L'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia Luca Daniel Ferrazzi ha aperto il convegno "La conservazione e la selezione delle razze caprine a limitata diffusione", organizzato da Regione Lombardia e Aral (Associazione regionale degli allevatori), che in due giornate affronterà il tema del miglioramento genetico del patrimonio ovino e caprino, sia come fattore conservativo sia come valore aggiunto per le aziende allevatrici delle montagne lombarde.
Ferrazzi ha introdotto i lavori parlando del progetto Interreg tra Lombardia e Canton Ticino, rivolto al recupero e alla valorizzazione della capra di razza Verzasca. La cosiddetta "capra nera" ha contribuito, infatti, a far vivere per secoli l'agricoltura di montagna nelle province di Varese e Como e, anche grazie alla sua capacità di vivere all'aperto per la maggior parte dell'anno, riducendo i costi di gestione, rappresenta un'importante azione di presidio del territorio e delle tradizioni agricole di questa zona tra Svizzera e Italia, che conta circa 100 allevamenti di questo animale.
«Il progetto - ha detto l'assessore Ferrazzi- continua un percorso iniziato nel 2000. è finanziato con 290mila euro e si pone alcuni obiettivi, tra i quali promuovere la tradizione dell'allevamento della capra nera di Verzasca, individuare e qualificare le caratteristiche di peculiarità della razza, delle produzioni e del sistema di allevamento. Si incrementerà in questo modo la competitività e la valenza economica dell'allevamento della "Nera" di Verzasca rispetto ad altre razze e ad altri sistemi gestionali attraverso azioni integrate riguardanti la selezione genetica, la gestione e la qualificazione delle produzioni».
«Da tempo - ha concluso Ferrazzi - la capra nera di Verzasca rappresenta una fonte di reddito per gli allevatori. La sua valorizzazione è un presupposto fondamentale per poter aumentare la redditività degli allevamenti situati in queste aree marginali di confine». Una selezione mirata dei capi migliori permetterà di mantenere l'esistenza della razza sul territorio transfrontaliero e di favorire lo scambio di tali animali tra le aziende, sia a livello nazionale che con aziende d'oltre confine.