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Maxi sequestro a tutela dell'aceto Più di 91mila le confezioni ritirate

L'Operazione Oro Nero è il frutto di indagini iniziate nel novembre 2010 e di controlli agroalimentari sui produttori di aceti da tavola al fine di accertare la presenza di derivati imitativi o evocativi delle denominazioni protette, le tradizionali Dop di Modena e Reggio Emilia e il recente Igp

 
08 marzo 2011 | 11:21

Maxi sequestro a tutela dell'aceto Più di 91mila le confezioni ritirate

L'Operazione Oro Nero è il frutto di indagini iniziate nel novembre 2010 e di controlli agroalimentari sui produttori di aceti da tavola al fine di accertare la presenza di derivati imitativi o evocativi delle denominazioni protette, le tradizionali Dop di Modena e Reggio Emilia e il recente Igp

08 marzo 2011 | 11:21
 

Sequestrate più di 91mila confezioni, pari a circa 35mila litri di aceto balsamico, elevate sanzioni amministrative per un valore complessivo di oltre 300mila euro e denunciate sei persone per imitazione, evocazione ed usurpazione di prodotti tutelati da marchio a denominazione protetta. Sono i principali risultati della maxi operazione anticontraffazione condotta dal Corpo forestale dello Stato in diverse regioni italiane a tutela dell'aceto balsamico di Modena Igp e aceto balsamico tradizionale Dop.

L'Operazione "Oro Nero" è il frutto di complesse indagini iniziate nel novembre 2010 e di numerosi controlli agroalimentari sui produttori di aceti da tavola al fine di accertare la presenza di derivati imitativi o evocativi delle denominazioni protette, le tradizionali Dop di Modena e Reggio Emilia e il più recente Igp, che può essere prodotto solo nel comprensorio costituito da entrambe. I controlli partiti dai Nuclei investigativi di Modena si sono poi estesi contemporaneamente in Piemonte, nel resto dell'Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Molise e Puglia e hanno coinvolto circa 20 ditte produttrici.

All'operazione hanno preso parte gli uomini dei Comandi Regionali di Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Molise e Puglia del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con il personale dei Comandi Provinciali di Torino, Verona, Parma, Ferrara, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Arezzo, Campobasso e Bari, con il Nucleo Agroalimentare Forestale di Roma. Dopo l'aceto balsamico cosiddetto "tradizionale", presente da diversi anni sui mercati, nel luglio del 2009 è stato approvato con un regolamento comunitario il disciplinare dell'Indicazione Geografica Protetta "aceto balsamico di Modena Igp" che si è imposto sui mercati internazionali ed è attualmente in forte espansione, al punto che si stima nel 2010 una produzione di oltre 9 milioni di litri.

Il semplice richiamo al termine "balsamico" è evocativo e imitativo non solo dell'Igp, ma anche dei due marchi Dop, e quindi è irregolare in quanto volto a sfruttare indebitamente la loro reputazione. L'aceto balsamico di Modena, anticamente utilizzato per lenire il mal di gola, il respiro affannoso, gli svenimenti, l'indigestione e addirittura il morso di animali velenosi, è uno dei prodotti più imitati al mondo e si calcola che solo negli Stati Uniti la contraffazione dell'aceto balsamico Dop e Igp crei un danno economico di oltre 10 milioni di euro.

Fonte: Agi

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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