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Un'Italia da... giocare. In autunno le vacanze continuano tra reale e virtuale

Complici i lockdown, il numero, già alto, dei videogamer, è cresciuto vertiginosamente con un'età media di 37 anni. Persone che poi cercano nel reale le ambientazioni dei loro giochi preferiti. Ecco in Italia i luoghi cult. Un fenomeno, quello della gamification, che il settore del turismo deve imparare a sfruttare con alberghi ad hoc e percorsi a tema

di Jenny Maggioni
Giornalista redattrice
05 settembre 2021 | 05:00
Monteriggioni in Assassin’s Creed II. Foto: IVIPRO
Monteriggioni in Assassin’s Creed II. Foto: IVIPRO

Un'Italia da... giocare. In autunno le vacanze continuano tra reale e virtuale

Complici i lockdown, il numero, già alto, dei videogamer, è cresciuto vertiginosamente con un'età media di 37 anni. Persone che poi cercano nel reale le ambientazioni dei loro giochi preferiti. Ecco in Italia i luoghi cult. Un fenomeno, quello della gamification, che il settore del turismo deve imparare a sfruttare con alberghi ad hoc e percorsi a tema

di Jenny Maggioni
Giornalista redattrice
05 settembre 2021 | 05:00
 

Rocambolesche fughe tra le case e le strade di Siena in pieno Palio. Sfide tra gang rivali e corse sfrenate in supercar tra i Fori Imperiali e il Colosseo. Road trip lungo la costiera ligure. Anche durante i più duri lockdown c’è chi ha continuato a viaggiare! Chi? Quelli che nell’immaginario collettivo pre Covid erano coloro che non viaggiavano mai, preferendo agli spazi aperti del mondo la tranquillità della propria camera. Avete indovinato? Stiamo parlando dei videogamer! In pratica, con il Covid, l’orda di nerd “asociali e sedentari” sembra che si sia presa una bella rivincita sul mondo. Ma c’è di più. Per gli ovvi motivi che noi tutti conosciamo, il Covid ha rimpolpato il gruppo dei videogiocatori e agli hardcore gamer (i “duri e puri”, per intenderci) si sono aggiunti i casual gamer che hanno fatto della reclusione necessità virtù rispolverando una vecchia passione o semplicemente per evadere dalla noia schiacciante delle giornate tutte uguali. Tant’è che i videogiochi nel 2019 hanno prodotto 150 miliardi di dollari, nel 2020 197 miliardi. In pratica siamo a più di due miliardi e mezzo di giocatori nel mondo di cui 15 milioni in Italia. E ancora: tutto ciò sta mettendo il turbo a una rivoluzione nel mondo dei viaggi e, di conseguenza, alla valorizzazione del territorio. È il fenomeno del turismo videoludico. Perché, diciamolo, non è vero che i videogamer si muovono solo con il cursore del mouse. Anzi in virtù del detto che “l’occhio inizia a desiderare ciò che vede”, sono ben propensi a passare dal virtuale al reale (e viceversa) e vedere dal vivo i luoghi cult dei loro videogiochi. Tra questi, l’Italia è più che messa bene! Ma quali sono i viaggi reali che generano più “hype” tra i videogamer? Premete start e leggete! Tra i “livelli bonus” di questo nostro viaggio ci sono i motivi e le strategie che gli operatori del settore dovrebbero tenere ben presente per intercettare questa nuova importante domanda e, è proprio il caso di dirlo, non perdere la partita del turismo del futuro.

Il futuro del turismo? La gamification

Il futuro del turismo? La gamification


Turismo per una nicchia enorme

Ma è un turismo di nicchia?! Sì, ma che nicchia! Visto i numeri che (vedi sopra) girano intorno a questo mondo. Ma se non bastasse, a sottolineare l’importanza di questi viaggiatori, basta sapere che anche la Lonely Planet, tra le più autorevoli guide di viaggio al mondo, se ne è accorta pubblicando (in francese) la "Planète Geek". In pratica la guida che tutti i viaggiatori nerd hanno sul comodino dove un intero capitolo è dedicato ai videogame con sette location culto: dalla città fantasma di Call of Duty (ispirata a Pripyat, la città abbandonata che si trova accanto alla centrale nucleare di Chernobyl, dove vivevano i suoi lavoratori) al Broken Bridge di Liberty City, uno dei monumenti simbolo di Grand Theft Auto IV, trasposizione videoludica del famoso ponte di Brooklyn.


E in Italia? Il Belpaese, come facile da intuire, vita la sua bellezza eterogenea, è molto bene rappresentato in moltissimi videogiochi: dalla Toscana alla Costiera amalfitana, passando per Roma e Milano.


Borghi e cantine: la Toscana in gioco

Amata nella vita reale, amata in quella virtuale: la prima tappa (anzi primo livello) è la Toscana. Fermiamoci subito nel Chianti Classico, a Bargino (Fi) dove spicca l’avveniristica architettura della Cantina Antinori che, si dice, abbia ispirato la cantina nell’area di Mendoza di Hitman 3.


Da Bargino al borgo medioevale di Monteriggioni (Si) che ha affascinato i creatori di Assassin’s Creed II (secondo capitolo della saga di videogiochi Ubisoft).
In realtà il gioco si muove anche in altri luoghi storici del Rinascimento italiano, come Firenze, Venezia, Roma e San Gimignano, ma Monteriggioni ha catturato la scena.


