Il pm milanese Luigi Orsi ha aperto un'indagine su Viaggi del Ventaglio, storica compagnia turistica fallita lo scorso 15 luglio. Lo hanno riferito fonti giudiziarie, precisando che al momento l'unica ipotesi di reato è quella di truffa e che si riferisce alle decine di denunce presentate in estate dai clienti della società.
Le fonti tuttavia hanno aggiunto che è attualmente al vaglio anche l'ipotesi di bancarotta fraudolenta che molto probabilmente verrà formalizzata nelle prossime settimane.

L'indagine è stata avviata a seguito della presentazione di decine di denunce da parte dei clienti, prima della dichiarazione del crac. Il magistrato analizzerà la girandola di operazioni finanziarie, tra vendite di asset, aumenti di capitale e ricerca di nuovi soci, effettuate negli ultimi anni dagli amministratori della compagnia.
Intanto, il prossimo 1° ottobre si svolgerà davanti ai giudici del Tribunale fallimentare di Milano un'udienza su Ivv (I Viaggi del Ventaglio), la società capogruppo.
A luglio, lo stesso Tribunale fallimentare ha accolto la richiesta di fallimento presentata dal pm Orsi per un buco da 200 milioni di euro.
Come riporta il Corriere.it, il tour operator era dal 2005 nella cosiddetta lista nera della Consob, il che costituiva un campanello d'allarme per investitori e risparmiatori. Tuttavia la società in questo periodo ha venduto 'pacchetti vacanza” in Italia e nel mondo a migliaia di clienti, e ha continuato a farlo anche in piena crisi. Sarebbero circa 16mila le famiglie coinvolte nel crac.
Il 19 luglio scorso il Codancons aveva presentato alle procure di Milano e Roma un esposto in cui si chiedeva alla magistratura di indagare in merito alla vicenda conclusasi con il fallimento del gruppo Viaggi del Ventaglio e di accertare le responsabilità e gli eventuali profili penali connessi, come quello di concorso in truffa aggravata. In quella occasione Carlo Rienzi, presidente del Codacons, aveva dichiarato di non capire «come sia stato possibile continuare a vendere pacchetti turistici del Ventaglio nonostante il grave stato di dissesto economico della società, noto a una moltitudine di soggetti, e addirittura anche dopo la dichiarazione di fallimento. La magistratura dovrà verificare le responsabilità di quei soggetti che, pur essendo a conoscenza della situazione a dir poco critica, hanno consentito la vendita di vacanze "bufala" a migliaia di ignari cittadini».
I Viaggi del Ventaglio è stata dichiarata fallita dal tribunale di Milano il 15 luglio scorso su richiesta del pm di Milano Luigi Orsi, dopo che il commissario giudiziale Luigi Verna ha chiesto la revoca del concordato preventivo. In particolare, nella sua relazione il commissario esprimeva preoccupazione per quasi 6 milioni di euro di crediti. Nel dettaglio, il concordato preparato dai tre liquidatori quantificava le spese della procedura (compensi dei consulenti, del commissario medesimo e degli stessi liquidatori) in 5,93 milioni di euro e poneva questa cifra tra i crediti pre-deducibili, ossia in posizione privilegiata. Una somma analoga, pari a 5,92 milioni, Ventaglio la doveva all'Erario ed enti previdenziali, ma questa voce risultava 'declassata” a credito chirografo. In questo modo, allo Stato veniva chiesto di accettare un rimborso con carta (cioè le azioni del Ventaglio), mentre i primi avrebbero ottenuto un pagamento cash. Per il commissario Verna tale disparità di trattamento sarebbe andata a discapito dei veri creditori e anche per questo ha chiesto la revoca del concordato preventivo. Il gruppo è stato dichiarato fallito perché schiacciato da 200 milioni di debiti, perdite cumulate per oltre 100 milioni negli ultimi anni e un patrimonio netto consolidato negativo.