Durante le vacanze mi sono concesso un paio di ristoranti importanti. Oltre che il mangiare bene l'occhio è caduto sull'ospitalità dei ristoranti visitati. A mente fredda ci ho ragionato un attimo, quello che ho notato voglio trasmetterlo ai lettori.
Noi addetti ai lavori ci preoccupiamo di dare al cliente il meglio di noi stessi come è giusto che sia. Il dettaglio però fa la differenza. Un ristorante che ho visitato mi diceva che la loro politica non è quella del padrone, dipendente, food & beverage manager, apprendista, commis, chef di cucina ecc, bensì quella che il cliente è l'ospite. Quindi il ristorante diventa la casa di ogni collaboratore e il cliente è l'ospite che entra in casa.

Qualcuno dirà, ma questo è logico! Invece purtroppo non è cosi: capita che il cliente venga trattato un po' così da collaboratori poco professionali o impazienti. Magari esce dal locale che ha mangiato bene, ma è stato trattato scortesemente dal cameriere. Oppure il contrario.
Non trovo differenza tra bar, pizzeria, agriturismo o ristoranti gourmet. La poca professionalità, educazione e rispetto di chi ci porta i soldi e contribuisce al nostro stipendio è uguale. In questo momento difficile dal punto di vista economico, dove anche la ristorazione soffre, credo sia il caso di cambiare il nostro atteggiamento e tornare un attimo a pensare che il cliente sia sacro. In nessun caso deve uscire da casa nostra scontento. Dobbiamo assolutamente lasciare un buon ricordo e farlo tornare il prima possibile. Dobbiamo tornare all'umiltà dei nostri padri di chi ci ha insegnato a lavorare solo così possiamo pensare di aver fatto il nostro lavoro fino in fondo.
Mi rendo anche conto che spesso dove c'è il patron in sala le cose cambiano: lui conosce benissimo le regole del gioco, magari questo discorso vale un po' meno per alcuni dipendenti a cui importa poco dell'ospitalità, ma interessa di più andar a casa il prima possibile a discapito di quello che è la nostra ricchezza: il cliente.
Capisco benissimo che a qualcuno queste mie parole possono dar fastidio, ma pensateci bene: per alcuni è una realtà e forse la perdita di clienti in alcuni aspetti è colpa del nostro comportamento. Da qui perdita di posti di lavoro, mancato incasso, mancati investimenti. Il momento economico è disastroso è sotto gli occhi di tutti e non è sicuramente colpa nostra o dei collaboratori ci mancherebbe, se i soldi non ci sono non ci sono punto, la famiglia media sta molto attenta a spenderli. Ma se devo uscire a cena magari per una ricorrenza ed essere anche trattato in malo modo preferisco pizza d'asporto e birra grazie.
La ricetta: Risveglio della natura