Trentodoc, bollicine di montagna Cresce il numero delle aziende
All’ombra delle Dolomiti, i vigneti dello spumante Trentodoc crescono in un territorio ideale, caratterizzato da forti escursioni termiche. Qui i viticoltori trentini trasformando grappoli unici in bollicine d’eccellenza
12 dicembre 2019 | 14:13
Trentodoc è l’espressione diretta della terra che lo genera: un metodo Classico prodotto in un territorio caratterizzato da grande varietà climatica e altitudini diverse. Primo metodo Classico a ottenere la Doc in Italia e fra i primi al mondo, Trentodoc è legato indissolubilmente al Trentino, una terra naturalmente vocata alla coltivazione degli uvaggi ideali per essere trasformati con questo metodo produttivo.
Come indicato dal disciplinare, la zona delimitata per la produzione del vino Doc “Trento” comprende 74 Comuni viticoli della provincia di Trento, ubicati nella Valle dell’Adige, nella Valle di Cembra, nella Vallagarina, nella Valle del Sarca, nella Valsugana e nelle Valli Giudicarie. Il 70% del territorio trentino si trova al di sopra dei 1.000 metri di quota e i terreni vitati destinati alla produzione del vino Doc “Trento”, situati prevalentemente in declivio, si spingono fino ai 900 metri slm. La posizione altimetrica del vigneto, infatti, influisce sulla maturazione delle uve così come l’escursione termica è diretta espressione dell’ambiente di coltivazione: per Trentodoc l’altitudine, in particolare, influenza in modo consistente l’acidità dell’uva nel periodo fra l’invaiatura e la vendemmia.
L’importazione in Trentino del metodo Classico, metodologia di produzione che a inizio Novecento fu considerata innovativa per i viticoltori locali, non ha compromesso il legame con le tradizioni. Trentodoc infatti è più di un marchio, di una denominazione, di un’etichetta, di un progetto: è un sentimento preservato da generazioni di viticoltori trentini che tutelano il patrimonio storico e naturale, rispettando il passato e volgendo lo sguardo all’innovazione.
Oggi sono 54 (numero che cresce di anno in anno) le case spumantistiche associate che producono con il marchio Trentodoc e che sottoscrivono il disciplinare di produzione. A loro spetta la tutela della qualità delle bollicine di montagna, prodotte rispettando rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La denominazione di origine controllata “Trento”, è riservata a bollicine realizzate a partire da uve di provenienza esclusivamente trentina, principalmente Chardonnay, Pinot nero, ma anche Pinot bianco e meunier, ottenute con il metodo della rifermentazione in bottiglia e un prolungato contatto con i lieviti. Le case spumantistiche trentine, tuttavia, applicano regole molto più restrittive e severe rispetto a quelle imposte dal disciplinare, prolungando la permanenza sui lieviti a esclusivo vantaggio della qualità finale di ogni singola bottiglia.
Degustare Trentodoc è un’esperienza sensoriale che consente di ricercare nel calice tutte le fragranze che esprimono un intero territorio e che, allo stesso tempo, rendono unico un vino. In particolare, l’attenzione deve essere rivolta al perlage: caratteristica fondamentale del Trentodoc sono le bollicine fini e persistenti. Le sensazioni olfattive richiamano fragranze fruttate e floreali, oltre a note di vaniglia, albicocca, frutta esotica, nocciole tostate, pane sfornato, mela golden, cioccolato bianco e gelsomino. Al gusto si rivela secco, con la sua tipica freschezza, pieno nell’impatto e rotondo, caratterizzato da un sapiente equilibrio tra morbidezza e misurata acidità.
I numeri di Trentodoc
Le case spumantistiche
Per informazioni: www.trentodoc.com
Caratteristica fondamentale del Trentodoc sono le bollicine fini e persistenti
Come indicato dal disciplinare, la zona delimitata per la produzione del vino Doc “Trento” comprende 74 Comuni viticoli della provincia di Trento, ubicati nella Valle dell’Adige, nella Valle di Cembra, nella Vallagarina, nella Valle del Sarca, nella Valsugana e nelle Valli Giudicarie. Il 70% del territorio trentino si trova al di sopra dei 1.000 metri di quota e i terreni vitati destinati alla produzione del vino Doc “Trento”, situati prevalentemente in declivio, si spingono fino ai 900 metri slm. La posizione altimetrica del vigneto, infatti, influisce sulla maturazione delle uve così come l’escursione termica è diretta espressione dell’ambiente di coltivazione: per Trentodoc l’altitudine, in particolare, influenza in modo consistente l’acidità dell’uva nel periodo fra l’invaiatura e la vendemmia.