L’azione si svolge perlopiù in luoghi reali, come palazzo Strozzi e San Marco. Ma anche in ambienti di finzione, come il palazzo del di Ezio Auditore, collocato dagli autori proprio a Monteriggioni. Risultato? Le poste hanno cominciato a ricevere lettere da tutto il mondo indirizzate ad Auditore!


Altra curiosità: sembra che gli sviluppatori di Assassin’s Creed II, abbiano scoperto Monteriggioni per caso, causa temporale!


Da Monteriggioni a Siena, in pieno palio, per seguire le orme di 007 nel videogioco 007: Quantum of Solace. Orme che passano anche dal Lago di Como e da Venezia.


La Venezia amata da Super Mario e Sonic

Venezia è, infatti, la destinazione di tanti personaggi virtuali. Da Super Mario a Lara Croft a Sonic. Ma, in particolare, ciò che cercano a Venezia i videogiocatori è la città immaginaria di Altissia di Final Fantasy XV.


Questa città, seppur solo ispirata a Venezia, ne presenta, infatti, tutti gli aspetti peculiari dall’architettura, che presenta i tratti stilistici tipici della Serenissima, alla fitta rete di canali attraversabili in barca o in gondola, ai negozi di moda e antiche botteghe. Ma non solo, nel gioco i cartelli e le insegne di caffè e ristoranti presentano scritte in italiano e le strade hanno nomi ispirati a quelle di Venezia, chiaramente leggibili su dei tipici nizioleti veneziani.


I tesori della Costiera Amalfitana

Procediamo verso sud per raggiungere la Costiera Amalfitana che, ricostruita magistralmente, fa da sfondo a Uncharted 4 (ultimo capitolo di una saga di grande successo, sia di pubblico che di critica) e alle avventure del ladro cacciatore di tesori Nathan Drake. E nella Costiera “reale” di tesori ce ne sono tanti a partire da Amalfi con il suo duomo.


On the road lungo la costa tirrenica

Altra costiera, altro video gioco “on the road” che da Amalfi porta in Toscana, in Piemonte e in Liguria. E sono proprio Noli e Finale Ligure, in provincia di Savona, ad essere protagonisti di Forza Horizon 2.


Roma in macchina? “Facile” solo nei GT6

E, giusto per continuare la vacanza (virtuale e reale) in macchina arriviamo a Roma anche, se qui la corsa su Via dei Fori Imperiali, tra il Colosseo e il Vittoriano, naturalmente è possibile solo in GT6 – Gran Turismo 6.


Valle d’Aosta per gli amanti dell’horror

Infine, non poteva mancare la montagna! La villetta diroccata, custode di antiche leggende nel videogame in chiave horror Anna “esite”. Si tratta di una segheria in disuso nella Val d’Ayas, fra Champoluc e Périasc, due frazioni del comune di Ayas (Ao).


Palla agli operatori…

Ma, naturalmente, di viaggi videoludici ce ne sono tanti altri. Non a caso, proprio per valorizzare il territorio italiano, puntando sulle grandi potenzialità del turismo videoludico, è stato creato l'Italian Videogame Program (Ivipro), un progetto teso a individuare i luoghi più adatti per i videogame e a favorire il dialogo tra sviluppatori e istituzioni.

 

Gioca e Parti


Gamification come chiave di svolta, con poco budget

Perché, per chi sa guardare avanti, cosa necessaria per il turismo post Covid non solo da ricostruire, ma, potremo anche dire da creare, la gamification potrebbe essere la chiave di volta. Anche perché non richiede grossi budget di investimento, ma ha dei grandi impatti in termini di resa numerica.


«L’industria del videogioco e i social hanno creato nuovi modelli di business, sfruttando il tempo libero delle persone, arrivando a raggiungere, informare, coinvolgere fino a monetizzare il pubblico per un valore globale di 500 miliardi di dollari all’anno», spiega Paola Frigerio, leisure, marketing & network director di Frigerio Viaggi.


Infondo basta davvero poco: «Se vogliamo cavalcare questa onda dobbiamo cercare di attivare più persone ancora prima che facciano il viaggio, gli utenti dei videogiochi sono miliardi (oltre 3 mld nel mondo) e allora come mai non hanno ancora creato gli hotel per gli amanti dei videogiochi?», si domanda Frigerio che fa notare che stiamo parlando di un target che è cambiato, «che non sta più davanti al pc della sua cameretta».


Videogamer? Non solo ragazzini

Ma, soprattutto, bisogna tenere presente, che spesso si pensa che i videogiochi siano appannaggio solo dei ragazzini, ma, in realtà l’età media dei giocatori è di 37 anni. Persone che dunque hanno profonde aspettative di trovare nel quotidiano un tasso di coinvolgimento che hanno nel loro gioco.


Il che, tradotto: se partiamo dalla consapevolezza che l’Italia è presente, attualmente, in 500 videogiochi, è necessario iniziare a promuovere certi luoghi meno noti, ma ricercati. Perché dal mouse alla realtà il passo è più breve di quanto si immagini.


 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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