La complessa e penalizzante situazione degli esercizi commerciali e dell’intero settore Horeca, comparto importante per tutto il paese, e in particolare per la realtà bolognese, vocata storicamente alla valorizzazione e sviluppo dell’enogastronomia, ha spinto il Comitato Tutela Ristoranti Bologna ed Esercenti Resistenti a unire le forze ed organizzare l’iniziativa Adesso Basta!
Scenderanno in piazza per manifestare, pacificamente e nel pieno rispetto delle norme vigenti, contro le modalità penalizzanti e incoerenti dei numerosi provvedimenti ministeriali.
Sabato 20 febbraio alle 18.30, simbolicamente dopo lo STOP imposto a Bar e Ristoranti, verrà organizzata una civile manifestazione con fiaccolata in Piazza Maggiore, alla quale parteciperanno piccoli e grandi imprenditori della ristorazione e del commercio, assieme a tutte le realtà ad essi collegate (distributori, vignaioli, pescherie, macellai, rappresentanti, fornai etc etc) forzati in questo dannoso precariato, in balìa di regole mutevoli, spesso dissennate e spesso incomprensibili se non addirittura contrastanti tra loro. Una fiaccolata per accendere al crepuscolo una luce sulla situazione incerta e buia che impone regole a chi le ha sempre rispettate e volge lo sguardo altrove quando si creano situazioni e assembramenti sregolati, realmente pericolosi per la salute.
Ciò che viene contestata è la totale mancanza di pianificazione delle regole, che sempre vengono comunicate con modalità poco chiare e soprattutto all’improvviso e con cambi repentini di rotta, che creano ulteriori danni ed esborsi oltre a quelli già subìti.
Il Comitato Tutela Ristoranti Bologna costituito avvalendosi della consulenza legale dell’Avvocato Massimiliano Bacillieri, a cui è stato affidato il ricorso al TAR, la cui l’udienza è programmata per il prossimo 24 febbraio, ha deciso dunque di dare voce platealmente alle esigenze vitali della categoria, fino ad oggi completamente inascoltate.
Avendo posto in essere tutte le procedure di sanificazione e sicurezza all’interno dei locali aperti al pubblico, il Comitato intende reagire, civilmente, alle forzate chiusure imposte dai decreti, che additano bar e ristoranti come unici responsabili della diffusione del virus, quando in realtà, con i dispositivi messi in atto, sono i luoghi più sicuri e anche facilmente controllabili dalle forze dell’ordine, rispetto ai caotici assembramenti in strada a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane.
Il Comitato Tutela Ristoranti Bologna ed Esercenti Resistenti chiederanno pertanto di annullare l’orario di chiusura delle 18 e di potere proseguire l’apertura nell’orario serale, essendo convinte che sia più sicuro offrire ai clienti ambienti controllati, con postazioni distanziate e servizio al tavolo.
Tutto ciò viene chiesto a prescindere dai “colori” delle zone, gialli o arancioni. Bar e ristoranti chiedono di potere lavorare, per se stessi e per tutte le famiglie di collaboratori e collaboratrici coinvolti, così come le altre categorie del commercio, e non essere mai più il capro espiatorio di questa situazione.
Si chiede inoltre che i ristori siano adeguati ai reali danni causati dalle restrizioni anche per supportare i dipendenti degli esercizi, che stanno diventando i nuovi poveri, e che si possa ricorrere alla Cassa Integrazione con più efficacia aumentandone gli importi. Il Comitato Tutela Ristoranti Bologna ed Esercenti Resistenti invitano quindi la cittadinanza a partecipare, in modo corretto e rispettoso delle regole, per accendere una piccola luce di speranza in questo momento di grave sofferenza.
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