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Maggiore fiducia al Friuli È il sogno di Renzo Tondo

Renzo Tondo è un albergatore di professione, un padre di famiglia e un oculato amministratore politico. Ci ha accolto nel suo albergo “Al Benvenuto” di Tolmezzo (Ud) e ci ha illustrato la sua passione nella ristorazione e la sua missione politica come presidente della Regione Friuli Venezia Giulia

08 agosto 2010 | 15:09
Maggiore fiducia al Friuli 
È il sogno di Renzo Tondo
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È il sogno di Renzo Tondo

Maggiore fiducia al Friuli È il sogno di Renzo Tondo

Renzo Tondo è un albergatore di professione, un padre di famiglia e un oculato amministratore politico. Ci ha accolto nel suo albergo “Al Benvenuto” di Tolmezzo (Ud) e ci ha illustrato la sua passione nella ristorazione e la sua missione politica come presidente della Regione Friuli Venezia Giulia

08 agosto 2010 | 15:09
 

Renzo TondoIl presidente del Friuli Venezia Giulia si racconta come un qualsiasi cittadino, con la semplicità della parola e il potere del sorriso, doti che ha imparato fin da ragazzo nell'attività di famiglia. Siamo venuti a trovarlo per porgli alcune domande, ma anche e soprattutto per conoscerlo da vicino, per la curiosità di sapere come riesce a conciliare l'attività di famiglia con quella pubblica.

Ci ha accolto nel suo albergo, 'Al Benvenuto” di Tolmezzo (Ud), ci ha offerto due graditissimi bicchieri d'acqua e menta che ci hanno ristorato vista la temperatura esterna di oltre 40 gradi. Sostanzialmente, da ciò che abbiamo compreso, Renzo Tondo (nelle foto) è un albergatore, di professione, un padre di famiglia e un oculato amministratore politico.

Presidente Tondo, trova principale come professione nella sua vita quella dell'uomo politico oppure quella del risto-albergatore?
Il messaggio potrebbe essere questo: mio padre, che mi ha avviato alla politica, mi ha detto: «La politica passa ma l'albergo resta!». L'ho sempre tenuto a mente e sono fiero del mio mestiere.

Come nasce Tondo, uomo politico?
Nasce nel 1975 a 19 anni qui a Tolmezzo prima come consigliere comunale, poi vice sindaco, sindaco, eccetera, sino ad oggi. Il tutto con l'aiuto e la determinazione-passione di mio padre. L'ambiente ('Al Benvenuto”) è sempre stato un luogo di incontri-scontri, sin da quando era osteria e una specie di base per dialogare anche di politica,

Quali sono le sue più grandi soddisfazioni?
Sostanzialmente due. Primo: quella di essere riuscito a mantenere la mia libertà di imprenditore; nella mia attività è importante la presenza del titolare. I clienti vogliono la tua presenza, si ricordano del Renzo di 20 anni fa quando gli consigliavi un formaggio o un vino. Se non ti vedono, chiedono «Dov'è Renzo?», perché abituati ai tuoi consigli e alla tua ospitalità. La seconda, è stata quella di vincere le elezioni due anni fa, battendo l'ex presidente, Riccardo Illy, quando tutti mi davano per sconfitto.

Com'è andata la sua esperienza di presidente della Regione Friuli Venezia Giulia due legislature fa?
Un'esperienza certamente grande, ma non mi ha dato molte soddisfazioni essendo durata solo 2 anni. La presidente Guerra era data per vincente e io mi sono parcheggiato, come mi avevano insegnato da ragazzo quando giocavo a calcio. Mi dicevano: «Non correre dietro a tutte le palle». Consiglio saggio che mi ha poi dato ragione.

Renzo Tondo con la moglie AnnaE a Roma, come parlamentare?
Non è stata nè poetica nè particolarmente significativa, se vogliamo. A Roma, l'esperienza è durata anche qui due anni, nella gestione Prodi, io ero all'opposizione e non ho potuto esprimere nessun mio talento. Ho percepito comunque che Roma è molto distante dalla gente e il linguaggio da Palazzo che si parla lo è altrettanto. Io avrei avuto maggiore convenienza stare a Roma, niente responsabilità, sei occupato dal martedì al giovedì e guadagni anche di più. Il mio desiderio era invece di ritornare qui e vincere le elezioni.

