilancio.

Sul tema del reperimento delle risorse si concentrerà anche il nuovo mandato del presidente: «Il nuovo Cda - spiega infatti Paolo Manzan - si è assunto la responsabilità fondamentale di rifinanziare il bilancio nella consapevolezza che ci troviamo in una difficile congiuntura. Oggi dobbiamo fare i conti con l'azzeramento quasi totale dei finanziamenti pubblici e tuttavia siamo ben consapevoli del ruolo istituzionale del Consorzio nella promozione non solo del prodotto ma anche del suo territorio, a vantaggio, quindi, non più solo dei produttori, ma anche dell'economia e del turismo locali con ripercussioni sull'intera collettività». La strategia da perseguire resta quella già tracciata delle collaborazioni e delle sinergie, guardando però anche oltre i confini veneti: «Saranno scandagliate tutte le opportunità europee - aggiunge Manzan - per l'accesso a fondi a favore dello sviluppo dei prodotti tipici».

Il rinnovo dei vertici istituzionali è coinciso con la data del 7 novembre decretata come inizio ufficiale della raccolta del Radicchio Rosso Tardivo Igp, a seguito delle due brinate notturne previste dal disciplinare. Ora che le gelate hanno arrestato naturalmente il processo di crescita della preziosa cicoria, sarà possibile la raccolta dai campi per iniziare la fase dell'imbiancamento nelle vasche di acqua risorgiva a temperatura costante. Resta come obiettivo prioritario del consorzio l'ampliamento della produzione certificata, unica garanzia di vera qualità e controllo, e la verifica costante del mantenimento degli standard richiesti dal disciplinare rispetto agli impegni presi dai produttori a inizio stagione.

«Controlli che devo riguardare tutta la filiera – prosegue il presidente – guardando in primis alla responsabilità sanitaria delle aziende. Attenzione particolare sarà riservata anche alla qualità dell'acqua, elemento fondamentale del processo produttivo, e all'imballo che dovrà riportare marchi ben identificati da parte del consumatore». Il progetto più ambizioso, poi, resta quello del conseguimento della Denominazione di Origine Protetta, la massima tutela assegnata dalle norme europee, per il Radicchio Rosso Tardivo. «Solo il 'passaggio di categoria” da Igp a Dop – conclude il presidente- ci consentirà di stringere le maglie sulla qualità del prodotto aumentandone la tutela e soprattutto consentendo una definitiva chiarezza per il consumatore, che potrà distinguere nettamente la varietà superiore del Tardivo dal Precoce che rimarrebbe Igp».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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