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Recensioni false e anonimato: la soluzione c'è, lo dimostrano Booking e Amazon

Come sottolineato dalla Fipe: la direttiva europea 2019/2161 impone a chi gestisce servizi online di adottare tutte le misure per assicurare che chi scrive una recensione abbia effettivamente fatto l'esperienza o l'acquisto e questo avviene già con i sistemi di booking degli alberghi, in Airbnb e per gli acquisti in Amazon

26 gennaio 2024 | 11:13
Recensioni false e anonimato: la soluzione c'è, lo dimostrano Booking e Amazon
Recensioni false e anonimato: la soluzione c'è, lo dimostrano Booking e Amazon

Recensioni false e anonimato: la soluzione c'è, lo dimostrano Booking e Amazon

Come sottolineato dalla Fipe: la direttiva europea 2019/2161 impone a chi gestisce servizi online di adottare tutte le misure per assicurare che chi scrive una recensione abbia effettivamente fatto l'esperienza o l'acquisto e questo avviene già con i sistemi di booking degli alberghi, in Airbnb e per gli acquisti in Amazon

26 gennaio 2024 | 11:13
 

Gioie e dolori per il turismo italiano (ma probabilmente mondiale). Perché non c'è solo il problema del far west degli affitti brevi a minacciare il mondo dell'ospitalità… Per questo, dopo il disegno di legge - la cosiddetta “legge Ferragni”, varata dal Consiglio dei ministri per garantire più trasparenza nelle operazioni commerciali con scopo benefico (che prevede l'obbligo di indicare sui prodotti le finalità dei proventi e il destinatario della beneficenza. multe fino a 50mila euro, con sanzioni pubblicate anche sui siti di influencer e produttori responsabili, e il rischio di sospensione di un anno dell'attività) - c'è grande attesa per le mosse annunciate dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per una stretta sulle recensioni di hotel, ristoranti e locali.

Recensioni false e anonimato: la soluzione c'è, lo dimostrano Booking e Amazon

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè

L'obiettivo, come da anni suggerisce Italia a Tavola, è di evitare l'anonimato dei commenti, fatti troppo spesso, con l'unico fine di screditare i concorrenti. Una vera e propria minaccia per il lavoro (e non solo, come purtroppo ha dimostrato la triste tragedia di Giovanna Padretti) di cuochi, baristi e albergatori che uniti chiedono a gran voce una misura a riguardo. Richiesta discussa nella riunione del Consiglio dei ministri dove la ministra Santanchè ha detto «dobbiamo capire quale sia il mondo migliore per sapere chi è che scrive».

Recensioni false, Fipe: «Fare come Booking e Amazon»

E quale potrebbe essere il modo più efficiente di fermare queste recensioni false? Recensioni false che, mettiamolo nero su bianco, sono in continuo aumento con un vero e proprio mercato digitale stimato in 150 miliardi di dollari l'anno (dati dell'associazione americana per la tutela dei consumatori Pirg).

Recensioni false e anonimato: la soluzione c'è, lo dimostrano Booking e Amazon

Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi di Fipe-Confcommercio

Per Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi di Fipe-Confcommercio: «A mio parere l'unica via d'uscita sarà quella di agganciare la recensione alla prenotazione così come avviene con i sistemi di booking degli alberghi o Amazon. D'altra parte, la direttiva europea 2019/2161 impone a chi gestisce servizi online di adottare tutte le misure per assicurare che chi scrive una recensione abbia effettivamente fatto l'esperienza o l'acquisto. Questo accade, appunto, anche con booking.com (e anche Airbnb, ndr). La richiesta di lasciare una recensione sulla struttura arriva solo a chi ha prenotato anche se va in coppia, gruppo, ecc. e solo dopo aver concluso il soggiorno. Non ci sono scorciatoie. Certo avremmo una contrazione della quantità delle recensioni ma a favore della qualità».

Recensioni false di hotel e ristoranti in continuo aumento

Questa è la chiave: anche perché, come detto, le fake reviews sono in crescita. Sempre secondo l'associazione americana per la tutela dei consumatori Pirg, tra il 30 e il 40% delle recensioni online risulta, infatti, falso ma proprio i feeedback vengono letti con attenzione dal 90% dei consumatori prima di scegliere un servizio. Tra i canali più utilizzati secondo un'indagine realizzata da Uberall su un campione americano e su 4 milioni di recensioni troviamo Google, Facebook, Yelp e Tripadvisor.

Google ha registrato la percentuale più elevata di recensioni discutibili nello studio (10,7%), seguito da Yelp (7,1%), Tripadvisor (5,2%) e Facebook (4,9%). (Qui i dati completi). Amazon dice di aver bloccato più di 200 milioni di recensioni sospette nel 2022, mentre Yelp afferma che nel 2022 il software interno ha identificato un 19% di recensioni dubbie. E ancora, il numero delle recensioni nel comparto del turismo considerate false, secondo il report mondiale di TripAdvisor del 2022 era di 1,2 milioni su 73 milioni di visualizzazioni.

Recensioni false: equilibrio tra verità e libertà di espressione

La partita, dunque, non è certo delle più facili perché, se da un lato è fondamentale fermare le recensioni false che come ha detto la ministra «sono uno strumento scorretto di marketing: magari lo scopo è quello di far andar male quella determinata attività per mille motivi e quindi usarle negativamente», dall'altro come precisa Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi, «le opinioni dei clienti sono sempre importanti, possono essere uno strumento di crescita».

Recensioni false e anonimato: la soluzione c'è, lo dimostrano Booking e Amazon

Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi

Senza dimenticare la tutela della libertà di espressione, come ha sottolineato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida che ha “frenato”: «io sono sempre per la libertà di esprimersi, è legittimo poter affermare il proprio parere su un'attività».

Recensioni online: perché non utilizzare l'identità digitale?

Libertà di espressione, certo. Ma su qualcosa che si ha effettivamente mangiato, provato e acquistato. Insomma, mettendoci la faccia, come più volte ha ribadito Italia a Tavola e sottolineato dalla ministra Santanché: «A me piacerebbe leggere una recensione sapendo se quella persona è andata a dormire in quell'hotel o ha mangiato in quel ristorante e sapere chi è. Perché deve essere anonimo?».

«Le recensioni online possono avere un loro valore quando e se sono garantite da una forma di certificato di autenticità - concorda Federalberghi - Viceversa possono trasformarsi in vere e proprie armi capaci di distruggere le aziende e le persone stesse, bene dunque azioni mirate in questo ambito a tutela delle nostre comunità». E la soluzione se ci pensiamo non è poi così difficile da trovare: fare appunto come booking e Amazon o utilizzare gli strumenti di identità digitale che già sono a disposizione, dallo Spid alla carta di identità elettronica… Ora aspettiamo il sì definitivo del Governo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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