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Pinot grigio Santa Margherita Cinquant'anni di successi nel mondo

Coniugare artigianalità, tradizione e innovazione tecno-enologica ha permesso a Santa Margherita di valorizzare al meglio il binomio vitigno-territorio e di proporre un Pinot grigio che da cinquant'anni eccelle sulle tavole d'Italia e di tutto il mondo con i più diversi abbinamenti gastronomici

08 settembre 2010 | 12:36

Pinot grigio Santa Margherita Cinquant'anni di successi nel mondo

Coniugare artigianalità, tradizione e innovazione tecno-enologica ha permesso a Santa Margherita di valorizzare al meglio il binomio vitigno-territorio e di proporre un Pinot grigio che da cinquant'anni eccelle sulle tavole d'Italia e di tutto il mondo con i più diversi abbinamenti gastronomici

08 settembre 2010 | 12:36



Che il Trentino Alto Adige sia una delle aree viticole più vocate d'Italia è oggi talmente ovvio da apparire banale. Non fu così però alla fine degli anni Cinquanta, quando gli enologi di Santa Margherita si diedero l'obiettivo di produrre un vino bianco di alta qualità che si distinguesse da tutti gli altri. Era necessario individuare innanzitutto un territorio, oggi diremmo un terroir, in grado di produrre uve che contenessero in potenza il carattere fresco e fruttato con cui si desiderava caratterizzare il profilo del 'nuovo” vino. La scelta ricadde sul Trentino Alto Adige.



Occorreva poi scegliere il varietale che esprimesse al meglio le caratteristiche pedo-climatiche del territorio e in questo caso la sapienza degli enologi pose le basi per quella che si è dimostrata una vera rivoluzione della vitivinicoltura italiana, decidendo di vinificare in bianco le uve ramate del Pinot grigio, fino ad allora utilizzate solamente in uvaggio con altri vitigni.

Nasceva così con la vendemmia 1960 il Pinot grigio Santa Margherita, contrassegnato da un profilo in grado di esaltarne intensità ed eleganza aromatica, con inaspettate note floreali, richiami di agrumi e frutta a polpa bianca. Il tutto supportato da una struttura serrata e vibrante e una stimolante e fresca sapidità.

In questi cinquant'anni il Pinot grigio è diventato il varietale simbolo del vino bianco italiano nel mondo e il Pinot Grigio Santa Margherita continua ad esserne l'emblema, grazie al permanere di quello spirito pioneristico che punta a trasferire, intatta nel vino, tutta la qualità che produce il vigneto.

Il confronto con il territorio è alla base del continuo processo di crescita e miglioramento rendendo possibile l'adozione a livello di un'intera regione di processi artigianali, altrove limitati a singole tenute, quando non a singoli vigneti.

Ecco quindi l'adozione su larga scala della lotta integrata per ridurre l'impiego della chimica di sintesi nella gestione del vigneto, l'utilizzo di uve vendemmiate a mano per poter lavorare solamente grappoli sani ed integri oppure l'affinamento del vino attraverso il contatto con le fecce nobili fino al momento dell'imbottigliamento, in modo da estrarre completamente quelle componenti in grado di amplificarne il ventaglio di profumi e gusti.

Coniugare artigianalità, tradizione ed innovazione tecno-enologica ha permesso a Santa Margherita di valorizzare al meglio il binomio vitigno-territorio e di proporre un Pinot Grigio che eccelle sulle tavole di tutto il mondo con i più diversi abbinamenti gastronomici.

Ottima performance nel primo semestre 2010
Ettore NicolettoCon un fatturato consolidato previsto in crescita a 38 milioni di euro nel primo semestre 2010 (+9%), Santa Margherita si conferma una realtà imprenditoriale di eccellenza nel panorama economico italiano e tra i protagonisti del mercato vinicolo internazionale. L'anno in corso registra un incremento della marginalità grazie soprattutto alla tenuta del prezzo medio di vendita dei propri prodotti sia nei mercati internazionali che su quello domestico.

Commenta con grande entusiasmo Ettore Nicoletto (nella foto), amministratore delegato e Direttore Generale del Gruppo: 'Nel 2010 stimiamo una robusta crescita di fatturato che dovrebbe avvicinarsi ai 90 milioni di euro, grazie al consolidamento delle posizioni sul mercato italiano, all'export in forte ripresa e all'acquisizione di nuovi mercati, con ampi margini di sviluppo in estremo Oriente. Questi risultati positivi sono garantiti dagli standard elevati dei nostri prodotti e da una particolare attenzione rivolta ai territori che compongono il mosaico enologico di Santa Margherita.”

Protagonista del successo si è confermato il celebre Pinot Grigio Santa Margherita, da anni uno dei vini italiani più conosciuti e apprezzati in campo internazionale, affiancato dagli ottimi risultati di tutti i vini delle cantine che compongono il Gruppo Vinicolo: un mosaico enologico in cui sono rappresentate alcune delle principali regioni enologiche italiane: la Franciacorta con Ca' del Bosco, l'Alto Adige con Kettmeir, il Trentino con Santa Margherita, il Veneto Orientale ed il Prosecco ancora con Santa Margherita e Torresella, il Chianti Classico con Lamole di Lamole e Vistarenni, la Maremma con Tenuta Sassoregale e la Sicilia con Terrelìade.

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