VENEZIA - Per un giorno la Serenissima diventa capitale della birra. Quella d'autore, cruda e mai meno che eccellente. Merito di Mario Chiaradia e della sua famiglia, friulani di Prata di Pordenone, che sull'affascinate terrazza affacciata sul Canal Grande dell'hotel Palazzo Stern, gioiello neogotico affiancato da Ca' Rezzonico, ha portato le sue immense pils e weizen, scure e rosse da degustare a una selezionata compagine di ospiti e vip nella torrida estate lagunare, tra cui il 'gastronauta” del Sole24Ore Davide Paolini e il re del prosecco Gianluca Bisol.
Ecco allora la 1516, la birra prodotta secondo l'antica legge di purezza di Guglielmo IV duca di Baviera, o le export d'abbazia come la mitica Bonne Experance, autentica birra-champagne dei monaci belgi, rifermentata in bottiglia come si fa con il metodo classico. O la Hy - prego pronunciare 'Hai” -, la raffinata etichetta con dorati geroglifici e cavallo di battaglia della Zago di Pordenone, la ditta che ha fatto delle birre di qualità la sua ragione d'essere, divino nettare inventato probabilmente dagli Egizi. Un'amore a prima vista per il pluripremiato mastro birraio Mario Chiaradia. Tanto preso dall'universo spumeggiante da chiamare sua figlia Osiride: brava, bella, seria e preparata, anche lei come il resto della famiglia in quest'azienda orgoglio del Made in Italy.