Con la primavera iniziano a farsi sentire le allergie: lacrimazioni, occhi gonfi e rinite sono i sintomi più comuni, ma la causa della sempre maggior percentuale di popolazione che ne è affetta? Al momento la teoria più accreditata è quella dell''ipotesi igienica” ovvero meno infezioni deve combattere il nostro sistema immunitario vivendo in un ambiente estremamente pulito nei primi anni di vita, più sarà probabile che si sviluppino allergie negli anni successivi se si è predisposti. Ma le armi per difendersi oggi esistono e si sono affinate diventando sempre più efficaci e con meno effetti collaterali. A questo proposito interviene la dottoressa Francesca Puggioni, pneumologa presso l'Unità operativa di pneumologia e allergologia di Humanitas diretta dal dottor Michele Ciccarelli.
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Dottoressa Puggioni, quali sono le novità per combattere le allergie?
Per contrastare i sintomi delle allergie respiratorie e ridurre l'infiammazione la principale novità, che interessa in particolare chi dimentica di prendere i farmaci (quasi quattro pazienti su sette), riguarda i nuovi corticosteroidi inalatori, che hanno il vantaggio della monosomministrazione. In pratica, 'piacciono” perché, invece di doverli assumere due volte al giorno, è sufficiente utilizzarli una sola volta con una copertura che dura efficacemente per 24 ore. L'unico neo è che ci si deve ricordare di prendere il farmaco sempre allo stesso orario. Il che, però, è utile anche per non dimenticarsene. I nuovi principi attivi (mometasone furoato e ciclesonide) non solo hanno durata maggiore, ma anche effetti collaterali minimi. Tra gli antistaminici, invece, la novità più recente riguarda l'unico antistaminico attualmente disponibile a rapida dissoluzione, l'ebastina liofilizzata orale. Si appoggia sotto la lingua, senza bisogno di bere acqua o di deglutire la pastiglia. Bene anche a stomaco vuoto. è ben tollerato, come tutti gli antistaminici di seconda generazione, presenta un rapido inizio di azione e una lunga durata e, soprattutto, non ha effetto sedativo (sonnolenza) perché il principio attivo non supera la barriera ematoencefalica e non è cardiotossico.
E riguardo al vaccino immunoterapico?
I nuovi vaccini in formulazione in gocce sono sublinguali, personalizzabili dal medico specialista nelle dosi, hanno meno effetti collaterali e sono sicuri anche per i bambini. Al momento sono l'unica terapia causale delle allergie, in quanto possono modificare l'evoluzione della malattia allergica. Possono essere trattati con il vaccino i pazienti affetti da oculorinite e asma bronchiale lieve causate da vari tipi di allergeni: tutti i pollini, acari della polvere, muffe (alternaria), e in alcuni casi particolari, anche peli di cane e gatto. Si possono vaccinare anche i bambini dai 5 anni (e molti consigliano il vaccino anche dai tre anni).
Nuovi studi parlano anche di vitamine contro le allergie?
Effettivamente, si moltiplicano gli studi che confermano quanto vitamine e antiossidanti possano aiutare anche chi soffre di allergie. Vi sono, infatti, sostanze ad azione immunomodulatrice in grado di aiutare il sistema immunitario a 'lavorare meglio”. Secondo uno studio della Harvard Medical School, per esempio, livelli insufficienti di vitamina D, già prima delle vere carenze, possono favorire l'insorgenza dei sintomi allergici nei bambini atopici. Abbiamo bisogno di 5-10 microgrammi di vitamina D al giorno. Il 90% è prodotto dalla pelle con l'esposizione alla luce solare. Per questo è importante trascorrere ogni giorno almeno 5 minuti all'aria aperta senza proteggersi con filtri solari perché un fattore di protezione superiore a 8 riduce anche del 95% la produzione di vitamina. Tra gli antiossidanti utili, invece, c'è l'acido folico.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, non solo riduce il rischio di sviluppare allergie nei soggetti atopici, ma sarebbe efficace come coadiuvante della terapia farmacologica per combattere i sintomi. Anche in questo caso non occorre ricorrere agli integratori, basta nutrirsi bene. Si trova, infatti, nelle verdure a foglia verde, nelle noci e nei legumi, nella soia e nel fegato. Vi sono, poi, molti studi relativi all'importanza dell'assunzione di lattobacilli (per esempio, lattobacillo Reuterii, lattobacillo Rhamnosus, lattobacillo gg). Gli ultimi risultati evidenziano come l'assunzione da parte della madre allergica già in epoca gestazionale (dopo il terzo mese di gravidanza per i restanti 6 mesi) riduca l'insorgenza di asma bronchiale nei bambini. Inoltre, alcune ricerche evidenziano il potere sinergico di questi probiotici in associazione all'immunoterapia.
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