Possiamo parlare un momento della sua famiglia?
La famiglia è tutto per me. Ho tre figli, Giulia, la più grande, Simone, il medio, e Matteo. A Giulia piace questo lavoro ed è diventata socia con me e mia moglie Anna (a destra nella foto, insieme a Renzo, ndr). Ormai manda avanti con la madre l'attività. A Simone, non piace questo lavoro e si è tuffato nel campo dell'edilizia; Matteo  già assunto come apprendista nel nostro albergo, farà la maturità il prossimo anno e, poichè gli piace questo lavoro, rimarrà con noi.

Come migliorerebbe o trasformerebbe il Friuli Venezia Giulia?
Ci sono tantissime cose da fare: il mio sogno è una Regione meno burocratica, più snella, più leggera, e in questo credo d'interpretare quello che la gente cerca e vuole.

Di che cosa ha realmente bisogno il Friuli Venezia Giulia, secondo lei?
Friuli V. G. ha bisogno di credere di più in sé stessa. La nostra è una Regione piccola che soffre complessi di inferiorità e marginalità per essere lontana dai centri di potere. Io invece vedo che tutti quelli che arrivano qui, da varie parti della Regione e da altrove, si innamorano perché in poco spazio c'è tutto. In una giornata si può girare per tutto il territorio, dal mare ai monti.

Lei, in qualità di risto-albergatore, come ritiene debba essere l'accoglienza?
Sull'accoglienza e sulla ristorazione faccio sempre questo discorso ai miei collaboratori: «Ogni tanto è meglio avere un filetto un pochettino più duro, ma col sorriso del cameriere sulle labbra, che non un filetto straordinario col muso duro». E lo dico sempre anche ai miei figli: «Una parola in più e un sorriso, e la disponibilità, valgono tutto per una crescita professionale».

Non è da tutti i giorni farsi servire a tavola da un presidente di Regione, come fa a conciliare questi 2 ruoli?

Nel modo più naturale possibile. Vi racconto… l'estate scorsa, ad agosto, gli uffici della Regione, come ogni anno, erano in ferie e io ero qui, 'Al Benvenuto”. è ovvio che quando ci sono do una mano. Un giorno, c'era stato il pieno di gente e si stava per sparecchiare… è entrato un signore e mia figlia lo fa accomodare, poi lui le sussurra: «Ma sa signorina, che il suo collega - riferendosi a me che ero in sala - sembra proprio il presidente Tondo?»

Renzo TondoCi parla dell'Euroregione o macro regione?
L'Euroregione è una bella cosa, non ce ne sono molte nel mondo in questo senso… Anche qui c'è tutto in poco spazio, se vogliamo. Se uno viene dalla Russia, dall'India, Cina o altrove, da lontano insomma, ha la possibilità, faccio un esempio, di giungere a Venezia e pernottare la notte. L'indomani va a Trieste, poi in un'ora va a pranzare in Slovenia e cenare in Croazia, un'altra ora può andare a Lubiana, capitale della Slovenia, e la sera può dormire a Vienna. Dopodomani può pranzare a Bratislava: in un week possono visitare 5 o 6 Stati, se si ha voglia di correre perché anche Budapest è vicina. Per chi viene in Friuli, trova l'opportunità, in due soli giorni, di conoscere varie culture: friulana, latina, slava e tedesca. Dove altro?

Presidente, ha un sogno nel cassetto?
Non uno, ma tanti. Il più bello? Mi sarebbe piaciuto creare un piccolo bed&breakfast: una chicca da 20 posti e lavorarci in famiglia. Non basta dirlo, ma farlo e devi esserci: il cliente lo esige. Ormai è forse già sfumato con gli impegni che mi sono preso. Questa passione per la mia attività e la semplicità di contatto con la gente la devo a mio papà che faceva il meccanico e a mia madre che faceva questo lavoro, l'oste. So fare tutto, dal bar alla sala, alla cucina, fuorchè le camere... quelle le posso sempre imparare.

Foto: V. De Conti

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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