La nuova Guida Michelin parla anche senese grazie al Ristorante Campo del Drago - inserito nello stupendo Rosewood Castiglion del Bosco, sito patrimonio Unesco - che nell'edizione 2025 potrà esibire la sua seconda stella. Un risultato straordinario e sorprendente, quello del locale guidato dallo chef Matteo Temperini, soprattutto se si pensa che la prima stella era stata conquistata solo due anni prima, nell'edizione 2023 della Rossa.
Temperini, lo chef che ha incantato Ducasse e che ora brilla nella Michelin
Nato nel marzo 1974 a Poggibonsi, in provincia di Siena, Matteo Temperini si è distinto sin da giovanissimo per la sua incredibile voglia di crescere dietro ai fornelli. Voglia che lo ha portato in Francia, dove il leggendario Alain Ducasse lo ha nominato prima sous chef nel suo ristorante parigino Spoon-Food and Wine, e poi chef de partie nel suo prestigioso locale tre stelle Michelin Le Louis XVa Monaco. A questo apprendistato “stellato” sono seguite esperienze lavorative a New York, Lugano e Macao, che hanno consentito allo chef Temperini di ampliare i propri orizzonti gastronomici. Tornato in Italia, dopo un periodo come chef de partie all'Enoteca Pinchiorri di Firenze, ha assunto un ruolo di primo piano nel ristorante Il Gallopapa a Castellina in Chianti, dove ha conquistato nel 2002 la prima stella Michelin.
Lo chef Matteo Temperini di Campo del Drago
Nel 2008 Temperini è diventato executive chef dell'Hotel Le Sirenusedi Positano, di fama internazionale, e ha portato il ristorante La Sponda a conquistare la prima stella Michelin nel 2011, riconoscimento che ha mantenuto da allora. Nel 2019 è entrato a far parte di Rosewood Castiglion del Bosco, occupandosi di tutta la ristorazione del resort, inclusa, oltre al Ristorante Campo del Drago, l'Osteria La Canonica, dal carattere rustico, ma ricercato.
Chef Temperini: «La seconda stella Michelin è stata una piacevola sorpresa»
Nel 2022 la prima stella, due anni dopo la seconda: si aspettava due riconoscimenti tanto importanti, in così poco tempo, per la sua cucina?
Sinceramente la seconda stella Michelin è stata per tutti noi una piacevole sorpresa, non ci aspettavamo un altro riconoscimento così importante in così poco tempo, e questo ci ha resi ancora più orgogliosi. Sono molto fiero del duro lavoro dell'intera squadra di cucina e di sala - e dell'essenziale supporto di tutto il team di Rosewood Castiglion del Bosco, ovviamente -: se non fosse grazie alla loro dedizione, oggi non saremmo qui a parlare di questo bellissimo risultato.
Quanto c'è del territorio toscano nei suoi piatti?
Tanto, innanzitutto la gran parte delle nostre materie prime: selezioniamo accuratamente i fornitori - possibilmente e preferibilmente locali per garantire la freschezza, impattare il meno possibile sull'ambiente e collaborare con le preziose comunità locali - ad esempio i vegetali provengono dall'orto biologico da noi curato, la carne, il pesce, le farine, invece sono tutti di origine toscana. La mia cucina offre agli ospiti un viaggio di sapori attraverso la cultura enogastronomica toscana, rispettando le tradizioni, ma senza mai rinunciare ad un tocco d'innovazione.
Il Ristorante Campo del Drago di Castiglion del Bosco (Si)
E quanto c'è, invece, della sua esperienza con Alain Ducasse nei suoi piatti di oggi?
L'organizzazione della cucina e la preparazione dei jus e delle salse la devo al Monsieur Ducasse.
Oggi avere una proposta vegetariana sembra diventato fondamentale per ogni ristorante: quanto è importante anche nella sua cucina la parte vegetale?
È essenziale, amo la natura ed è un'enorme soddisfazione poter raccogliere dall'orto le verdure, la frutta e le erbe per i nostri piatti. È da questi ingredienti che traggo la giusta ispirazione per creare la nostra proposta, sempre basati sulla stagionalità e sui prodotti disponibili. Al Ristorante Campo del Drago dedichiamo un intero menu ai vegetali, il Menu dell'Orto, composto da piatti vegetariani, ha come obiettivo quello di valorizzare e dimostrare come da “semplici” verdure si possano ottenere preparazioni interessanti e insolite.
Due stelle sono anche una grande responsabilità, a questo punto. Cosa ne pensa?
Ritengo che la nostra responsabilità principale sia quella di educare e insegnare ai nostri ragazzi le tecniche e le basi della cucina, è da qui che si può partire per poi crescere in questo mondo.
Due stelle in tre anni, oltre a quella che aveva conquistato nel 2011 con La Sponda: ha altri sogni da raggiungere? Se sì, quali?
Il sogno della stella Verde da parte delle Guida Michelin rimane, sarebbe un riconoscimento che ripagherebbe la grande passione e attenzione che riserviamo non solo al nostro orto, ma in senso più ampio all'ambiente che ci circonda effettuando delle scelte rispettose e consapevoli. Questi traguardi sono benzina per il nostro lavoro: trasformano l'impegno e i sacrifici in soddisfazioni.
Ristorante Campo del Drago
SP103 - 53024 Castiglion del Bosco (Si)
Tel 0577 1913135