In questa crisi il Prosecco Docg si mostra forte con l'esperienza
È «un momento che sta minacciando il settore», ha detto il presidente del Consorzio. Ma l'ottimismo non manca grazie al consolidamento negli anni: 92 milioni di bottiglie vendute nel 2019
24 aprile 2020 | 12:10
di Vincenzo D’Antonio
La strada del Prosecco Conegliano Valdobbiadene
«Stiamo vivendo un momento storico senza precedenti che sta minacciando il mondo intero in tutti i settori produttivi - esordisce Innocente Nardi - Ma in questo scenario non facile siamo fieri di aver contribuito a consolidare nel corso degli anni passati la nostra denominazione, che oggi può affrontare questa crisi con le competenze e le esperienze che l’hanno portata lo scorso anno, proprio il 50° anniversario, a raggiungere i risultati economici migliori di sempre: 92 milioni di bottiglie vendute e un’ulteriore crescita a valore del 1,2%».Nello specifico dei risultati economici 2019, si constata che, grazie alla vendemmia particolarmente generosa del 2018, le bottiglie prodotte e vendute nel 2019 hanno raggiunto i 92 milioni di unità, il maggior numero dalla nascita della denominazione nel 1969. E tutto ciò ad invarianza di superficie coltivabile. Il valore del prodotto, non solo ha tenuto, ma è aumentato del 1,2%. Questo conferma il progressivo riconoscimento da parte del mercato della qualità del prodotto offerto.
Si assiste alla crescita del mercato estero dove la domanda è in aumento. Lievemente si decrementa il mercato domestico in quanto i produttori stanno rivolgersi maggiormente al canale Horeca a discapito del retail.
Interessante il correlato business dell’enoturismo. Va diffondendosi un sistema di accoglienza su cui i singoli produttori stanno investendo sia in termini di strutture ricettive sia in termini di personale qualificato a ciò preposto. Analogo impegno lo si riscontra anche sul fronte della sostenibilità.
La spesa complessiva degli enoturisti è cresciuta di circa il 25% rispetto al 2018, ed è cresciuta anche la spesa pro visitatore che si attesta poco al di sotto dei 90 euro. Ulteriore incremento all’enoturismo verrà, a catastrofe finalmente alle spalle, dal riconoscimento Unesco, testimone dell’unicità delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. La bellezza e l’unicità di questo territorio sono custoditi con crescente orgoglio e impegno dei vitivinicoltori e dell’intera comunità.
Innocente Nardi
Le prospettive future, al netto della pandemia Covid-19 sono buone. La denominazione per strutture produttive, competenze, relazioni commerciali e solidità complessiva del business potrà affrontare e superare la crisi di mercato che l’epidemia Covid-19 ha innescato a livello internazionale. La sinergia tra le attività produttive legate alla produzione di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e il tessuto sociale della denominazione sarà di fondamentale supporto per affrontare il prossimo futuro. L’attenzione al territorio che si manifesta anche in termini di azioni di solidarietà è una delle espressioni della solidità sociale della denominazione.
Insomma, a guadagnarne sarà la qualità perché la domanda sarà più selettiva e i consumatori che sceglieranno Conegliano Valdobbiadene continueranno a farlo se il prodotto saprà appagarli. In questo scenario conquisteranno più spazio le selezioni come la tipologia Rive e il Cartizze e giocheranno un ruolo centrale i valori della denominazione come la sostenibilità e l’unicità del territorio.
Si tratterà, soprattutto sul mercato Usa, pensare a suggerire e spronare occasioni di consumo che vadano ben oltre il fuori pasto, che pur di per sé permarrà essere momento cruciale, per addivenire a sensibilizzazioni sulla bontà degli abbinamenti con le pietanze della loro variegata cucina.
Per informazioni: www.prosecco.it
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