Si alza il sipario su Trentodoc Festival: vino, cultura e degustazioni
Da oggi e fino a domenica prima edizione dell'iniziativa promossa dall'Istituto nato nel 1984 per valorizzare i quattro vitigni dello spumante trentino: Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e Meunier
Anno dopo anno ha conquistato, grazie alla sua qualità, la scena nel mondo del vino italiano. È apprezzato sia dagli operatori di settore che dal pubblico finale. E così, per celebrare e diffondere ulteriormente la conoscenza delle peculiarità di questa eccellenza trentina è nato il primo Trentodoc Festival, su cui si alza il sipario oggi 7 ottobre e che proseguirà fino a domenica. A organizzarlo, l'Istituto nato nel 1984 per valorizzare i quattro vitigni dello spumante trentino, Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e Meunier. E con lui Trentino Marketing e il Corriere della Sera.
È partito Trentodoc Festival
Il programma è articolato (qui trovate tutti gli appuntamenti) e si sviluppa in tre direzioni: wine talks, cooking tales e sparkling stories. Non solo. All’interno del programma del Festival, da non perdere gli appuntamenti inseriti in "Trentodoc in Cantina, per conoscere le bollicine di montagna là dove nascono": decine delle case spumantistiche associate all’Istituto accoglieranno infatti gli ospiti durante le tre giornate, mattino, pomeriggio e sera, con esperienze nei vigneti, cooking tales, laboratori didattici, degustazioni guidate, aperitivi, cene a tema e serate dj set.
«Questa festa non è un punto di partenza ma di arrivo - ha sottolineato al Corriere Sabrina Schench, direttrice dell'Istituto Trentodoc - Insomma, volendo usare un linguaggio caro ai nostri soci, è come se raccogliessimo i frutti dopo tanti anni di duro lavoro. Per Trentodoc in Cantina abbiamo ricevuto centinaia di prenotazioni. Una ulteriore conferma che il sistema spumanti trentini funziona e attira tantissimo e che si sta lavorando molto bene anche nel cosiddetto periodo di destagionalizzazione».
Grandi nomi dello spettacolo
Che festa sia insomma. E a rendere l’esperienza davvero unica interverranno anche nomi famosi dello spettacolo e della cultura. Insieme per dimostrare come un prodotto enologico di qualità possa diventare traino per un intero territorio: sviluppare un sistema integrato che porti vantaggi diffusi. E allora c’è qualcosa di più magnetico che perdersi nelle riflessioni mai banali di Malika Ayane magari con delle bollicine in mano, o ridere insieme a Enrico Bertolino.
Numeri più che positivi
E Trentodoc ha sicuramente motivo di festeggiare. I numeri infatti sono dalla sua. Secondo i dati raccolti dall’osservatorio dell’Istituto, nel 2021 le vendite hanno superato le 12 milioni di bottiglie, in crescita del 40% rispetto al 2020 e del 23% nei confronti del 2019, mentre il fatturato complessivo del settore ha raggiunto i 150 milioni di euro, +47% sul 2020 e quasi +30% rispetto al 2019. A livello geografico, il Trentodoc ha potuto contare su una crescita sostenuta delle vendite in Italia e, in particolare, in Trentino, mentre l’estero conferma un peso sul fatturato complessivo del 15%. I paesi del Nord Europa, il Nord America e il Giappone sono le aree internazionali di maggior sviluppo.
«Anche nel 2022 la denominazione ha continuato a registrare numeri in crescita sia a volumi sia a valore — spiega Enrico Zanoni, presidente dell’Istituto Trento Doc al Corriere della Sera — Certo, tra i produttori inizia ora ad emergere qualche preoccupazione in relazione all’autunno e alle festività di fine anno, il periodo più importante per le bollicine, ma al momento è ancora presto per capire se e come impatterà sulle vendite del Trentodoc l’attuale situazione economica incerta».
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Alberto Lupini
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