Uniscono gusto, morbidezza e ottime qualità nutritive. Sono ricchi di carboidrati (46,9%) e proteine (20,9%) mentre i grassi sono meno presenti (6,3%) e soprattutto polinsaturi, ossia buoni. Apportano vitamina A, amido, una discreta percentuale di acido linoleico, ferro, calcio, alcune vitamine del gruppo B (come B1, B2 e niacina) e contengono fibre alimentari in quantità. Parliamo dei ceci, legumi molti antichi già apprezzati da Egizi e in seguito dai Romani che amavano consumarli soprattutto fritti in olio d'oliva.
Sono i semi di una pianta, cicer arietinum, il cui seme trova impiego solo allo stato secco. I semi sono sferici, più o meno grandi e lisci, in genere di colore paglierino. è una delle piante più diffuse del Mediterraneo, coltivata soprattutto nelle zone centrali dell'Italia, in Toscana, Umbria e Lazio, dove crescono alcune varietà particolari come i ceci neri e i cosiddetti 'ceci del solco dritto”.
Recenti scoperte in fatto di alimentazione rivelano che mangiare ceci aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, a prevenire le malattie cardiache, a stimolare la diuresi e facilitare l'eliminazione dell'acido urico. Sono una manna per aiutare la digestione ma sono controindicati per chi soffre di colite, data la loro concentrazione di zuccheri.
In cucina sono molto utilizzati per la loro versatilità: si servono come antipasto, si usano per preparare gustose minestre e come accompagnamento a secondi piatti di carne o pesce. Sono deliziosi freddi in insalata o in purea.
Ma sono due le specialità mediorientali che ne esaltano in pieno le doti: l'hummus (una purea che si gusta fredda) e i falafel (polpette fritte). Si possono trovare in commercio già cotti e pronti per l'uso, conservati in lattine o in vasetti di vetro nella loro acqua di cottura, oppure secchi da cuocere previo ammollo di 10-12 ore, oppure tostati e salati, da mangiare come aperitivo o come snack. Si possono torrefare o far germogliare, oppure macinare per ottenere una farina che serve soprattutto a preparare pastelle per frittura come la farinata ligure, oppure pani non lievitati e gallette molto consumate in India.