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Collegamento tra schedario e registri dei prodotti vitivinicoli: c'è l'emendamento

L'emendamento che collega lo schedario viticolo e i registri dei prodotti vitivinicoli è stato approvato in Commissione al Senato: ora il vino sarà tracciato (e tracciabile) in tutte le fasi della sua vita [...]

11 luglio 2024 | 19:05
 

Collegamento tra schedario e registri dei prodotti vitivinicoli: c'è l'emendamento

L'emendamento che collega lo schedario viticolo e i registri dei prodotti vitivinicoli è stato approvato in Commissione al Senato: ora il vino sarà tracciato (e tracciabile) in tutte le fasi della sua vita [...]

11 luglio 2024 | 19:05
 

Stop alle polemiche più o meno pretestuose, con una precisa risposta alle inchieste giornalistiche dei mesi scorsi. Un vino tracciato (e tracciabile) in tutte le fasi della sua vita: da quando nasce in vigna fino a quando finisce in bottiglia. L'Italia compie  un altro passo  in avanti nella tracciabilità digitale dei nostri bianchi, rossi e rosati.

Collegamento tra schedario e registri dei prodotti vitivinicoli: c'è l'emendamento

Il vino sarà tracciato dalla vigna al calice

A rendere tutto ciò possibile  è stata l'approvazione di un emendamento, in Commissione al Senato, sul collegamento tra lo schedario viticolo e i registri dei prodotti  vitivinicoli. Primo firmatario della proposta, il vicepresidente  del Senato e già ministro dell'agricoltura, Gian Marco Centinaio. «Grazie  a questa norma - ha dichiarato - sarà più facile tracciare i dati delle uve che entrano in cantina e del vino che viene prodotto, identificando provenienza,qualità e lavorazione. Si tratta di uno strumento efficace per prevenire e combattere le false denominazioni, così da tutelare  in particolare i prodotti Docg, Doc e Igt e offrire massima  trasparenza e corretta comunicazione ai consumatori».

La filiera vitivinicola, in particolare Federvini, sollecitava e richiedeva   da tempo la possibilità  di collegare lo schedario viticolo e i nuovi registri dematerializzati dei prodotti vitivinicoli. «Questo dimostra l'importanza - conclude Centinaio - della  norma approvata dal Senato ai primi di luglio, ma soprattutto la volontà di riaffermare che la stragrande maggioranza dei produttori italiani di vino è onesta e vuole difendere la qualità del proprio prodotto». Insomma, in vino veritas.

di Renato Andreolassi

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