Zona di produzione
La zona di produzione di questo eccezionale marrone Dop è individuabile nel territorio del comune di Caprese Michelangelo e limitrofi, nella provincia di Arezzo.
Caratteristiche
I frutti sono caratterizzati da colore avana più o meno intenso, con striature marroni, talora leggermente rilevate in prossimità dell'ilo. I frutti, da uno a tre per riccio, sono di forma tendenzialmente ellittica - arrotondata o quadrangolare nel frutto centrale, e con ventre piatto e dorso convesso, quelli laterali. Il marrone di Caprese Michelangelo ha pezzatura medio-grande (70-85 frutti/kg), ed è caratterizzato da una particolare profumazione, da un sapore molto dolce e da una consistenza dura. Date le sue caratterisitche organolettiche, è ottimo arrostito, glassato, pelato e bollito.
Coltivazione
La gestione del suolo è sostanzialmente basata sull'eliminazione della vegetazione spontanea erbacea e di quella arbustiva, con lo scopo principale di predisporre la superficie del suolo alla raccolta dei frutti. La raccolta è eseguita per raccattatura da terra sia delle castagne, sia dei ricci chiusi o parzialmente aperti, che vengono riuniti in mucchi (“pegliai”) i quali, terminata la cascola naturale, sono “battuti” mediante un grosso rastrello di legno (“rigio”) che serve anche a separare le castagne dai ricci (“peglie”).
I frutti raccolti sono sottoposti a una accurata cernita (localmente si dice “cappare” le castagne), per eliminare i frutti lesionati da insetti, screpolati o internamente più o meno vuoti (“gonghi” e “grifati”), suddividendo le castagne in due categorie di pezzatura, la più grossa destinata al commercio per il consumo fresco e la più piccola in genere per l'essiccazione. I frutti destinati al consumo familiare del produttore vengono, di solito, sottoposti a “curatura”, mediante immersione per 8-10 giorni in acqua, che viene ricambiata 2-3 volte. Tale trattamento consente di conservare le castagne per alcuni mesi.
Legame con l'ambiente
Il terreno, il clima e l'esposizione rappresentano i fattori di base per un'ottima riuscita della coltura. La tradizionalità del prodotto e le sue caratteristiche organolettiche sono dovute non solo alle peculiarità della cultivar locale, ma anche alle tecniche di essiccazione e all'esperienza acquisita nel tempo dai produttori.
Riferimenti storici
Fino da tempi molto remoti, probabilmente già in epoca romana, il castagno ha svolto un ruolo fondamentale nella vita della popolazione del territorio capresano, non solo come consistente fonte alimentare, ma anche come materiale per costruzione di attrezzi, mobili, travature di sostegno, vasi vinari. Precisi riferimenti alla castanicoltura si trovano già in documenti di archivio dell'undicesimo secolo.