L'effetto yo-yo è un problema ben noto alla maggioranza di chi si mette a dieta: si perde peso, ma poi, inevitabilmente, lo si recupera per smaltirlo nuovamente. La colpa è degli ormoni, stando ai risultati di una ricerca spagnola pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, chi ha alti livelli di leptina e basse concentrazioni di grelina nel sangue sembra il candidato ideale alle oscillazioni di peso. Nello specifico, sul campione di 104 volontari sovrappeso studiati, questo assetto ormonale favoriva il recupero di oltre il 10% dei chili persi nel giro di appena due mesi.
«Gli ormoni - commenta al Corriere della Sera, Antonio Caretto, segretario dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica - hanno sicuramente un effetto sul nostro comportamento alimentare. La leptina, che è prodotta dal tessuto adiposo, stimola il consumo di energia e inibisce l'appetito, aumentando il senso di sazietà; la grelina, prodotta dallo stomaco, è l'ormone che fa venire fame e infatti cresce prima dei pasti e cala subito dopo. è certo che questi due ormoni influenzino sia le risposte cerebrali al cibo, sia il nostro metabolismo generale. Tuttavia è difficile capire il ruolo di ciascuno: poco tempo fa uno studio pubblicato sulla rivista Nutrition è arrivato a conclusioni opposte a quelle degli spagnoli, indicando un maggior rischio di effetto yo-yo in chi ha alti livelli di grelina. Perciò, siamo ancora lontani dal poterci servire di queste contraddittorie informazioni per indirizzare i pazienti a una dieta piuttosto che a un'altra, o addirittura per usare questi ormoni come terapia del sovrappeso».
«La leptina, per esempio - prosegue Caretto -, è stata testata ad alte dosi come ormone anti-fame, ma i risultati in termini di perdita di peso non sono stati diversi da quelli di chi seguiva la stessa dieta senza prendere l'ormone». Sembra difficile, quindi, che si possa presto arrivare a quanto suggeriscono i ricercatori spagnoli, ovvero dosare leptina e grelina nel sangue prima di iniziare una dieta per "tagliarla su misura" alla propria tendenza all'effetto yo-yo. Le oscillazioni di peso sono però un pericolo concreto per chiunque si imbarchi in una dieta: succede soprattutto in chi segue regimi molto ipocalorici, perché l'organismo si "adatta" alla restrizione calorica riducendo il dispendio di energia, così quando l'alimentazione torna meno ferrea si recupera tutto il peso perso, talvolta pure di più.
«La "ricetta" giusta per perdere i chili senza il rischio di riguadagnarli in pochi mesi - spiega Caretto - è una dieta mediterranea equilibrata, moderatamente ipocalorica (1200-1800 calorie a seconda dei casi), associata all'esercizio fisico e semmai a una terapia comportamentale. In questo modo si ottiene in qualche mese una riduzione di circa il 10% del peso corporeo, che nel 60-80% dei casi si mantiene anche uno o due anni dopo».
E le "montagne russe" dei chili si evitano anche concedendosi qualche piccola trasgressione: una ricerca italo-americana ha chiarito che alternare periodi di dieta stretta a momenti di pasti senza controllo porta alla dipendenza da cibo. In pratica, durante l'astinenza dalle golosità diventiamo nervosi, tristi ed è per superare queste sensazioni negative che cadiamo in tentazione e mandiamo all'aria la dieta».