Ma quale “sesso debole” Donne fondamentali anche per il vino

23 gennaio 2017 | 18:43
di Mariella Morosi
Donne e vino: connubio di successo. Quella che viene definita “l’altra metà della vigna e della cantina” è oggi una presenza importante nella nostra filiera vitivinicola. Sono produttrici, sommelier, enologhe, manager del gusto, giornaliste. Una sfida difficile quella di imporsi in un mondo da sempre al maschile, anche se le donne hanno sempre svolto nelle campagne e nelle cantine ruoli invisibili ma fondamentali. L’Associazione nazionale delle donne del vino, nata nel 1998 e guidata dalla produttrice Donatella Cinelli Colombini, conta 700 associate ed è attiva in tutto il territorio nazionale con un consiglio rappresentativo e delegate regionali. Sabato 4 marzo si svolgerà la loro prima Festa nazionale, con un brindisi collettivo, le immancabili mimose e tante iniziative, anticipando di pochi giorni la Festa della donna dell’8 marzo.



Lo ha annunciato a Roma, nella sede della Stampa estera, la presidente Donatella Cinelli Colombini insieme ad una folta rappresentanza delle Donne del vino. Il giornalista Alfredo Tesio del "Gruppo del Gusto" ha aperto l’incontro con parole di plauso all’iniziativa mentre Gabriele Micozzi, docente di marketing della Luiss busines school ha illustrato i dati emersi dalla sua indagine-sondaggio sul mondo del vino al femminile che confluirà in un'altra indagine mondiale dell'agenzia britannica Wine business international. Non è mancato un momento di solidarietà con la consegna di un assegno di 12.500 euro a 15 produttori di latte e formaggi riuniti nel consorzio “L'amatriciano: il pecorino dei Monti della Laga”, che sfidando il gelo e le scosse di terremoto sono rimasti con le loro greggi. La festa del 4 marzo indica che donne del vino guardano al futuro con molte altre iniziative, con l’auspicio che da regionali esse diventino nazionali.

In cantiere corsi di formazione ed eventi come «Il rosè più rosa» a Sorrento, dedicato ai rosati, i trekking nelle vigne, le degustazioni di annate speciali, tanti eventi teatrali e musicali ed esperienze sui motori, tema al centro della prima festa nazionale. Per la prima volta le consumatrici saranno protagoniste e ospiti d’onore in tanti eventi collegati tra loro a formare una grande kermesse della cultura enoica, a segnare un cambiamento dello stile di vita e di consumi nonchè la presa di coscienza di un imprescindibile ruolo delle donne.

«Tra l’altro - ha detto Cinelli Colombini - sono loro ad occuparsi degli acquisti di vino». Le donne sono anche il 35% della forza lavoro in agricoltura, il 25% è titolare delle imprese rurali ma solo il 10% occupa posizioni dirigenti. L’indagine-sondaggio presentata ne rivela l’identikit: laureate, hanno stipendi più bassi degli uomini, pochi figli e solo dopo i 30 anni, e purtroppo talvolta sono vittime di eccessi sessisti. E non vanno mai in pensione benché il 20% di loro abbia più di 60 anni.


Donatella Cinelli Colombini

Viaggiano, partecipano a convegni, conciliando la vita di cantina a quella familiare. Ma sempre più donne - è stato sottolineato - scelgono le nuove professioni offerte dal settore anche se l’inserimento è più difficile se non si appartiene ad una famiglia del vino. Applauditissimo l'intervento di Pia Berlucchi già alla guida dell'Associazione, che ha esortato le giovani ad avventurarsi in questo mondo perchè - come ha sempre detto «la terra dà, toglie, ma non tradisce». Le donne inoltre - come ha sottolineato Cinelli Colombini - hanno molta più attenzione a temi emergenti come la tutela dell’ambiente e la produzione di vini biologici e biodinamici, hanno maggiore capacità innovative e di diversificazione produttiva. «Sono - ha detto - come vorremmo che fossero tutti nel settore agricolo».

Nei vari interventi e nell’animato dibattito non è emerso tuttavia alcun conflitto col mondo maschile, ma la necessità e il diritto di lavorare alla pari. L’agronomo Alessandro Di Marco, in rappresentanza del Consorzio degli allevatori di Amatrice che ha ricevuto l’assegno frutto della raccolta fondi dell’Associazione, ha voluto sottolineare il ruolo prezioso delle donne anche nella trasformazione del latte nei caseifici. «Gli uomini fanno i pastori, lavoro durissimo - ha detto - ma è alle donne e alla loro sensibilità che viene affidata la lavorazione del latte e la confezione dei formaggi». Al termine dell'incontro degustazione del pecorino dei Monti della Laga di varie stagionature con le etichette delle Donne del vino.

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Alberto Lupini


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