Emozione e orgoglio alla consegna del Premio Casato Prime Donne
19 settembre 2016 | 14:33
Il Teatro degli Astrusi a Montalcino (Si) non poteva avere occasione migliore per riaprire le sue porte dopo il lungo restauro che l'ha interessato: il 18 settembre scorso, infatti si è svolta la cerimonia dell'edizione 2016 del Premio Casato Prime Donne, presieduto quest'anno per la prima volta da Donatella Cinelli Colombini. La giuria del premio, che ogni anno sceglie un personaggio simbolo del mondo femminile che si sia particolarmente distinto per coraggio, eticità di comportamenti e costituisca un modello per tutte le altre, ha insignito quest'anno Chaimaa Fatihi, giovane donna musulmana, studentessa di Legge a Modena e delegata dei Giovani Musulmani d'Italia al Forum nazionale giovani che condanna il terrorismo e professa la pace universale nel libro da lei scritto “Non ci avrete mai. Lettera aperta di una musulmana italiana ai terroristi” (Rizzoli, 181 pagine).
«Questa donna premiata è proprio una colomba di pace - ha dichiarato per l'occasione Donatella Cinelli Colombini - una donna che parla dal mondo islamico ai giovani e dice al mondo islamico, crediamo nel dialogo, crediamo nella pace». Chaimaa è simbolo di un islam aperto, moderato, occidentale perché lei si sente italiana nei valori e nella storia anche dell’Europa, ma si sente anche marocchina.
«Mi ha onorato soprattutto ricevere questo premio perché di questi tempi non è facile avere la mente lucida, unire le differenze e dare voce anche a chi cerca nel quotidiano di portare avanti messaggi di pace e di unione nel nostro Paese. Così ha commentato in occasione della consegna del premio Chaimaa, che lanciando un messaggio ai due “mondi” musulmano ed europeo, ha altresì aggiunto come «oggi la sfida sia grande ma si può vincere. Dal mondo musulmano serve maggiore consapevolezza dei diritti umani e allo stesso tempo non deve reprimere i propri valori, dall'altra parte l'Europa deve ritrovare i suoi veri valori, dobbiamo dimostrare di essere più fieri di essere italiani ed europei e portare avanti valori di unità. La comunità musulmana in Italia si sta impegnando molto in questo processo, perché come tutti noi, auspica un futuro di pace».
Insieme a lei sono stati premiati altresì Giuseppe Casciaro, capo redattore dei supplementi del quotidiano romano che si aggiudica il premio “Io e Montalcino” per l'articolo “Dall’albergo vicino a Montalcino un panorama suggestivo. Castello di Velona”: una breve cronaca di viaggio, ironica, incalzante ma anche capace di affascinare e stupire i lettori che già conoscono i luoghi; Bruno Gambacorta, giornalista radiotelevisivo specializzato nel ramo vitivinicolo che grazie al servizio andato in onda su Tg2 EatParade dal titolo “50 anni della Doc” vince il Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”.
E ancora, Filippa Lagerback, conduttrice tv che con il servizio televisivo intitolato “In bici con Filippa: Montalcino” trasmesso in “Bike Channel” nell’ottobre 2015 conquista il premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile. Premiato anche Andrea Rabissi, che con il suo scatto “Discreta presenza” pubblicato su www.montalcinonet.com del premio per fotografie sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia”, è risultato il più votato online del concorso fotografico scelto da una giuria online fra le cinque immagini finaliste scelte dalle giurate del Premio Casato Prime Donne. Al termine della cerimonia, tutti i protagonisti si sono riuniti a tavola per un pranzo multietnico, in cui sono stati serviti piatti tipici della cucina italiana e araba.
«Questa donna premiata è proprio una colomba di pace - ha dichiarato per l'occasione Donatella Cinelli Colombini - una donna che parla dal mondo islamico ai giovani e dice al mondo islamico, crediamo nel dialogo, crediamo nella pace». Chaimaa è simbolo di un islam aperto, moderato, occidentale perché lei si sente italiana nei valori e nella storia anche dell’Europa, ma si sente anche marocchina.
«Mi ha onorato soprattutto ricevere questo premio perché di questi tempi non è facile avere la mente lucida, unire le differenze e dare voce anche a chi cerca nel quotidiano di portare avanti messaggi di pace e di unione nel nostro Paese. Così ha commentato in occasione della consegna del premio Chaimaa, che lanciando un messaggio ai due “mondi” musulmano ed europeo, ha altresì aggiunto come «oggi la sfida sia grande ma si può vincere. Dal mondo musulmano serve maggiore consapevolezza dei diritti umani e allo stesso tempo non deve reprimere i propri valori, dall'altra parte l'Europa deve ritrovare i suoi veri valori, dobbiamo dimostrare di essere più fieri di essere italiani ed europei e portare avanti valori di unità. La comunità musulmana in Italia si sta impegnando molto in questo processo, perché come tutti noi, auspica un futuro di pace».
Insieme a lei sono stati premiati altresì Giuseppe Casciaro, capo redattore dei supplementi del quotidiano romano che si aggiudica il premio “Io e Montalcino” per l'articolo “Dall’albergo vicino a Montalcino un panorama suggestivo. Castello di Velona”: una breve cronaca di viaggio, ironica, incalzante ma anche capace di affascinare e stupire i lettori che già conoscono i luoghi; Bruno Gambacorta, giornalista radiotelevisivo specializzato nel ramo vitivinicolo che grazie al servizio andato in onda su Tg2 EatParade dal titolo “50 anni della Doc” vince il Premio Consorzio del Brunello sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”.
E ancora, Filippa Lagerback, conduttrice tv che con il servizio televisivo intitolato “In bici con Filippa: Montalcino” trasmesso in “Bike Channel” nell’ottobre 2015 conquista il premio “Montalcino la sua storia, la sua arte e il suo vino” per opere a firma femminile. Premiato anche Andrea Rabissi, che con il suo scatto “Discreta presenza” pubblicato su www.montalcinonet.com del premio per fotografie sul tema “Genti e terre dei vini Brunello e Orcia”, è risultato il più votato online del concorso fotografico scelto da una giuria online fra le cinque immagini finaliste scelte dalle giurate del Premio Casato Prime Donne. Al termine della cerimonia, tutti i protagonisti si sono riuniti a tavola per un pranzo multietnico, in cui sono stati serviti piatti tipici della cucina italiana e araba.
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Alberto Lupini
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