L’agroalimentare italiano può tirare un sospiro di sollievo e con lui molte eccellenze gastronomiche italiane. L’Onu infatti non ha previsto alcuna particolare etichetta allarmistica da apporre ai cibi made in Italy. Il Cile aveva già inserito il bollino nero su prodotti come il Gorgonzola o il Parmigiano.
La preoccupazione era tanta perché in molti Paesi, europei e non, si era spinto per mettere al bando la Dieta mediterranea perché ritenuta troppo ricca di zuccheri, grassi e sali. Dai bollini neri alle etichette a semaforo se ne erano ipotizzate molte di soluzioni per mettere in guardia i consumatori circa il cibo mediterraneo, italiano soprattutto.
La vicenda però si è chiusa con un nulla di fatto, probabilmente anche grazie al
grosso lavoro che il Governo e le
associazioni di categoria hanno svolto per sventare questa minaccia che rischiava seriamente di mettere in crisi una buona fetta del settore enogastronomico. Non solo, perché sarebbe passato un messaggio salutistico e culturale estremamente errato. Studi medici da sempre difendono e promuovono la Dieta mediterranea, per altro Patrimonio Unesco.
A pronunciarsi definitivamente sulla vicenda il Forum sulle malattie non trasmissibili che si è tenuto all'Onu, a margine dell'Assemblea generale. Nel documento redatto non si menzionano strumenti dissuasivi su prodotti alimentari e bevande.
La dichiarazione adottata oggi al Palazzo di Vetro sulla lotta alle malattie non trasmissibili è «vaga e debole» e «i governi che continuano con il “business as usual” hanno sangue sulle loro mani», ha detto in un comunicato la Non Communicable Diseases (Ncd) Alliance che si era battuta per l'inclusione nel testo di misure dissuasive più forti. «Siamo al momento della verità. Vita e salute di milioni di persone sono in gioco», ha detto Katie Dain, Ceo della alleanza a cui fanno capo oltre 270 organizzazioni della società civile, persone malate di malattie non trasmissibili ed esperti. Le malattie non trasmissibili, secondo la Ncd Alliance, uccidono globalmente quasi 41 milioni di persone all'anno, pari a sette morti su dieci. 17 milioni di queste morti son considerate premature.
Soddisfatto il presidente Coldiretti
Roberto Moncalvo: «Il bisogno di informazioni del consumatore sui contenuti nutrizionali - ha detto - deve essere soddisfatto nella maniera più completa e dettagliata, ma anche con chiarezza, a partire dalla necessità di usare segnali univoci e inequivocabili per certificare le informazioni più rilevanti per i cittadini mentre sistemi troppo semplificati cercano di condizionare in modo ingannevole la scelta del consumatore. Un corretto regime alimentare si fonda sull’equilibrio nutrizionale tra i diversi cibi consumati e non va ricercato sullo specifico prodotto. È stato scongiurato un pericolo rilevante per il Made in Italy agroalimentare che nel 2018 ha messo a segno un nuovo record delle esportazioni con un +3% nei primi sei mesi dopo il valore di 41,03 miliardi del 2017».