L’importazione in Trentino del metodo Classico, metodologia di produzione che a inizio Novecento fu considerata innovativa per i viticoltori locali, non ha compromesso il legame con le tradizioni. Trentodoc infatti è più di un marchio, di una denominazione, di un’etichetta, di un progetto: è un sentimento preservato da generazioni di viticoltori trentini che tutelano il patrimonio storico e naturale, rispettando il passato e volgendo lo sguardo all’innovazione.
L’altitudine influenza l’acidità dell’uva nel periodo fra l’invaiatura e la vendemmia
Oggi sono 54 (numero che cresce di anno in anno) le case spumantistiche associate che producono con il marchio Trentodoc e che sottoscrivono il disciplinare di produzione. A loro spetta la tutela della qualità delle bollicine di montagna, prodotte rispettando rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. La denominazione di origine controllata “Trento”, è riservata a bollicine realizzate a partire da uve di provenienza esclusivamente trentina, principalmente Chardonnay, Pinot nero, ma anche Pinot bianco e meunier, ottenute con il metodo della rifermentazione in bottiglia e un prolungato contatto con i lieviti. Le case spumantistiche trentine, tuttavia, applicano regole molto più restrittive e severe rispetto a quelle imposte dal disciplinare, prolungando la permanenza sui lieviti a esclusivo vantaggio della qualità finale di ogni singola bottiglia.
Degustare Trentodoc è un’esperienza sensoriale che consente di ricercare nel calice tutte le fragranze che esprimono un intero territorio e che, allo stesso tempo, rendono unico un vino. In particolare, l’attenzione deve essere rivolta al perlage: caratteristica fondamentale del Trentodoc sono le bollicine fini e persistenti. Le sensazioni olfattive richiamano fragranze fruttate e floreali, oltre a note di vaniglia, albicocca, frutta esotica, nocciole tostate, pane sfornato, mela golden, cioccolato bianco e gelsomino. Al gusto si rivela secco, con la sua tipica freschezza, pieno nell’impatto e rotondo, caratterizzato da un sapiente equilibrio tra morbidezza e misurata acidità.
Le case spumantistiche trentine applicano regole molto più restrittive rispetto a quelle imposte dal disciplinare, prolungando la permanenza sui lieviti a esclusivo vantaggio della qualità finale
I numeri di Trentodoc
- 800 ettari è la superficie totale di produzione dedicata alla Doc Trento
- 4 i vitigni Trentodoc: Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco, Pinot meunier
- 54 le case spumantistiche Trentodoc che fanno parte dell’Istituto Trentodoc
- 10 mila ettari è la superficie vitata trentina (8% utilizzata per uva base spumante)
- 9 milioni sono le bottiglie vendute nel 2017
- 100 milioni il fatturato complessivo Trentodoc
- 15 mesi è il periodo di maturazione sui lieviti per un Brut
- 24 mesi è il periodo di maturazione per un Millesimato
- 36 mesi è il periodo minimo di maturazione per una riserva
Le case spumantistiche
- Abate Nero
- Agraria Riva del Garda
- Altemasi
- Balter
- Bellaveder
- Bolognani
- Borgo dei Posseri
- Cantina Aldeno
- Cantina d'Isera
- Cantina Mori Colli Zugna
- Cantina Romanese
- Cantina Roverè della Luna Aichholz
- Cantina Sociale di Trento
- Cantina Toblino
- Cantine Ferrari
- Cantine Monfort
- Cembra cantina di montagna
- Cenci
- Cesarini Sforza Spumanti
- Conti Bossi Fedrigotti
- Conti Wallenburg
- Corvée
- de Tarczal
- Endrizzi
- Etyssa
- Fondazione Edmund Mach
- Gaierhof
- Letrari
- LeVide
- Madonna delle Vittorie
- Marco Tonini
- Mas dei Chini
- Maso Martis
- Maso Nero
- Maso Poli
- Metius
- Mittestainer
- Moser
- Pedrotti Spumanti
- Pisoni F.lli
- Pravis
- Ress
- Revì
- Rotaliana Cantina in Mezzolombardo
- Rotari
- San Michael
- Simoncelli Armando
- Tenuta Maso Corno
- Terre del Lagorai
- Valentini
- Villa Corniole
- Viticoltori in Avio
- Zanotelli Elio & F.lli
- Zeni Giorgio
Per informazioni: www.trentodoc.com
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Alberto Lupini
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