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Codificare il risotto alla bergamasca La nuova idea di Pino Capozzi

A donare a Bergamo un “suo” risotto tipico ci ha pensato Pino Capozzi, il noto ristoratore-albergatore bergamasco. La sua ricetta ha l'obiettivo di valorizzare in particolare due prodotti tipici, il taleggio e la salsiccia, in dialetto la loanghìna, oltre al vino Valcalepio bianco Doc

 
26 maggio 2010 | 11:52

Codificare il risotto alla bergamasca La nuova idea di Pino Capozzi

A donare a Bergamo un “suo” risotto tipico ci ha pensato Pino Capozzi, il noto ristoratore-albergatore bergamasco. La sua ricetta ha l'obiettivo di valorizzare in particolare due prodotti tipici, il taleggio e la salsiccia, in dialetto la loanghìna, oltre al vino Valcalepio bianco Doc

26 maggio 2010 | 11:52
 

Pino CapozziBERGAMO - C'è la polenta della bergamasca, così come il salame o i casoncelli della bergamasca, ma non è ancora stata codificata la ricetta di un 'risotto alla bergamasca”. Eppure i bergamaschi sono ghiotti di risotto e in tutti i ristoranti, così come in tutte le case, è servito piuttosto spesso.

Un 'risotto alla bergamasca”, qualora dovesse essere codificata la ricetta e dovesse incontrare il favore dei buongustai, potrebbe assurgere a gloria nazionale come il celebre 'risotto alla milanese” (quello con lo zafferano, che tutti conoscono).

A colmare la lacuna, a donare a Bergamo un 'suo” risotto tipico, ci ha pensato Pino Capozzi (nella foto), il noto ristoratore-albergatore, titolare dell'Agnello d'oro e del Città dei Mille a Bergamo e del GuglielMotel a Capriate San Gervasio (Bg).

Capozzi ha tutte le carte in regola per una simile iniziativa. Nella sua lunga carriera di cuoco, ristoratore e manager dell'ospitalità, Pino Capozzi ha alle spalle anche la stesura, insieme all'attrice Ave Ninchi, di un volume sul riso e le sue ricette, pubblicato da Mondadori nel 1976.

«Modestamente - dice Capozzi - ritengo anche di saper scrivere, oltre che cucinare. Ho la tessera di giornalista pubblicista dal 1980 ma è fin dal maggio 1950, da quando ho conosciuto monsignor Andrea Spada, che mi onoro di essere collaboratore de L'Eco di Bergamo. Con Spada - che mi volle tra i collaboratori nonostante tutti gli impegni professionali che avevo nella ristorazione e nel settore alberghiero - ho sempre condiviso sentimenti di grande stima e amicizia che ancora oggi mi commuovono».

Nel corso della sua lunga carriera (ha compiuto 86 anni nel settembre scorso, portati benissimo), Capozzi ha partecipato a numerose rassegne gastronomiche e trasmissioni televisive (la più nota, negli anni Settanta, 'Colazione alle sette” condotta da Luigi Veronelli su Rai 2), riportando trofei e diplomi di cui sono tappezzate tutte le pareti dell'Agnello d'oro.



«è da un po' che penso al 'risotto alla bergamasca” e voglio proporlo alla città e alla provincia, sperando che piaccia. La ricetta intende valorizzare in particolare due prodotti tipici, il taleggio e la salsiccia, in dialetto la loanghìna, oltre al vino Valcalepio bianco Doc».

«Quanto prima - conclude Capozzi - chiamerò alla mia tavola alcuni amici, giornalisti e autorità, che ritengo buongustai e a loro chiederò di darmi un primo parere su questa ricetta».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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