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Al Castello di Brolio il futuro di Ricasoli si chiama “Cru”

Ricasoli è la più antica azienda vitivinicola italiana. In questi anni si sono fatte centinaia di microvinificazioni, al fine di individuare le particolari vocazioni di ogni singola vigna, e il risultato di tutto il complesso lavoro ha dato vita a quello che è stato denominato “Progetto Cru”

 
20 settembre 2010 | 16:21

Al Castello di Brolio il futuro di Ricasoli si chiama “Cru”

Ricasoli è la più antica azienda vitivinicola italiana. In questi anni si sono fatte centinaia di microvinificazioni, al fine di individuare le particolari vocazioni di ogni singola vigna, e il risultato di tutto il complesso lavoro ha dato vita a quello che è stato denominato “Progetto Cru”

20 settembre 2010 | 16:21
 

Nei vigneti e nelle cantine di Brolio, località di Gaiole in Chianti (Si), si fa ricerca da quasi mille anni e oggi Francesco Ricasoli (nella foto) - che nel 1993 ha ripreso in mano l'azienda di famiglia - presenta l'ultima frontiera di questa ricerca, quella voluta da lui in prima persona e portata avanti per anni da un team interno coadiuvato da dipartimenti universitari e da laboratori all'avanguardia.



La filosofia che sta alla base delle ricerche e delle sperimentazioni inaugurate da Francesco Ricasoli è semplice e rigorosa: individuare prima e valorizzare poi le caratteristiche del territorio di Brolio andando a produrre dei vini capaci di esprimere queste particolarità. Il percorso intrapreso nel 1993 dunque è stato segnato da reimpianti, dalla selezione dei biotipi di Sangiovese e degli altri vitigni tipici dell'area chiantigiana e dallo studio dei terreni che ha portato alla realizzazione di una carta dei suoli unica in Toscana.

Brolio, con i suoi 240 ettari di vigneto, è infatti la più grande azienda del Chianti Classico, ed è a oggi l'unica che possa vantare una zonazione interna. In questi anni si sono fatte centinaia di microvinificazioni parcella per parcella, al fine di individuare le particolari vocazioni di ogni singola vigna, e il risultato di tutto questo lungo e complesso lavoro ha dato vita a quello che è stato denominato 'Progetto Cru”.

Francesco RicasoliI vini che attualmente compongono il Progetto Cru sono tre, due dei quali altro non sono che il perfezionamento di due etichette già esistenti in azienda oggi interpretate al meglio proprio alla luce dei risultati di tutti questi anni di ricerca. Si tratta del Castello di Brolio Chianti Classico Docg e di Casalferro Toscana Igt, i due vini che insieme hanno segnato le tappe fondamentali della recente storia dell'azienda.

Il Castello di Brolio, vino fin dall'inizio prodotto con le migliori uve Sangiovese dell'azienda con piccole aggiunte di Merlot e Cabernet Sauvignon, oggi utilizza i risultati della zonazione proprio per poter andare a ottimizzare la selezione, e diventa «l'identità di più autentica dell'azienda, della sua lunga storia e della sua idea di continuo perfezionamento, della natura speciale del suo territorio e di ogni singolo vigneto», come spiega Francesco Ricasoli.

Casalferro invece oggi è un vino prodotto con uve Merlot in purezza provenienti dall'omonimo vigneto. Non più un blend di Merlot e Sangiovese, dunque, ma l'espressione massima di un terroir che era stato individuato già negli anni Novanta. Il Merlot che oggi diventa Casalferro dimostra quanto la 'forza” di un terroir sia capace di donare a un vitigno caratteristiche e proprietà uniche e non replicabili altrove.

Il terzo vino invece è del tutto nuovo, ed è il frutto più eclatante della ricerca sui cloni originari iniziata circa 15 anni fa, e che ha poi portato all'individuazione di 12 biotipi estremamente interessanti. La ricerca è destinata a concludersi con l'omologazione e l'immissione in commercio del clone di Sangiovese di Brolio, e nel frattempo ha dato vita a Colledilà Chianti Classico Docg, un Sangiovese in purezza che prende il nome dall'omonimo terreno presente da secoli nei registri catastali di Brolio. L'etichetta riproduce un particolare di una stampa del 1584 conservata nel castello di Brolio dove a piedi dell'albero genealogico di famiglia sono raffigurate le proprietà Ricasoli.

Castello di Brolio, Casalferro e Colledilà - tutti dell'annata 2007 - entrano in questo mese di settembre in commercio sia in Italia che all'estero. Tre vini dalla personalità ben distinta ai quali Francesco Ricasoli ha affidato il compito di raccontare le unicità di Brolio e il genius loci di questa straordinaria azienda che continua a rappresentare il punto di riferimento non soltanto per la denominazione Chianti Classico, ma anche per tutti quei produttori che credono che un grande vino possa nascere solo dalla profonda conoscenza del territorio.


Barone Ricasoli Spa agricola
Cantine del Castello di Brolio, 53013 Gaiole in Chianti (Si)
Tel 0577 7301 - Fax 0577 730225
barone@ricasoli.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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