Cambio della guardia al vertice del Consorzio di tutela del Valcalepio: il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca (nella foto sotto) lascia la presidenza, cedendo il posto ad Enrico Rota (nella foto accanto), 42 anni, collaboratore della testata "Italia a Tavola" e responsabile commerciale della Quattroerre di Torre de' Roveri (Bg), azienda di cui è titolare insieme ai fratelli Maurizio, Giampietro e Luca. Bonaventura Grumelli Pedrocca è stato presidente del Consorzio per ben 35 anni: dalla sua costituzione, nel 1976, fino ad oggi. Rimane alla presidenza della Fondazione del Consorzio.
Lunedì 30 maggio scorso si è riunita l'assemblea dei soci per eleggere il nuovo direttivo che resterà in carica per i prossimi 3 anni. Enrico Rota, eletto l'8 giugno con 91 voti sui 130 delle quote a disposizione del consiglio, dopo aver ottenuto già il 65% di consensi nella sua categoria (imbottigliatori) è stato eletto presidente con maggioranza assoluta.
«Carica per nulla semplice - ha commentato Rota - visto sia l'eredità d'immagine del mio predecessore sia gli obiettivi da conseguire ora nel Consorzio. Quello che so è che dovrò lavorare nell'unica direzione possibile: un gioco di squadra che presuppone unità di intenti e coesione nell'azione, partendo proprio da una sinergia comune con tutti gli operatori, nella difesa ad oltranza del nostro territorio».
«Era giusto - ha dichiarato il presidente uscente Bonaventura Grumelli Pedrocca - che lasciassi la presidenza dopo tanti anni e si trovasse un'alternativa. La scelta di Enrico Rota mi sembra positiva. Potrà continuare a lavorare per il Consorzio unicamente nell'interesse dei soci e del vino bergamasco. Di passi avanti il Valcalepio ne ha fatti parecchi in questi anni ma penso che, con nuove idee e nuovo entusiasmo, il vino bergamasco può ancora scalare diversi gradini nell'enologia italiana di qualità e farsi conoscere ad un pubblico sempre più vasto e competente».
Si tratta di un cambiamento radicale. Da una delle figure storiche della produzione agricola del territorio, una delle famiglie storiche di Bergamo, si passa ad un giovane imprenditore del vino inteso più sul piano commerciale che sul quello produttivo (è infatti un imbottigliatore di Valcalepio, realtà che pesa per circa un terzo degli aderenti al Consorzio). Enrico Rota, proprio per la sua figura personale, si è trovato anche nella condizione di poter rappresentare le diverse anime del Consorzio bergamasco che, pur piccolo, vede al suo interno la dialettica fra i piccoli e i grandi produttori.
Dopo l'assemblea del 30 maggio e contatti fra i vari esponenti alla fine molti consiglieri si sono trovati d'accordo nel puntare su una figura di assoluta novità, capace di rappresentare le diverse anime e soprattutto dialogare con tutte le realtà che sono interlocutori del Consorzio, dalle istituzioni alla stampa, dai sommelier ai ristoratori.
Con la nomina alla presidenza non di un produttore ma di un imbottigliatore - abbiamo chiesto ad Enrico Rota - il direttivo del Consorzio intende forse puntare di più sugli aspetti organizzativi e commerciali del prodotto? «In modo positivo - ha risposto - sento di rappresentare in pratica tutta la filiera del Consorzio stesso. Non essendo un produttore e quindi magari 'di parte” rispetto a certe situazioni, ma un imbottigliatore, cioè colui che vende il prodotto, il consiglio ha visto in me la persona che possa riunire tutte le diverse figure della filiera, cioè tutto il Consorzio. Non perché questo fosse disunito, ma io andrò in un certo senso oltre le parti».
«Si vuole puntare senz'altro - ha proseguito il neo presidente - anche sull'aspetto di natura commerciale, poiché il Consorzio sostanzialmente deve promuovere la Doc Valcalepio. Per questo motivo si è visto nella mia persona colui che potrebbe portare la propria esperienza nel Consorzio. Ma prima di difendere i vini bisogna difendere il territorio. Il nuovo direttivo si muoverà in questa direzione con tutti gli operatori che credono nel valore del territorio stesso. Il messaggio è che vorremmo andare oltre il prodotto. Se valorizziamo il territorio godremo dei conseguenti benefici. Non basta l'operato dei produttori del Valcalepio».
«Come presidente - ha concluso Rota - punterò ad avere un direttivo molto forte: un presidente più i 12 consiglieri dovranno essere tutti operativi, prodigandosi per portare a termine gli obiettivi prefissati. Il programma è ancora in via di definizione perché deve essere condiviso tra tutti i componenti. Considero infatti l'unione tra le parti come l'approccio principale del mio nuovo incarico».
Di seguito l'elenco dei 12 nuovi consiglieri (non è stato ancora nominato il vicepresidente):
- Giovanna Balestreri (azienda La Rocchetta)
- Marco Bernardi (La Tordela)
- Giancarla Bonaldi (Cascina del Bosco)
- Giovanni De Ferrari (Lurani Cernuschi)
- Maurizio Ginami (Tallarini)
- Gianni Guffanti Scotti Pesenti (Scotti)
- Luigi Invernici (La Collina)
- Pietro Lussana (Il Castelletto)
- Emanuele Medolago Albani (Medolago Albani)
- Angelo Pecis (Pecis)
- Franco Plebani (Il Calepino)
- Marco Varinelli (Vabenos)
Questi invece i 3 revisori dei conti:
- Gualtiero Baresi
- Pierluigi Cocco
- Battista Locatelli
Il Consorzio in beve
Il Consorzio per la tutela del Valcalepio, costituito nel 1977 da 22 soci, ne conta oggi 86 e comprende circa il 98% dei produttori di Valcalepio. Il Consorzio non ha fini di lucro ed è stato costituito per tutelare, valorizzare e difendere la produzione e il commercio del vino a Denominazione d'origine controllata 'Valcalepio”. La zona di produzione del Valcalepio si trova nella provincia di Bergamo ed è compresa nella fascia collinare che va dal lago di Como al lago d'Iseo. Il ventaglio ampelografico bergamasco è decisamente vasto e variegato. I vitigni più importanti sono:
- vitigni a bacca bianca: Pinot bianco, Pinot grigio, Chardonnay, Manzoni bianco, Moscato giallo;
- vitigni a bacca nera: Merlot, Cabernet Sauvignon, Barbera, Incrocio Terzi n.1, Franconia, Marzemino, Schiava lombarda, Schiava meranese, Moscato di Scanzo.
Sopravvivono anche alcune varietà autoctone quali: Merera, Altulina, Gafforella ed altre che ricordano la storicità della viticoltura locale. Il Consorzio per la tutela del Valcalepio raccoglie oggi 29 aziende produttrici.